Portale del Circolo del PD di San Marco in Lamis

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venerdì 29 febbraio 2008

Assemblea pubblica del PD sabato 1 marzo

Sabato 1 marzo, alle ore 18.30, presso la sala sottostante il "Centro polivalente anziani" in via Pozzo Grande, si terrà una pubblica assemblea del Partito Democratico di San Marco in Lamis per presentare la candidatura di Antonio Cera per il rinnovamento del Consiglio provinciale cui saremo chiamati a votare il 13 aprile prossimo.

La candidatura di "Tonino" Cera, per il collegio elettorale Rignano-San Marco, è scaturita da una serie di incontri congiunti del Coordinamento del PD di San Marco con quello di Rignano.
I due circoli intendono lavorare insieme, costituendo una "Segreteria intercomunale", non solo per l'attuale campagna elettorale, ma per una collaborazione e un lavoro comune di ampio respiro per il bene dei nostri territori dove il PD vuole essere propositivo ed incisivo nei risultati.
Il Segretario

Verso le elezioni provinciali: Campo raccoglie il consenso della coalizione sulle regole

La prossima Giunta provinciale sarà composta da un numero inferiore di assessori, così come prevede la Finanziaria 2008 per ridurre i costi della politica, e la vicepresidenza sarà attribuita al partito che otterrà il migliore risultato elettorale ad esclusione del Partito Democratico. Sono due delle 21 regole che Paolo Campo, candidato presidente alla Provincia di Foggia per la coalizione di centrosinistra, ha sottoposto all’esame dei partiti che lo sostengono; raccogliendo un’ampia e convinta adesione di massima.
Affermato con chiarezza il principio della ‘pari dignità politica’ tra le forze della coalizione, a prescindere dal peso elettorale di ciascuna, i partiti si impegnano anche a riconoscere che la coalizione è sovraordinata rispetto ai singoli. Si legittima, così, il ricorso al principio di maggioranza per la soluzione degli eventuali conflitti, che dovrà comunque essere qualificata: tanto rispetto al numero dei partiti, almeno 4 quelli che concordano sull’atto, quanto rispetto alla percentuale dei voti di coalizione rappresentata, almeno il 75%. La prima applicazione pratica di questo criterio potrebbe verificarsi per l’attribuzione degli incarichi di governo: il regolamento prevede che la proposta del presidente si intende accettata se ottiene il consenso di quella maggioranza qualificata.
Prevista una verifica periodica dell’attuazione del programma, da realizzarsi con riunioni di coalizione; quest’ultima sarà comunque convocata dal presidente per risolvere questioni politiche particolarmente controverse.
Netta la condanna del trasformismo post elettorale, al pari dell’impegno a non riconoscere incarichi amministrativi a coloro che aderiscano alla coalizione successivamente alla scadenza elettorale o quanti dovessero migrare da una forza politica all’altra della coalizione. D’altro canto, il presidente si impegna a revocare gli incarichi amministrativi assegnati al rappresentante di un partito qualora venga meno l’adesione al partito stesso.
Sarà compiuto ogni sforzo per attribuire responsabilità amministrative al maggior numero di forze politiche, assumendo come criterio di orientamento delle scelte la percentuale di consenso elettorale e non la composizione quantitativa del gruppo consiliare.
Come auspicavo e, sinceramente, immaginavo, il consenso raccolto attorno a questa proposta è indicativo dell’elevato livello di responsabilità politica che ciascun partito della coalizione intende assumere nei confronti dell’elettorato – commenta Paolo Campo – Passo dopo passo stiamo costruendo una nuova e diversa identità politica alla coalizione di centrosinistra, fondata sulla trasparenza delle scelte e la chiarezza degli obiettivi. E’ un metodo che applicheremo anche rispetto alla discussione programmatica, i cui esiti saranno altrettanto originali ed innovativi”.

da www.pdfoggia.it

giovedì 28 febbraio 2008


ROMA. "La mozione che abbiamo sottoscritto come senatrici democratiche e presentato oggi in Senato, per chiedere una piena attuazione della legge 194 nel rispetto della libertà e responsabilità della donna, è la nostra risposta a discussioni e polemiche, spesso strumentali, che continuano ad ignorare le ragioni profonde del diritto alla maternità", lo ha dichiarato la senatrice Colomba Mongiello.

