E' online il sito del nostro candidato consigliere provinciale Antonio Cera.
Potete raggiungerlo a questo link:
www.antoniocera.pdsanmarco.it
Il nostro segretario regionale, Michele Emiliano, ha lasciato alla stampa una dichiarazione molto importante per tutti gli elettori del Mezzogiorno:
«Il 2 marzo scorso la Lega Nord di Bossi, alleata del Partito delle Libertà di Berlusconi e di Fini, di Fitto e Poli Bortone, ha approvato cinque risoluzioni, nel suo cosiddetto Parlamento del Nord. Una di queste risoluzioni chiede la divisione del territorio della Repubblica italiana in tre Euroregioni, che “rappresentano la più funzionale articolazione territoriale sulla quale fondare il nuovo Stato federale”, come si legge nel documento.
La Lega Nord sostiene che il decentramento è fallito e che la riforma dovrà ispirarsi al riconoscimento e all’istituzionalizzazione della ‘diversità’ economica, sociale e culturale tra la Padania e il resto d’Italia. Secondo la Lega di Bossi, le regioni settentrionali pagano inadeguate politiche industriali, sprechi gestionali e tariffari a vantaggio del Centro-Sud che beneficia del PIL prodotto dal Nord.
Per questo, la Lega Nord vuole che le regioni padane abbiano a disposizione, per dieci anni, il 90% del gettito fiscale attribuibile al proprio territorio. Vuole, quindi, la divisione dell’Italia in tre entità distinte e la concentrazione del 90% delle risorse al Nord, che è la parte del Paese che produce più ricchezza.
Votare il Popolo delle Libertà di Silvio Berlusconi e la Lega di Bossi sua alleata significa spalancare le porte del Parlamento italiano a non meno di sessanta ultrà leghisti apertamente schierati contro il Mezzogiorno e contro la Costituzione Repubblicana.
Sulla Padania di ieri, a proposito della visita di Bossi a Verona, si parla del presunto arrivo del nuovo Governo della Lega Nord e del PDL e della voglia delle genti della Padania di dire addio una volta per tutte alle inefficienze dello Stato italiano.
I loro alleati lo sanno. Berlusconi, Fini, Fitto e Poli Bortone ne sono consapevoli, ma hanno scelto comunque di allearsi con chi vuole eliminare il popolo del Sud di questo Paese, privandolo di ogni prospettiva di sviluppo e progresso.
Dopo aver depredato il Sud, per decenni, delle sue risorse, anche intellettuali, ora si vuole allontanarlo definitivamente dall’Europa, sottrargli la sua anima, la sua cultura, le sue speranze.
Raffaele Fitto e Adriana Poli Bortone sono d’accordo con la Lega Nord di Bossi? Stanno tradendo il Sud? Se no, ci dicano come intendono fermarli.
Il Partito Democratico crede sino in fondo alla Costituzione della Repubblica Italiana. La vera differenza tra il Partito Democratico e il Popolo delle Libertà sta nel fatto che noi vogliamo rendere effettiva la carta costituzionale, perché crediamo davvero nel principio di uguaglianza, nella parità di genere, nel diritto alla salute e all’istruzione per tutti, crediamo in una fiscalità equa e progressiva, nell’indipendenza e nell’autonomia della magistratura e, soprattutto, noi crediamo nell’Unità di Italia.
E non accettiamo l’idea di un federalismo che mira solo a distruggere l’identità nazionale e a consegnare il Mezzogiorno al suo destino.
Perché la questione meridionale è una questione nazionale.
A Raffaele Fitto e ad Adriana Poli Bortone chiedo un confronto pubblico su questi temi. Perchè con questa scellerata alleanza con la Lega Nord stanno mettendo a rischio la dignità dei pugliesi e di tutto il Mezzogiorno, di donne e uomini, di imprenditori e lavoratori, di bambini e anziani, che hanno il diritto di sapere a cosa stanno andando incontro.
