Portale del Circolo del PD di San Marco in Lamis

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mercoledì 27 maggio 2009

Il Partito Democratico di San Marco in Lamis esprime la sua solidarietà a Mimmo Labella e depreca ogni atto di illegalità

Il PD di S. Marco in Lamis esprime la sua solidarietà a Mimmo Labella, l' esponente del PD di Troia (ed ex sindaco) che nella serata di sabato scorso ha subito un'aggressione davanti al prorio garage venendo malmenato con un bastone.

L'aggressione è avvenuta a seguito di un comizio tenuto a Troia dove si voterà per il rinnovo dell'amministrazione comunale. Precedentemente era stato minacciato e nonostante Labella avesse denunciato il fatto, l'aggressore non ha desistito dl suo barbaro atto.

Il nostro Segretario provinciale, Paolo Campo, ha dichiarato: “E’ preciso dovere delle istituzioni e delle forze dell’ordine impedire che la violenza soppianti il confronto democratico. Labella è stato da sempre impegnato per l’affermazione dei principi della legalità e della trasparenza amministrativa”. Tant’è che, “proprio il suo attivismo civico, prima ancora che politico, potrebbe essere la motivazione dell’esplosione di violenza”.

Questo avvenimento è di estrema gravità e denota un imbarbarimento della lotta politica in Capitanata.
Bisogna che tutte le forze politiche assumano una forte presa di posizione contro questo ed altri comportamenti illegali a cui purtroppo sembra che ci si sia assuefatti. Bisogna affermare il rispetto della legalità a qualunque livello, a partire dai
manifesti abusivi, di cui anche la nostra città è piena, fino alla tutela dell'integrità fisica degli avversari politici.

E' grave che un noto politico di professione continui imperterrito ad infischiarsene della legalità e continui ad imbrattare la nostra città con manifesti elettorali posti in luoghi non consentiti o che coprono gli spazi legittimi degli altri partiti.

mercoledì 20 maggio 2009

Il Sen. LATORRE venerdì a San Marco in Lamis


Venerdì 22 maggio, alle ore 19,30, il Senatore NICOLA LATORRE, del Partito Democratico, terrà un pubblico comizio in Piazza Madonna delle Grazie.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

martedì 19 maggio 2009

Il governo in un anno fa aumentare il debito pubblico di 100 miliardi!

E' record per il debito pubblico italiano: a marzo si è attestato a 1.741,275 miliardi di euro contro i 1.641 miliardi dell'anno precedente. Davvero sconcertante la notizia data da Bankitalia qualche giorno fa.

Pensate: un debito che si è accumulato pian piano in 150 anni di storia d'Italia (in realtà sarebbero più di 150 anni, visto che il Regno decise di accollarsi tutti i vari debiti pubblici dei vari staterelli pre-unitari) ha visto lievitare IN UN SOLO ANNO la sua consistenza di ben 100 MILIARDI! Questa è la cura Berlusconi-Tremonti per la nostra Italia.

Ma non erano questi signori gli stessi che volevano che il famoso "tesoretto" di Prodi di 5 miliardi andasse a coprire il nostro tristemente famoso debito pubblico?? Ma ecco che, arrivati al governo, è partito l'assalto alla diligenza: via con i titoli di stato sul mercato per ben 100 miliardi! E chissenefrega delle future generazioni d'italiani se il debito aumenta!!!

Attualmente su ogni italiano (dal centenario al neonato) pesa un debito di 29.021 € . E' davvero triste pensare che ogni nuova creatura che nasce eredita dal suo Stato un debito così pesante.

Ma le tristi notizie non finiscono qui. Anche le entrate tributarie continuano a calare: sempre secondo la Banca d'Italia esse si sono attestate, nel primo trimestre 2009, a 81,016 miliardi, ovvero circa 4 miliardi in meno rispetto ai primi tre mesi del 2008. La diminuzione percentuale è del 4,8%.
Siamo davvero in mano a degli scriteriati ed irresponsabili governanti! Questo il danno in un solo anno. Ci chiediamo: quanto costeranno all'Italia 5 annni di governo Berlusconi-Tremonti?