"Sono passati trent´anni dall´introduzione della legge 194 del 1978 - ha sottolineato la senatrice Mongiello - una legge che ha permesso di limitare fortemente l´aborto clandestino, facendo registrare un parziale contenimento di una piaga, quale quella dell´aborto, da ritenersi sempre un dramma sociale e individuale, tanto che e´ auspicabile l´obiettivo della sua completa scomparsa. Dal 1982 a oggi, secondo i dati del ministero della Salute, si "e´ verificato un decremento delle interruzioni volontarie pari al 44% (dai circa 235 mila casi del 1982 ai circa 130 mila del 2006). La mozione chiede, tra i 15 impegni che sottopone al governo (al nuovo esecutivo dunque), una applicazione piena della legge, nel rispetto della libertà e della responsabilità della donna, specialmente per dare applicazione alla parte normativa relativa alla prevenzione. Occorre dare sostegno alle maternità difficili, promuovere l´aumento dell´o ccupazione femminile, fornire piu´ servizi per le mamme e i bimbi, accentuare la diffusione e l´estensione dei congedi parentali. Ma anche educazione sessuale, alla maternita´ e paternita´ responsabili, e contraccezione. Si chiede - ha concluso la senatrice del PD - di potenziare i consultori, di dedicare particolare cura alle donne immigrate (queste sono il 30% del totale delle donne che ricorrono all´aborto), di garantire la presenza di medici non obiettori in ogni struttura., al fine di assicurare la possibilità di intervento entro i termini e nelle forme previsti dalla legge, a tutela della salute e della dignità della donna. Poi c´e´ la questione dell´aborto terapeutico: non si possono ignorare i progressi della scienza relativi ai prematuri, e alla cura delle patologie e delle malformazioni del feto".
da www.garganopress.net

Verso le elezioni provinciali: Antonio Cera candidato per il collegio Rignano-S.Marco

SAN MARCO IN LAMIS. I coordinamenti unificati del Partito Democratico di San Marco in Lamis e di Rignano Garganico hanno scelto il loro candidato consigliere per le elezioni provinciali dell'aprile 2008. Sarà Antonio Cera, dirigente scolastito dell'Istituto Superiore "Giannone" e consigliere provinciale uscente (capo-gruppo Democratici di Sinistra).
Sabato 1 marzo 2008, alle ore 18.30, presentazione del candidato Cera a San Marco in Lamis. Nelle prime settimane di marzo incontro pubblico a Rignano presso la sala consiliare del Comune.

Fonte Garganopress.net

martedì 26 febbraio 2008

Paolo Campo candidato presidente della coalizione di centrosinistra per la Provincia di Foggia

Abbiamo il dovere di fare chiarezza, innanzitutto nel rapporto con gli elettori: i cittadini devono sapere che se danno fiducia al centrosinistra saranno ricambiati con la responsabilità e la trasparenza politica”. Paolo Campo, candidato presidente della coalizione di centrosinistra per la Provincia di Foggia e segretario provinciale del Partito Democratico, ha motivato così, ai giornalisti intervenuti per l’incontro con la stampa convocato questa mattina, la necessità di stabilire un quadro di regole cui “dovranno attenersi i partiti e gli eletti per evitare di creare problemi all’attività amministrativa e di ingenerare confusione tra i cittadini”.
LA COALIZIONE. Definite le componenti della coalizione che sosterrà Paolo Campo. L’alleanza elettorale sarà composta da: Partito Democratico, Cristiano Uniti (formazione che fa riferimento al sottosegretario Gianni Mongiello), Italia dei Valori, SDI e Sinistra Arcobaleno. Proprio per chiarezza e responsabilità politica, “abbiamo scartato l’ipotesi, pure avanzata, della presenza del simbolo dell’Udeur – ha affermato Campo – Allo stesso tempo, l’intera coalizione è disponibile ad accogliere i singoli esponenti di quel partito, così come di quanti hanno preso le distanze dal centrodestra e si riconoscono nella nascente Rosa Bianca”. Scontato, inoltre, l’interesse nei confronti della cittadinanza attiva: “Se dovessero emergere istanze di partecipazione diretta alla competizione elettorale, potremmo sostenerle. Non all’interno di una lista del presidente – ha precisato Campo – ma in una lista politica, che politicamente sostiene il nostro programma”. Quanto si sta realizzando per la Provincia di Foggia, ha aggiunto il candidato presidente, “potrebbe essere un utile canovaccio per la competizione elettorale del prossimo anno a Foggia, quando si voterà per il rinnovo dell’Amministrazione comunale”.
LE REGOLE. Indicate le prime, essenziali regole proposte dal candidato alla coalizione per favorire la vittoria elettorale e governare con efficacia ed efficienza. “A tutti i partiti ho chiesto candidature pulite e senza ombre”, da selezionare anche sulla base dell’adesione al regolamento etico elaborato, a livello internazionale, per gli amministratori della cosa pubblica. La scelta dei candidati, inoltre, “deve essere frutto del protagonismo dei territori, per evitare gli errori inevitabilmente connessi alle selezioni centralistiche”.
Premesso che “mi auguro, sono certo di vincere al primo turno – ha continuato Campo – in caso di ballottaggio non ci saranno accordi o apparentamenti di secondo livello”. Allo stesso modo, “le trasmigrazioni all’interno dei gruppi consiliari non avranno alcun riflesso sugli assetti di governo, che saranno determinati sulla base di regole discusse e condivise prima delle elezioni. E’ fondamentale che gli eletti abbiano ben presente – ha scandito il candidato presidente – che sono tali grazie al consenso raccolto da tutti i componenti della lista e dal partito che rappresentano”.
Ho sottoposto questo canovaccio alla coalizione e ho riscontrato l’adesione convinta, a tratti entusiasta”; d’altronde, “applicando queste semplici norme di buon senso e correttezza posso affermare, con una punta d’orgoglio, di governare serenamente e bene il Comune di Manfredonia con il sostegno di una maggioranza composta da 14 soggetti politici”.
IL PROGRAMMA. Domani pomeriggio è convocata la riunione di coalizione per la discussione del programma – “agile nella forma ed essenziale nei temi” – da proporre all’elettorato. “Ciò che dobbiamo costruire è il nodo centrale della rete degli interessi della Capitanata, favorendo la condivisione e non la contrapposizione delle peculiarità territoriali e costruendo a Foggia il cuore pulsante della Capitanata”. L’obiettivo è “favorire la crescita economica, facendola precedere dall’indispensabile crescita culturale e orientando la pianificazione strategica e la programmazione dei fondi europei alla valorizzazione dei meriti, delle competenze e dei fattori competitivi”.
Interlocutori privilegiati della campagna elettorale, che si annuncia densa di appuntamenti nelle piazze e nei punti di aggregazione dei 64 comuni della Capitanata, saranno i giovani cittadini: “Rappresentano la risorsa giusta e necessaria per cambiare davvero la nostra terra. Principalmente a loro devo e voglio spiegare chi siamo, cosa vogliamo e perché lo vogliamo fare”.
Concludendo l’incontro con i giornalisti, Paolo Campo ha ringraziato “l’Assemblea provinciale per il calore umano e il sostegno politico offertomi con l’elezione alla carica di segretario provinciale. All’interno e intorno al Partito Democratico c’è un entusiasmo che mi rende fiducioso sugli esiti della campagna elettorale per Palazzo Dogana e per il governo del Paese”.
da www.pdfoggia.it