Questo è in gioco il 13 e 14 aprile.»
da www.micheleemiliano.it
Qui il video di Michele Emiliano:
http://www.micheleemiliano.it/cms-upload/michele-lega-ridotto.flv
La legge 459/2001 - la cosiddetta "Tremaglia" - ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la possibilità per gli italiani residenti all'estero di poter eleggere propri rappresentanti in Parlamento. Quella di aprile sarà la seconda tornata elettorale alla quale potranno partecipare gli italiani residenti all'estero, nonché i dipendenti delle Amministrazioni pubbliche centrali in missione, i militari impegnati in attività di pace e i professori e ricercatori.
Gli italiani nel mondo sono circa 3,5 milioni. La comunità più cospicua si trova in Europa (circa 2 milioni) seguita da quella nell' America del nord (885.000).
Chi può votare:tutti i cittadini italiani residenti all' estero che abbiano compiuto entro il 13 aprile 18 anni (per il rinnovo della Camera) e 25 (per il rinnovo del Senato), che siano iscritti all'Aire (l'anagrafe della popolazione italiana residente fuori dai confini nazionali) e registrati nelle liste elettorali della circoscrizione estero.
Dove si vota:in tutti i Paesi con i quali il governo italiano ha stipulato appositi accordi.
Per cosa si vota: per eleggere i 12 deputati e i 6 senatori assegnati alla circoscrizione estero. Quest'ultima si compone di quattro ripartizioni:
Come si vota:l’elettore può decidere se esercitare la cosiddetta ‘opzione’ o se votare all’estero per corrispondenza.
Chi puo' votare all'estero per corrispondenza: tutti i cittadini italiani residenti all'estero iscritti nelle liste elettorali della circoscrizione estero.
Coloro che non risultino in queste liste possono essere ammessi al voto facendo richiesta all'ufficio consolare italiano nel Paese di residenza entro 11 giorni dalla data delle elezioni.
In quali paesi non e' possibile votare: in 61 Paesi. Gli italiani residenti in questi Stati, ad eccezione dei militari in missione e dei dipendenti pubblici, dovranno recarsi a votare presso il seggio elettorale del proprio Comune d'origine.
Con quale metodo vengono eletti i candidati: All'estero si vota con il metodo proporzionale puro e col voto di preferenza. Le liste che si presentano nella circoscrizione estero possono contenere fino al doppio del numero di candidati eleggibili nella ripartizione dove si presentano (esempio: i seggi spettanti all'Europa per il Senato sono due; le liste possono presentare un massimo di quattro candidati).
Come funziona lo scrutinio delle schede: l'Ufficio consolare invia le schede agli scali aeroportuali di Roma. L'ufficio centrale della circoscrizione estero costituirà a Castelnuovo di Porto (Roma) un seggio per ogni 3.000 elettori con il compito di effettuare le operazioni di spoglio.
Quanto costera' far votare gli italiani all'estero:in occasione delle precedenti elezioni il Ministero degli Interni stimò per ogni elettore una spesa massima di 14,55 euro.
A quanto ammontano le spese per la campagna elettorale all'estero:Per ogni candidato è previsto un tetto massimo di 52.000 euro per ciascuna circoscrizione o collegio elettorale e di un 1 centesimo di euro per ogni cittadino residente nelle circoscrizioni o collegi elettorali nel quale il candidato si presenta. Per i partiti invece la spesa massima viene calcolata moltiplicando l'importo di un euro per ogni cittadino iscritto nelle liste elettorali delle circoscrizioni o dei collegi per Camera e Senato nelle quali è presente con liste o candidati.
Agevolazioni di viaggio e rimborsi:L' elettore che non si avvarrà del voto per corrispondenza, decidendo quindi di tornare in Italia per votare, ha diritto al rimborso del 75% del costo del biglietto di viaggio.
Che cos'e' l'Aire: L'Aire, Anagrafe della popolazione italiana residente all'estero, è stata istituita nel 1990 e contiene tutti i dati dei cittadini italiani che hanno dichiarato di risiedere all'estero per un periodo superiore ai 12 mesi. Tutti gli italiani che intendono risiedere all'estero per un periodo superiore ad un anno devono comunicarlo all' ufficio consolare competente entro 90 giorni dall'espatrio. Ogni Comune ha la propria Aire che trasmette le informazioni di cui dispone all'Aire nazionale, che è stata istituita presso il ministero degli Interni.
Cittadine e cittadini sammarchesi, buona giornata.