Paolo Soccio

domenica 17 maggio 2009

Le politiche sociali territoriali nel primo triennio di riforma

Consuntivo dei servizi attuati negli ultimi tre anni dalla Regione Puglia nel campo sociale.
Introduce: Vincenzo VILLANI (Presidente ambito territoriale di S. Marco in Lamis)
saluti: Gennaro GIULIANI (Sindaco S. Giovanni Rotondo)
Costantino SQUEO (Sindaco Sannicandro G.co)
Michelangelo LOMBARDI (Sindaco S. Marco in Lamis)
Antonio GISOLFI (Sindaco Rignano G.co)
conclusioni: ELENA GENTILE (ass. reg.le Politiche Sociali)

20 maggio ore 18,00 presso il Centro sociale anziani

venerdì 15 maggio 2009

Ospedale, nessun taglio saranno aggiunti 25 posti letto

di ANNA LUCIA STICOZZI

• S. MARCO IN LAMIS. Sarà rivista la bozza di Pal predisposta dalla Asl, in cui si ipotizzava un ridimensionamento dei posti letto con tagli ai reparti dell’ospedale “Um - berto I” di San Marco. Tanto alla luce delle proposte avanzate dalla comunità locale, formulate dal Comitato pro ospedale e dalle forze politiche che, in questa fase, hanno fatto quasi fronte unico per difendere i servizi offerti della struttura ospedaliera. Servizi che saranno rimodulati con l’aggiunta di una unità operativa di riabilitazione psichiatrica e per cerebrolesi di alta specialità (per ulteriori 15 posti), con l’attivazione di un servizio territoriale di “Hospice” (10 posti), che si aggiungono a quelli di medicina, psichiatria ed oncologia (riconfermati per quest’ul - timo gli 8 posti attuali). Proposte migliorative della bozza di Pal, che rispondono in modo più efficace alla domanda di salute proveniente dal territorio. Le rassicurazioni circa l’accettazione delle proposte avanzate dalla città sono pervenute dall’assessore regionale alla sanità Tommaso Fiore che ha ricevuto, insieme al presidente della commissione sanità regionale Dino Marino, una delegazione del comitato Pro Ospedale guidata dal sindaco Michelangelo Lombardi e formata da operatori sanitari e rappresentanti politici (dottori Pinuccio D’Alessandro, Matteo Ciavarella, Antonio Pettolino e consiglieri comunali Emanuele Leggieri e Rocco De Angelis). «Un grande risultato del comitato Pro Ospedale e delle forze politiche locali», dichiara il sindaco Michelangelo Lombardi.

da La Gazzetta di Capitanata - La Gazzetta del mezzogiorno

domenica 10 maggio 2009

DISOCCUPAZIONE

Disoccupazione

Sono un milione i lavoratori che rischiano di passare da un reddito precario a zero euro, se non verranno rinnovati i loro contratti.

L’Italia ha bisogno di strumenti eccezionali e urgenti che diano aiuto immediato alle famiglie.
Serve un assegno mensile di disoccupazione pari al 60% dell'ultima retribuzione per tutti coloro che non hanno altri strumenti di sostegno al reddito e hanno perso il lavoro dal 1 settembre 2008 al 31 dicembre 2009.
L’assegno mensile per chi perde il lavoro aiuta le famiglie e rilancia i consumi, imprenditori e sindacati lo sostengono ma il governo continua a negarlo.

I soldi, come il PD ha spiegato nella mozione presentata in Parlamento, si possono trovare con: lotta all'evasione, centrale unica per gli acquisti nella P.A., ricostituzione della Commissione sulla spending review per tagli di spesa pubblica selettivi e non lineari come previsto dalla manovra d'estate e "utilizzo immediato" degli 8 miliardi dell'accordo Governo-Regioni.