Il programma di Governo del Pd

Il programma del Pd è ambizioso e realistico e si pone l'obiettivo di cambiare il Paese”. Con queste parole Walter Veltroni, segretario e candidato premier del Pd, ha presentato oggi alla stampa il programma di governo del Partito democratico. “Siamo la prima forza politica – ha detto – ad illustrare il programma. Lo considero un dovere da parte di una forza politica come la nostra che si propone di segnare una profonda innovazione persino nel presentare i propri doveri agli elettori”. Un programma che non è fatto di “annunci e promesse, ma anche di coperture finanziarie e speranze di innovazione”.
Da troppo tempo, ha sottolineato Veltroni, l’Italia è abituata “alle promesse non mantenute” da una parte, o a programmi fatti di “indicazioni molto precise” che non mirano ad un vero e proprio cambiamento dall’altra. Quello del Pd, invece, è un programma che si propone di sovvertire entrambe le tendenze. “Un programma di grandi cambiamenti – ha insistito Veltroni – che i cittadini potranno vedere attuati con il proprio voto”.
A presentare il programma del Pd insieme a Veltroni, Enrico Morando. A prima vista il programma di presenta molto chiaro, conciso e, se paragonato all’ultimo mastodontico tomo di 280 pagine dell’Unione, molto breve. La struttura è suddivisa per capitoli. In primo luogo si individuano quattro punti chiave per l’Italia come soggetto facente parte di una complessa e mutevole comunità internazionale. A livello di politica internazionale, il Pd vede un’Italia che, sulla scia di quanto attuato dal governo Prodi, sceglie la via del multilateralismo, che si proponga di puntare ad “un’Europa massima possibile” nel processo di integrazione comunitaria, un’Italia che miri a diventare per il Mediterraneo “un hub politico ed economico” di livello mondiale, e che rafforzi la sua amicizia con gli Stati Uniti d’America.
Per fare tutto ciò, si legge nel programma, il nostro Paese deve “riconquistare una posizione di primato nello sviluppo di qualità”. Deve perciò risolvere quelli che sono individuati come i quattro problemi principali che l’affliggono: l’inefficienza economica, la disuguaglianza sociale, la ridotta libertà di perseguire il proprio disegno di vita, la scarsa qualità della democrazia.
Il progetto del Pd per affrontare e risolvere le questioni sopra poste si baserà su dieci pilastri fondamentali. Prima di tutto, la sicurezza, uno sviluppo di tipo “inclusivo”, la promozione della concorrenza e del merito come unico strumento per l’accesso al mondo del lavoro, un welfare di stampo universalistico contrapposto a quello particolaristico, l’educazione come ascensore sociale, una spesa pubblica più razionale e con meno sprechi riassumibile con l’espressione “spendere meglio spendere meno”, un fisco meno opprimente che premi i contribuenti leali – “pagare meno, pagare tutti” - , il diritto dell’economia che liberi le energie vitali, la sostenibilità e la qualità ambientale, uno stato forte che si occupi della sussudiarietà.
Il progetto del Pd per l’Italia individua poi come metodo privilegiato per governare il cambiamento e per affrontare le sfide indicate quello che nel 1993 salvò il Paese dalla crisi economica, grazie al raggiungimento di un patto per la stabilità economico-finanziaria. “Oggi – si legge nel programma – serve un nuovo patto per la crescita della produttività totale dei fattori”.
Se questo è il metodo da inseguire, il progetto del Pd indica anche dodici azioni di governoagire sulla spesa pubblica, tagliando di mezzo punto di Pil la spesa corrente primaria nel primo anno di governo, di un punto nel secondo e di un altro punto nel terzo. Necessaria una rapida riduzione del deficit e del debito pubblico sotto il 90%, con la valorizzazione della quota non demaniale del patrimonio pubblico e il massimo rigore nella gestione della spesa pubblica.
Quanto alle politiche tributarie, si punta ad “un fisco amico dello sviluppo”, che preveda per il 2008 un aumento della detrazione Irpef per il lavoro dipendente – con conseguente abbassamento delle tasse per i lavoratori – e la diminuzione generale delle aliquote Irpef di un punto all’anno per almeno tre anni. Viene lanciata la proposta di un credito d’imposta per le donne lavoratrici, con precedenza a quelle residenti nel Mezzogiorno. E’ confermata la “dote fiscale di 2.500 euro per i figli”, le detrazioni per l’affitto pagato, l’aliquota fissa per quello percepito.
Sempre a livello fiscale, il programma prevede il miglioramento del “forfettone” per le piccolissime imprese, la non retroattività degli studi di settore, la capitalizzazione con sconti d’imposta per le imprese, e l’attuazione di un vero federalismo fiscale che metta in pratica l’art. 119 della Costituzione e l’autonomia degli enti locali sulle scelte infrastrutturali.
La terza azione di governo riguarda la sicurezza di cittadini ed imprese. Va approvato subito il “pacchetto sicurezza” a livello nazionale e attivato il Piano contro la violenza alle donne. Principio fondamentale deve essere quello della certezza della pena. Deve poi essere “applicata una nuova tecnologia per richiedere aiuto – in casa o per strada – in tempi rapidissimi”. Vanno poi messi più agenti per le strade ed esteso il “Patto per la sicurezza”, già sperimentato con buon successo in alcune grandi città, a tutti i capoluoghi di provincia.
Quatro punto: “Diritto alla giustizia giusta”. L’obiettivo è quello di arrivare a tempi ragionevoli per i processi, sia civili che penali. Gli strumenti per fare ciò sono individuati nell’accorpamento dei tribunali, nell’introduzione del Manager in tribunale, nell’introduzione dei processi telematici e l’Ufficio del processo, nella specializzazione dei magistrati. Quanto alle intercettazioni, il discorso è chiaro: sono uno strumento imprescindibile per l’autorità giudiziaria, ma, al tempo stesso deve esserci chi risponde del diritto alla riservatezza delle persone. Sul tema dei diritti, il Pd intende prevenire l’accanimento terapeutico sui malati attraverso il testamento biologico e promuovere il riconoscimento dei diritti delle persone stabilmente conviventi.
Altra azione di governo è “l’ambientalismo del fare”. Il primo punto è chiaro: “rottamiamo il petrolio” e mettiamo in atto un piano che in dieci anni realizzi la trasformazione delle fonti principali di riscaldamento degli edifici pubblici e privati. In campo energetico vi sia maggiore ricorso al mercato e ai prezzi. Le valutazioni di impatto ambientale vengano concluse entro tre mesi dal loro avvio, vi sia un incremento della raccolta differenziata, degli impianti di rigassificazione. Siano create infrastrutture moderne e sostenibili, una cura del ferro” per le città. In sostanza, basta con l’ambientalismo del no: proporre nuove infrastrutture, valutare coinvolgendo tutti, ma quando si è deciso, realizzarle.
Al sesto punto, lo stato sociale. “Più eguaglianza e più sostegno alla famiglia, per crescere meglio”. Più sicurezza sul lavoro, con una sola Agenzia nazionale che coordini l’attività preventiva, ispettiva e repressiva, premi alle aziende che investono in sicurezza e migliori indennizzi ai lavoratori infortunati. Aiutare le donne e le mamme, in particolare, a lavorare, investendo sugli asili nido e sugli assistenti di maternità.
Contro la precarietà del lavoro, l’idea è quella di attuare la sperimentazione di un compenso minimo legale con 1000, 1100 euro mensili per i collaboratori economicamente dipendenti, l’allungamento del periodo di prova, l’incentivazione dell’apprendistato, forti incentivi a chi assume a tempo indeterminato, durata massima di 2 anni per contratti atipici, l’estensione delle tutele fondamentali a tutti i lavoratori. Deve essere garantita, inoltre, la continuità dell’occupazione facendo della formazione permanente un nuovo diritto di cittadinanza, con la tutela del reddito in caso di disoccupazione e con un sistema efficiente di servizi per il reimpiego.
Per quanto riguarda i giovani, “diamo credito alla creatività”, creando le condizioni per agevolare e sostenere progetti imprenditoriali nei settori dell’innovazione tecnologica, dello sviluppo sostenibile, nei servizi di utilità sociale e impegno civile. Deve essere favorito poi un grande sforzo per l’edilizia pubblica e il social housing.
Quanto al welfare, inoltre, deve essere alzata gradualmente l’indennità di accompagnamento, da 455 a 600 euro, per chi è in difficoltà. Da sperimentare, poi, il “Buono servizio” per non autosufficienti. Quanto alle politiche per l’immigrazione, va cambiata la legge Bossi-Fini, che produce immigrazione irregolare, e introdotte modalità d’ingresso con sponsor e certificati. Nelle elezioni amministrative va aperto il voto agli immigrati. In generale, il governo del Pd si impegna a favorire la regolarità, si opporrà alla clandestinità e combatterà con durezza la criminalità.
Nel campo della sanità, va rafforzato e valorizzato il Servizio sanitario nazionale, correggendo gli squilibri territoriali. Negli ospedali va garantita più sicurezza e liste d’attesa meno lunghe. Va scritta la parola fine alle nomine clientelari e partitiche in sanità, selezionando il personale, valorizzandone le competenze e neutralizzando le interferenze della politica. Poi due grandi innovazioni: il Fondo per le cure odontoiatriche la telemedicina, grazie alla quale i pazienti anziani siano meglio serviti. Infine la legge 194 è considerata una buona legge, equilibrata, che ha conseguito buoni risultati e va attuata in tutte le sue parti.