Le nostre proposte:
1. Assegno mensile di disoccupazione subito, per tutti i precari che hanno perso il lavoro
2. Blocco dei licenziamenti per precari di scuola, sanità e pubblica amministrazione
3. Cassa integrazione per tutti i lavoratori in caso di sospensione del lavoro
4. Riforma degli ammortizzatori sociali per la tutela di chi resta senza lavoro.

Più forti noi, più forte tu.

mercoledì 6 maggio 2009

Analisi e proposte del PD per il PAL

di Antonio Raimondo Pettolino*


Vi sono due report di quest’anno sul sistema sanitario inglese, a proposito di riconfigurazione della rete ospedaliera, che sembrano formulati apposta per essere utili al processo di elaborazione del Piano Attuativo Locale dell’ASL della Provincia di Foggia attualmente in corso.
Nel primo vengono individuati i possibili obiettivi di quello che viene definito Ospedale del futuro, quali: l’approccio di “public value” per gli ospedali, cioè la consapevolezza che si tratta di un bene-valore collettivo che riguarda sia noi sia le generazioni future; i risultati in termini di salute, attraverso il miglioramento dei trattamenti, l’aumento dell’efficienza e dell’appropriatezza clinica e la necessità di affrontare i bisogni futuri adattandosi al mutamento degli scenari socio-demografici ed epidemiologici; la qualità e l’accessibilità dei servizi, la possibilità di scegliere e di personalizzare l’assistenza; l’equità e la fiducia.
Il secondo report evidenzia le difficoltà del processo di riconfigurazione-riorganizzazione, che sembrano essere molto simili alle nostre, e individua dei passaggi nodali, dei quali vengono qui riportati quelli più significativi per la nostra situazione: i processi di riorganizzazione ospedaliera devono avere come prima finalità quella di ridisegnare i servizi piuttosto che tagliarli; il coinvolgimento e l’accordo sui principi del cambiamento sono possibili, ma sono minacciati dal sospetto che ciò si attui al fine di ridurre i costi; c’è un gap di responsabilità a livello locale, le decisioni e le regole sono definite a livello centrale e poi riportate alla popolazione locale, che si sente scavalcata e sfiduciata rispetto al processo.

Sono tutti temi da tenere presenti nel momento in cui si discute della riorganizzzazione della rete dei servizi per la salute, così come prevista dalla proposta-bozza di Piano Attuativo Locale discussa nel corso del Consiglio comunale del 30 aprile scorso.
Un luogo (mentale) comune a molti degli intervenuti (consiglieri comunali, provinciali e regionali nonché – ahimè – qualche benpensante locale) è che l’ospedale di San Marco in Lamis serva un’utenza locale, tutt’al più allargata ai comuni viciniori. È vero invece il contrario, dato che psichiatria, oncologia, lungodegenza e – in buona parte – medicina accolgano utenti provenienti da tutti ci comuni dell’ASL e – qualche volta – da fuori ASL e persino da fuori regione (psichiatria e oncologia).
Gli stessi operatori in servizio nell’ospedale sono non solo cittadini di San Marco, ma anche di Foggia, Rignano, San Nicandro, San Giovanni, San Severo, Torremaggiore, Vico e forse di qualche altro comune dauno. Quindi, l’ospedale di San Marco è già dagli anni ’90 una realtà proiettata all’esterno, in una dimensione sovrazonale e sovradistrettuale.
La conseguente sbandierata antitesi ospedale – territorio (se chiudesse l’ospedale, i cittadini di San Marco avrebbero comunque un’assistenza sanitaria alla pari degli altri cittadini dauni?) non ha senso nello specifico: i cittadini di San Marco in Lamis chiedono la collocazione nell’ospedale di reparti necessari e non presenti dappertutto, che siano di riferimento per l’intera ASL e non vadano ad appesantire lo squilibrio territorio – ospedale. E, d’altra parte, si parla di privilegiare il territorio e poi si aumentano i posti letto in tutti gli ospedali aziendali (eccettuato quello di San Marco in Lamis, naturalmente) indipendentemente da indici di utilizzo e di appropriatezza (il direttore generale ha fatto un passaggio in merito a questo argomento quando ha citato i buoni indici di utilizzo di San Marco in Lamis, evitando però di allargare questa prospettiva agli altri ospedali aziendali, forse perché in presenza di dati più critici).
In ogni caso, la richiesta di riduzione dei posti letto di medicina può essere accolta anche nell’immediato, nella prospettiva di migliorare ulteriormente utilizzo e appropriatezza di trattamenti di una medicina dedicata a un ambito più ristretto rispetto a quello attuale, magari coincidente in questo momento con l’area garganica (almeno fino alla costituzione dell’ospedale di Vico, dato che Monte Sant’Angelo appare più vincolata a un’utenza meramente comunale). Così come la riduzione dei posti letto di una Lungodegenza “generica”, in considerazione dell’implementazione di servizi analoghi sparsi nell’ASL.
L’oncologia va invece salvaguardata come posti letto e come unità operativa (in questo momento è configurata come unità operativa semplice a valenza dipartimentale, che rappresenta un grado intermedio tra unità semplice e unità complessa), rifiutando un “accorpamento” di tali funzioni assistenziali sui posti letto di medicina (oltretutto di una medicina di appena 20 posti letto.
Va salvaguardata anche la day surgery, da potenziare sia come numero di giorni settimanali di attività sia come possibilità di dimettere anche il giorno dopo (one day surgery).
Va infine dato corso all’effettivo ampliamento del numero dei posti letto del SPDC dai 12 attuali ai 15 previsti dalla normativa, dal Piano Salute regionale e dallo stresso PAL.