Al settimo punto, cultura, scuola, università e ricerca: “più autonomia, per l’equità e l’eccellenza”. Quanto al mondo della scuola, l’obiettivo di portare al diploma l’85% dei nostri ragazzi, investendo sugli insegnanti premiandone il merito e l’impegno. Vanno aumentate le ore di matematica, sperimentato l’insegnamento in inglese di una materia curriculare, creando 100 nuovi “campus della scuola dell’obbligo” entro il 2010 e favorendo l’educazione allo sport fin dalle scuole elementari.
Per il sistema universitario, occorre fermare la proliferazione delle sedi, favorire l’autonomia dei valutazione dell’Agenzia nazionale, ed internazionalizzare le nostre università, puntando sull’eccellenza. Vanno istituite borse di studio spendibili in qualsiasi università e bisogna rendere il progetto “Erasmus” veramente accessibile per tutti. Il Pd propone infine di garantire a 1000 giovani ricercatori italiani ad alto potenziale di lavorare “liberi” attorno alle loro idee.
Ottava azione di governo è il rafforzamento del mondo delle imprese, “per competere meglio” a livello internazionale. Va superato il capitalismo di tipo “relazionale” tramite incentivi alle piccole e medie imprese, aiuti ad entrare in borsa per le società non quotate, accrescimento della contendibilità delle imprese, sviluppo di processi liberalizzazione e introduzione di norme rigorose sul conflitto d’interessi. Occorre poi dire basta al fondo perduto, puntando su strumenti automatici e rendendo strutturale il credito d’imposta su ricerca e sviluppo. Vanno aiutate le PMI, volano della crescita di qualità. Il Pd propone inoltre strumenti per combattere la burocrazia, favorire la democrazia economica, destinare più risorse all’agricoltura e promuovere nuove strategie per il turismo.
Nove: favorire la concorrenza, in quanto “produce crescita”. Per ogni anno di governo, va approvata una legge in materia. La prima deve puntare alla liberazzazione del mercato della telefonia, dei trasporti e della distribuzione dei carburanti. La proposta, inoltre, è che vengano abbassati i costi bancari e agevolate le opportunità di finanziamento per famigli ed imprese. Occorre migliorare le Autorità e i servizi pubblici di qualità per ottenere prezzi più bassi per i cittadini utenti.
La decima azione riguarda il Sud del Paese e il Mediterraneo. L’obiettivo è fare in modo che il Mezzogiorno non sia un peso ma un’opportunità per la crescita dell’Italia. Per fare ciò occorre portare la rete delle infrastrutture e dei servizi a dimezzare il gap accumulato rispetto al Centro-Nord. In primo luogo, le infrastrutture della mobilità: strade, ferrovie, porti, aeroporti e autostrade del mare. Vanno poi stabiliti obiettivi standard: dal servizio idrico all’ambiente, dall’energia alla scuola, dalla giustizia all’università, così da sfruttare a pieno la vocazione del Sud come naturale piattaforma logistica del Mediterraneo.
Undicesimo, determinante, azione è quella che viene chiamata la “democrazia governante”. Il punto di partenza è che “le riforme si fanno insieme”. Il Pd propone una sola Camera legislativa con 470 deputati, eletti in collegi uninominali, col doppio turno, scelti con le primarie e col vincolo di genere. Un Senato delle autonomie, con 100 membri. Governo con 12 ministeri e non più di 60 membri, compresi i sottosegretari. Fiducia dell’unica Camera al solo Presidente del Consiglio, che può chiedere al capo dello Stato la revoca dei Ministri. Va introdotto lo statuto dell’opposizione, equiparato il metodo di calcolo contributivo per i vitalizi dei parlamentari a quello di ogni lavoratore. Viene confermata l’ineleggibilità dei condannati per reati gravi. Vi è inoltre la proposta per dare il diritto di voto ai sedicenni, nelle elezioni Amministrative.
Dodicesimo e ultimo punto, superare il duopolio televisivo ed approdare alla tv nell’era digitale. Di qui al 2012 deve essere applicata l’assegnazione delle frequenze secondo le direttive europee e il rispetto delle sentenze della Corte costituzionale. Va messa subito mano alle nuove regole per il Governo della RAI, con l’introduzione di una Fondazione e un Amministratore unico. Occorre, infine, stabilire un fondo per la qualità dei programmi, destinando il 2% dell’intero fatturato pubblicitario al finanziamento di produzioni di qualità.

da www.partitodemocratico.it

domenica 24 febbraio 2008

Nuovo sito sulle elezioni provinciali di Capitanata

E' stato creato un nuovo sito internet dedicato interamente alla politica e alle elezioni della provincia di Foggia.
www.elezioniprovinciadifoggia.it , nato dall’impegno di due giovani ragazzi, vuole dare una informazione politica totale e complessiva sulla nostra provincia. Un’iniziativa per mettere a frutto anni di gavetta nel mondo del giornalismo e dell’informazione e a disposizione della classe politica in particolare e dell’opinione pubblica in generale.
Il sito dichiara di voler diventare un punto di riferimento d’informazione politica (apartitica) a livello provinciale.
Tutti gli addetti ai lavori nella politica, aspiranti candidati, partiti politici, consiglieri e assessori provinciali e comunali alle elezioni, qualora lo vorranno, potranno inviare alla redazione del sito comunicati stampa, dichiarazioni, esternazioni, indiscrezioni e quant’altro riterranno utile far sapere alla comunità.

Rinfreschiamoci la memoria sulla attuale legge elettorale

Ci stiamo avvicinando alle votazioni del 13 aprile, data in cui tutti noi saremo chiamati a votare per la prima volta per il PD.
Trovo giusto rinfrescare un pò a tutti la memoria sulla attuale legge elettorale definita “Porcellum” dall'espressione utilizzata dal suo stesso legislatore, ovvero l’on. Roberto Calderoli. Infatti il politico leghista, durante la trasmissione "Matrix" nel marzo 2006, disse espressamente sulla sua legge: ”si dovrà riscrivere. Glielo dico francamente, l’ho scritta io ma è una porcata” (sic!).
La legge elettorale vigente, con la quale si voterà per le politiche nazionali, prevede un sistema ibrido e complicato, che riprende alcune caratteristiche del sistema proporzionale (in particolare il voto di lista per il partito) ma le subordina al principio fondamentale del sistema maggioritario (chi prende un voto in più ha vinto).
Le elezioni del 2006 hanno ampiamente dimostrato che uno dei problemi di questa legge è il premio di maggioranza che, mentre alla Camera è su scala nazionale, al Senato scatta a livello regionale, rendendo difficile una maggioranza solida.

IL CAPO DELLA COALIZIONE - Le coalizioni sono identificate dal nome del loro capo (che nel 2006 erano Romano Prodi per l’Unione, Silvio Berlusconi per la Cdl). Il fine della legge è, infatti, quello di aggregare le coalizioni prima del voto, indicando chiaramente al capo dello stato la persona da nominare presidente del consiglio e la maggioranza di governo che lo dovrà sostenere. Nel 2006 le liste collegate a Prodi, per la Camera, ebbero circa 25.000 voti in più di quelle collegate a Berlusconi, determinando la vittoria dell’Unione. Al Senato invece, pur avendo ottenuto in totale più voti la Casa della libertà, l'Unione è riuscita a spuntarla ugualmente per qualche senatore.