A fronte della riduzione di posti letto della medicina e della lungodegenza, va chiesto un nuovo reparto che faccia mantenere il numero complessivo dei posti letto attuali: nel corso della seduta consiliare sono stati proposti posti letto di geriatria e/o di riabilitazione, che va intesa o come riabilitazione fisica, cioè post fratture o ictus…, e/o come neuroriabilitazione dei cerebrolesi.
Da psichiatra segnalo l’opportunità – in alternativa o in associazione con le altre proposte - di accogliere un reparto di riabilitazione o di lungodegenza psichiatrica, moduli previsti dal decreto ministeriale del 1988 e attivato in poche realtà regionali tra cui quella abruzzese che, non a caso, è fonte di mobilità passiva extraregionale per la nostra ASL. Mentre per la neuroriabilitazione e per la riabilitazione o la lungodegenza psichiatrica si ipotizzano servizi ospedalieri unici, non collocati in altri ospedali aziendali, per la riabilitazione fisica si potrebbe comunque invocare la necessità di coprire il fabbisogno di assistenza riabilitativa ospedaliera del comprensorio garganico, dato che difficilmente esso verrebbe soddisfatto dal polo riabilitativo di Torremaggiore (cui sono stati attribuiti posti letto in misura maggiore alla possibilità ricettiva, sempre che non si voglia continuare a fare reparti non più in linea con i criteri minimi per l’accreditamento istituzionale).
Il finanziamento di 4,5 milioni di euro destinato all’adeguamento strutturale e impiantistico dell’ospedale potrebbe essere utilizzato per favorire l’implementazione di questi nuovi servizi.
Segnalo anche l’opportunità di collocare a San Marco un polo assistenziale per i disturbi del comportamento alimentare, peraltro previsto negli indirizzi regionali per ciascuna ASL, che preveda a fianco dell’ambulatorio (che già c’è, tenuto dallo psichiatra responsabile del SPDC, che ha frequentato un corso di perfezionamento in quest’ambito) un paio di posti letto di day hospital in collaborazione con la medicina (che dispone di un endocrinologo esperto in problemi metabolici) e – utilizzando l’ex carcere – una residenza riabilitativa dedicata.
Una rete siffatta costituirebbe un polo d’attrazione per l’intera regione (in Italia vi sono pochissime strutture integrate di questo tipo, quasi tutte al centro-nord).