PARTITI E COALIZIONI
- L’elettore vota per il partito e non ha l'opportunità di scegliere con la preferenza i candidati che sono presentati in "liste bloccate"; in questo modo indica anche la coalizione di governo preferita e la persona che dovrà guidare il governo. Non è ammessa la possibilità di votare per un partito e scegliere una coalizione diversa ( il cosiddetto "voto disgiunto" come accade per i sindaci, i presidenti di provincia e delle regioni).

PREMI DI MAGGIORANZA - La coalizione che ha ricevuto più voti ha diritto al premio di maggioranza, pari al 55 % dei seggi (se non abbia già diritto, in base ai voti ricevuti, ad una percentuale più alta). Il premio è applicato su base nazionale alla Camera (con esclusione della Val d’Aosta), ed equivale a 340 seggi su 630, che vengono ripartiti fra i partiti in proporzione ai voti ottenuti (mentre i partiti sconfitti si dividono gli altri). Per il Senato, il premio di maggioranza, invece, è assegnato regione per regione. Non è prevista alcuna soglia minima da raggiungere per avere diritto al premio (cosa su cui la Corte Costituzionale ha avanzato forti dubbi, paventando una possibile dichiarazione di illegittimità), quindi in teoria una coalizione pur ottenendo solo un 30% otterrebbe comunque la maggioranza dei seggi!

SBARRAMENTI - Alla ripartizione dei seggi sono ammessi solo i partiti che abbiano superato gli sbarramenti previsti; questi non sono uguali per tutti, perché concepiti in maniera da premiare i partiti che si coalizzano a discapito di quelli che si presentano al di fuori delle coalizioni principali.

ALLA CAMERA - I partiti coalizzati sono ammessi alla ripartizione dei seggi se hanno avuto almeno il 2 % dei voti; ma è previsto anche il ripescaggio del partito più votato fra gli esclusi di ciascuna coalizione. Cosi, ad esempio, nel 2006, nell’Unione fu ripescata l’Udeur, che aveva avuto l’1,4 per cento; mentre nella Cdl fu ripescata la lista comune fra Nuovo Psi e Dca, che aveva avuto solo lo 0,7 per cento. Per i partiti non coalizzati, la soglia di sbarramento sale al 4 %. Inoltre, se una coalizione non raggiunge almeno il 10 %, i suoi partiti sono esclusi comunque.

AL SENATO valgono principi analoghi, ma le soglie sono diverse, e sono sempre considerate su base regionale: 3 % per i partiti coalizzati (senza ripescaggi); 8 % per i non coalizzati; 20 % per le coalizioni.

ELETTI ALL’ESTERO - A parte vengono eletti i 12 deputati e 6 senatori riservati agli italiani residenti all’estero, che non entrano nel calcolo dei premi di maggioranza.

Stando così le cose, soprattutto per il Senato sarà davvero un terno al lotto! Inoltre la strategia di Berlusconi e Veltroni, chiaramente volta ad eliminare un certo numero di piccoli partiti e aggregazioni, probabilmente farà sì che le percentuali ottenute dai partiti che non superreanno le soglie di sbarramento verranno poi ridistribuite ai partiti che le supereranno. Difficile perciò fare prima dei calcoli. Attenti quindi a fare proclami di vittoria o a darsi battuti in partenza, probabilmente ci saranno davvero grosse sorprese.

P.S.

venerdì 22 febbraio 2008

Riunione Coordinamento

Domani, 23 febbraio alle ore 18.30, presso il Circolo di via Garibaldi, si riunirà il Coordinamento territoriale.
All'ordine del giorno:
- Relazione sulla situazione politica provinciale;
- Inizio ed organizzazione della campagna elettorale;
- Formalizzazione della candidatura per le elezioni provinciali e lista di proposta candidati al Parlamento;
- Organizzazione "Primarie" per l'intitolazione del Circolo territoriale di San Marco;
- Varie ed eventuali.
Tutti i membri del coordinamento sono pregati di non mancare.
Il Segretario di Circolo

Foto: Veltroni a Foggia

Il leader nazionale del Pd, Walter Veltroni, saluta la folla in piazza a Foggia.

L'intervento del Segretario regionale del PD Michele Emiliano.

Walter durante il suo emozionante e partecipato comizio.