Proprio a proposito del potenziamento dei servizi territoriali, c’è da riproporre innanzitutto una richiesta di finanziamento per la ristrutturazione dello stabile di via Togliatti, magari di riconfigurare su due piani, da dedicare a sede degli uffici e dei servizi distrettuali (casa della salute, consultorio, postazioni dialisi, hospice…) e di quelli del dipartimento di prevenzione. Poi, non meno importante, la richiesta di un finanziamento per la ristrutturazione dell’ex casa circondariale, da dedicare a residenza sanitaria o sociosanitaria: qui il dubbio che si possa creare una struttura sufficientemente ampia per ospitare una RSA o una RSSA, quando magari potrebbe essere invece idonea per l’ipotesi di una residenza riabilitativa dedicata a persone con disturbi del comportamento alimentare.
A chi ha dubbi circa la possibilità di ottenere questi finanziamenti l’invito a leggere la parte del PAL relativa all’argomento: noterà la molteplicità di finanziamenti anche corposi in molti comuni piccoli e piccolissimi, alcuni destinati a rimanere improduttivi.
Infine, si perde il pelo ma non il vizio, la necessità di finanziamenti anche contenuti per l’adeguamento e la riparazione del locale centro di salute mentale.

*Responsabile del gruppo di lavoro "Sanità e servizi sociali" del PD di S. Marco in Lamis

lunedì 4 maggio 2009

E' online il portale del PD S. Marco


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domenica 3 maggio 2009

Elezioni europee: lista del PD per l'Italia meridionale

CIRCOSCRIZIONE ITALIA MERIDIONALE
(Campania - Puglia - Abruzzo - Basilicata - Molise - Calabria)

1 Paolo DE CASTRO CAPOLISTA
2 Rosaria CAPACCHIONE giornalista de "Il Mattino"
3 Gianni PITTELLA europarlamentare uscente
4 Mariagrazia PAGANO europarlamentare uscente
5 Andrea LOSCO europarlamentare uscente
6 Vincenzo LAVARRA europarlamentare uscente
7 Liliana FRASCA' assessore regionale della Calabria al Personale
8 Andrea COZZOLINO assessore regionale della Campania alle Attività produttive
9 Cinzia DE MARZO esperta progetti comunitari
10 Gerardo DE GENNARO imprenditore
11 Elena GENTILE assessore regionale della Puglia alla Solidarità Sociale
12 Cosimo DURANTE assessore provinciale di Lecce alle Politiche Agricole- sindaco di Leverano
13 Elvira MATARAZZO Avvocato
14 Giovanni IULIANO vice presidente amministrazione provinciale di Salerno
15 Angelo MONTEMARANO primario ospedaliero-già assessore regionale campano alla Sanità
16 Mario PIRILLO assessore all'Agricoltura della Regione Calabria
17 Pasquale SOMMESE consigliere regionale campano
18 Marco VERTICELLI già assessore provinciale a Teramo

CONSIGLIO COMUNALE SUL PAL DELL’ASL FOGGIA


COMUNICATO STAMPA
Si è tenuto nel pomeriggio di ieri (30 aprile) il Consiglio comunale monotematico per discutere del Piano Attuativo Locale dell’ASL Foggia. Al Consiglio hanno partecipato tanti cittadini e operatori del locale Ospedale “Umberto I”, nonché una nutrito numero di rappresentanti istituzionali. Infatti, oltre che il Direttore Generale dell’ASL di Foggia, Ruggiero Castrignanò, vi erano anche l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali, Elena Gentile (Partito Democratico), il Presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia, Dino Marino (Partito Democratico), i Consiglieri Regionali Pino Lonigro (Partito Socialista), Piero Manni (Rifondazione Comunista), Arcangelo Sannicandro (Sinistra e Libertà), Gianmaria Zaccagnino (Popolo della Libertà), i Consiglieri Provinciali Michele Augello (Rifondazione Comunista) e Michele Antonio Bonfitto (UDC), nonché il Sindaco di Rignano Garganico Antonio Gisolfi e la Direttrice del Distretto Sanitario di San Marco in Lamis, Pina Lauriola.
Ai lavori, introdotti dal Presidente del Consiglio comunale, Nazario Pomella, è seguito l’intervento del Sindaco, Michelangelo Lombardi, che ha precisato che, così come è fatta, la proposta di PAL è inaccettabile per la comunità sammarchese in quanto con questa proposta si passerebbe da 85 posti letto realmente attivati a 59 posti letto, con la perdita di molti posti letto nei reparti di Medicina, Lungodegenza ed Oncologia. Tale proposta è ancor più inaccettabile se si tiene conto che i dati relativi alle percentuali di utilizzo dei posti letto nei vari reparti sono molto lusinghieri seppur in una situazione di continua emergenza dovuta alla cronica mancanza di personale medico, con la ovvia conseguenza che il servizio viene garantito grazie ai sacrifici degli operatori sanitari.
Il Sindaco ha tenuto a ribadire che l’Ospedale “Umberto I” non serve solo la comunità sammarchese ma anche tutta una parte del territorio del Gargano e, per alcuni servizi, anche le città della pianura. Inoltre, ha insistito nell’idea che la città di San Marco è disponibile a ragionare su un cambiamento dell’offerta di salute dell’Ospedale, immaginando la previsione di un reparto di riabilitazione e di geriatria. La possibilità di prevedere un servizio di Dialisi ed il potenziamento della Day Surgery con l’eventualità di una “One Day Surgery” o “Week Surgery” per permettere ricoveri oltre la giornata dell’intervento chirurgico.
Insomma, la proposta dell’Amministrazione è quella di non fermarsi necessariamente a difendere l’esistente, ma solo se la proposta terrà conto della necessità di un miglioramento dei servizi e della salvaguardia dell’Ospedale.
Poi è intervenuto il Direttore Generale che ha spiegato le ragioni che hanno portato l’ASL di Foggia all’elaborazione di questa proposta di PAL. Si è mostrato disponibile a modificare alcune delle proposte contenute nel PAL, anche in ragione delle obiezioni che gli sono state mosse in questi giorni e nello stesso consiglio comunale ed ha precisato che il finanziamento di 4.800.000 euro, a favore dell’Ospedale “Umberto I”, previsto nella scorsa programmazione, rimarrà intatto e sarà investito solo sulla struttura di San Marco.
A questi, sono seguiti gli interventi dei consiglieri comunali che, in vario modo, hanno sostenuto le ragioni della necessità di difendere il presidio di San Marco e dei consiglieri regionali che hanno garantito il proprio impegno a seguire le vicende dell’ospedale “Umberto I”.

Ufficio del Sindaco di San Marco in Lamis

Ministro capriccioso

da youdem.tv

Amministrative Foggia: Gianni Mongelli attiva la campagna d’ascolto per il programma di governo

Gianni Mongelli attiva la campagna d’ascolto per il programma di governo della città aperta a associazioni, ordini professionali e organizzazioni imprenditoriali e sindacali

Stabilire un “dialogo diretto e immediato con l’opinione pubblica e con i soggetti che ne rappresentano le aspirazioni e gli interessi; innovando, però, il presupposto di tale dialogo: la politica deve stabilire relazioni effettive e concrete, non consegnare semplificazioni suggestive”. Lo afferma Gianni Mongelli, candidato sindaco di Foggia per il centrosinistra, nella lettera inviata ad associazioni, ordini professionali e organizzazioni imprenditoriali e sindacali per attivare la campagna d’ascolto finalizzata alla redazione del programma di governo della città.
Il progetto politico a cui ho deciso di contribuire in prima persona situa il tema della crescita del benessere della nostra comunità all’interno delle positive potenzialità derivanti dalla collocazione di Foggia e della Capitanata entro un sistema di relazioni sociali ed istituzionali, che fanno capo a Bari come a Roma e a Bruxelles – scrive Mongelli – E’ assumendo questa prospettiva che abbiamo l’opportunità di definire appieno la nostra identità territoriale, recuperando tradizioni e vocazioni antiche, e di valorizzare le eccellenze, organizzare la solidarietà ed integrare i servizi di cittadinanza, promuovere lo sviluppo economico sostenibile e il commercio, attivare nuovi lavori connessi al terziario di qualità, investire nella cultura”.
A sintetizzare la premessa politica è lo slogan ‘Foggia Capitale’: “Percependo la nostra città come parte integrante di un sistema di poli attrattivi – sottolinea il candidato sindaco del centrosinistra – saremo in grado di trasformarla in luogo di produzione e valorizzazione di idee e di talenti, di sviluppo e di innovazione”.
Chiunque voglia partecipare attivamente alla campagna d’ascolto per il programma di governo della città può inviare il proprio contributo al candidato sindaco utilizzando la casella di posta elettronica programma@giannimongelli.com, attiva a partire da oggi.

Insieme ai partiti impegnati nella costruzione del centrosinistra nuovo e coeso, vogliamo costruire alleanze sociali, oltre che politiche, all’interno di un sistema della rappresentanza realmente trasparente; dunque, chiediamo a voi tutti di partecipare alla redazione del programma di governo della nostra città, offrendo idee per rendere migliore il nostro futuro e soluzioni ai problemi che ancora gravano sul nostro orizzonte. Con serenità e serietà, ed altrettanta franchezza ed onestà – conclude Gianni Mongelli – assumo l’impegno ad ascoltare le voci di tutti quanti vorranno partecipare attivamente alla campagna d’ascolto per Foggia Capitale”.

sabato 2 maggio 2009

Il PD propone l’istituzione del Fondo di solidarietà per le emergenze Prencipe: “1,5 milioni con avanzo di gestione e parte delle risorse per l’inform

Destinare 1,5 milioni di risorse della Provincia di Foggia alla costituzione del Fondo di solidarietà per le emergenze, da attivare in caso di calamità naturale o quando l’eccezionalità degli eventi richieda lo stanziamento di un supporto finanziario a vantaggio dei Comuni della Capitanata. E’ la proposta avanzata dal presidente del gruppo del Partito Democratico, Antonio Prencipe, nel corso del Consiglio provinciale impegnato nella discussione sul bilancio consuntivo 2008.
A motivare l’istituzione di questo nuovo capitolo di bilancio “la necessità di agire direttamente, invece di limitarsi a chiedere più soldi a Regione e Stato – afferma Prencipe – unita alla considerazione che, a parere degli scienziati, gli eventi calamitosi potrebbero aumentare di numero ed intensità a causa dei cambiamenti climatici”.
Due le fonti finanziarie indicate dal capogruppo del PD per il finanziamento del Fondo di solidarietà: l’avanzo di gestione 2008, quantificato dall’Amministrazione in circa 1 milione di euro, e il 50% delle risorse stanziate per l’informatizzazione delle procedure, rendendo così disponibili 500.000 euro. “In questo momento, le priorità della Provincia devono essere altre rispetto alla pur importante velocizzazione delle procedure burocratiche – spiega Antonio Prencipe – per cui chiediamo alla Giunta di riprogrammare questa spesa in modo da esaurire il programma di informatizzazione in un biennio piuttosto che in 12 mesi”.
Dopo aver svolto un Consiglio provinciale straordinario e monotematico a Serracapriola, dedicato all’emergenza provocata dall’alluvione e dall’esondazione del Fortore e di altri torrenti, “abbiamo il dovere operare e non fare enunciazioni retoriche e di principio. Pur votando contro il consuntivo 2008 – conclude il capogruppo del PD – chiediamo alla Giunta di esaminare con serenità e spirito costruttivo la nostra proposta e, eventualmente, di attivarsi per la necessaria variazione di bilancio”.

Authority alimentare, Bordo: “Il Governo tradisce Foggia e quanti ricercano e producono eccellenza nell’agroalimentare”


Sono trascorsi oltre 120 giorni dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegnava il Governo ad attivare l’Authority alimentare entro un mese e ancora attendiamo una decisione operativa sull’attuazione della legge che istituisce la sede dell’Agenzia a Foggia”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del PD, e primo firmatario dell’OdG approvato in Aula il 18 dicembre dello scorso anno, “con il sostegno di tanti parlamentari del PdL e dell’UdC e nonostante il parere contrario del ministro” per le Politiche agricole, Luca Zaia. Per sollecitare il rispetto della volontà della Camera e “sbloccare un’avvilente querelle politica e istituzionale, determinata e alimentata dall’antimeridionalismo leghista”, l’on. Bordo inviò, il 20 gennaio, una lettera al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, e al presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini. “Non ho ricevuto alcuna risposta da entrambi, né vi sono atti formali da cui evincere la volontà del Governo di procedere all’attivazione dell’Authority a ormai due anni dalla sua istituzione”. Di qui la decisione di interpellare, questa volta direttamente, il presidente della Camera, “al quale va dato atto e merito di avere, in più occasioni, difeso e valorizzato il ruolo del Parlamento”. In occasione dell’inaugurazione della 60° edizione della foggiana Fiera Internazionale dell’Agricoltura, “spero con viva sincerità che il sottosegretario all’Agricoltura, Antonio Buonfiglio, possa finalmente dare al territorio la notizia dell’adozione del decreto di attuazione – conclude Michele Bordo – che avrebbe anche il senso della piena legittimazione istituzionale per quanti sono localmente impegnati a ricercare e produrre eccellenza in agricoltura e nell’agroindustria”.

venerdì 1 maggio 2009

“Governo evasivo e inconcludente; imprese e istituzioni raggirate” Campo critica le dichiarazioni di Buonfiglio all’inaugurazione della Fiera

Considerata la vaghezza e la superficialità del suo intervento, il sottosegretario Buonfiglio poteva risparmiarsi il viaggio a Foggia; avrebbe evitato di prendere in giro, per l’ennesimo volta, le istituzioni e le imprese della Capitanata”. Paolo Campo, segretario provinciale del Partito Democratico, è critico nei confronti del sottosegretario alle Politiche agricole, intervenuto ieri all’inaugurazione della 60° Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Foggia. Tanto sul mancato finanziamento della diga di Piano dei Limiti che sull’attuazione della legge che istituisce l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare a Foggia, afferma Campo, “abbiamo ascoltato le solite affermazioni generiche, i consueti rinvii ad atti da adottare, le offensive sollecitazioni a darsi da fare”.
Emblematica la vicenda dell’invaso da realizzare a valle di Occhito: “I soldi ci sono o no? – chiede il segretario provinciale del PD – Il ministro Matteoli dice di no; il sottosegretario Buonfiglio dice di sì: a chi dobbiamo credere?”. E sui 65 milioni di euro che “si dicono disponibili per le cosiddette opere collaterali, a cosa servono? E’ vero che in Capitanata abbiamo bisogno di lavoro come il pane, ma questa è una ragione sufficiente ad attivare cantieri purchessia? Ad esempio, è corretto progettare e appaltare la costruzione di una strada che conduce ad un impianto inesistente? Un comportamento del genere risponderebbe ai criteri della buona amministrazione?”.
A proposito dell’Authority, “l’elusione del tema è tanto clamorosa quanto offensiva – insiste Campo – Non c’era bisogno di Buonfiglio per sapere che il 18 dicembre la Camera ha approvato, su proposta dell’on. Michele Bordo, un ordine del giorno che impegna il Governo ad attuare la legge istitutiva. Il sottosegretario avrebbe dovuto dirci quando sarà rispettato quel deliberato, ma il tema non sembra essere prioritario per la destra, a Roma come a Foggia”.
Per l’ennesima volta, il centrodestra ha perso un’occasione per mostrare doverosa attenzione verso la Capitanata – conclude il segretario provinciale del PD – Per l’ennesima volta, il territorio e le sue istituzioni sono stati sbeffeggiati”.

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