Si canta l'inno di Mameli. Insieme a Veltroni sul palco Michele Emiliano (a sinistra) Valentina Lucianetti (Presidente Coordinamento provinciale), il Sindaco di Foggia Ciliberti e Paolo Campo (Coordinatore provinciale PD)

Veltroni abbandona il palco stringendo la mano a parecchi democratici

Veltroni parte col suo pulmann verde mandando un bacio di saluto.

Veltroni a Foggia


Una delegazione di democratici sammarchesi si è recata ieri in piazza XX settembre a Foggia per assistere al comizio del nostro leader nazionale Walter Veltroni. Una piazza stracolma di gente di Capitanata ha accolto Veltroni con grande entusiasmo e grandi speranze.
Qui sopra il nostro breve video dell'arrivo del Segretario nazionale sul palco.
Qui sotto è possibile invece vedere ed ascoltare l'intero evento :



Foggia from democraticatv on Vimeo.

giovedì 21 febbraio 2008

Approvato il Regolamento per le candidature

Approvato ieri all’unanimità dal Coordinamento Nazionale del Partito Democratico il Regolamento per le candidature al Parlamento.
Le novità più importanti riguardano la destinazione di un terzo delle liste dei candidati alla componente femminile e la non ricandidabilità dei parlamentari oltre i tre mandati, pieni e consecutivi in Parlamento.
Occorre - aveva già detto Veltroni nel corso dell’incontro avuto con i segretari regionali - fare liste rappresentative della società, aperte e che siano un mix di novità e competenze”. Criteri, già citati nello Statuto del partito approvato il 16 febbraio a Roma e nuovamente ribaditi nel regolamento di ieri.
Tramontata la proposta delle "primariette" fatta dal nostro Segretario regionale Michele Emiliano, vi sarà comunque una consultazione dei Coordinamenti locali che dovranno, entro domenica 24, indicare al Coordinatore provinciale una lista di nomi di candidati graditi; a sua volta Paolo Campo dovrà vagliare e inviare a Bari le proposte raccolte, cosicché il Segretario regionale possa formulare le liste che dovranno però pur sempre passare dall'"ok definitivo" di Veltroni.

Per leggere per intero il Regolamento cliccare QUI

martedì 19 febbraio 2008

Giovedì Veltroni a Foggia


Democratici sammarchesi,
il tour
del pulmann di Walter Veltroni per la campagna elettorale passa per la Capitanata. Infatti il segretario nazionale e candidato premier del PD sarà a Foggia giovedì 21 febbraio (piazza XX Settembre – ore 18.30) per un pubblico comizio. E' un evento importantissimo a cui non possiamo mancare.
Per quanti volessero partecipare (o anche mettere a disposizione la propria automobile) tra martedì sera e mercoledì serà si prenderanno le "prenotazioni" presso il Circolo del PD di San Marco per organizzarci al meglio per giovedì.

Il Segretario

L’Assemblea provinciale acclama Campo candidato presidente

Un lungo applauso ha concluso l’Assemblea provinciale del Partito Democratico, dando il via libera alla candidatura del coordinatore provinciale, Paolo Campo, alla presidenza della Provincia di Foggia. Questa ipotesi sarà sottoposta al vaglio della coalizione di centrosinistra nell’incontro in programma nel tardo pomeriggio di oggi.
Ringrazio tutti per la fiducia accordatami – commenta Campo al termine della riunione – In special modo quanti hanno contribuito, anche con voce critica, all’articolazione di un dibattito approfondito e dagli esiti per nulla scontati.
Ho ascoltato con attenzione e raccolto tutti i segnali di inquietudine rispetto al metodo utilizzato per giungere a questa decisione; però è anche doveroso segnalare che raramente, almeno nel partito da cui provengo, un’assemblea tanto larga ha avuto il modo e l’occasione di discutere le scelte di indirizzo dell’organismo esecutivo e, ancor di più, proporre eventuali alternative. Ancora per un po’ di tempo, evidentemente, dovremo fare i conti con le appartenenze originarie di ciascuno di noi; le stesse, ad esempio, che hanno indotto me ed altri ex diessini a sostenere l’inopportunità delle primarie per la scelta dei candidati parlamentari, perché si sarebbe corso il rischio di ridurre drasticamente la rappresentanza della ex Margherita.
L’accelerazione al dibattito sulla rappresentanza del PD in occasione delle imminenti competizioni elettorali, imposta dai continui stop and go sugli esiti della crisi di governo e la data stessa delle Provinciali, può aver compresso i tempi della discussione e della decisione; ma di certo non l’ha annullata o l’ha piegata alle logiche del verticismo e del dirigismo.
Ora dobbiamo aprire il confronto con la coalizione di partiti con cui abbiamo governato, bene, a Palazzo Dogana – ha concluso Paolo Campo – e fare in modo che su questa proposta, di leadership e di programma, ci sia la più ampia convergenza possibile; perché la competizione elettorale non sarà certamente in discesa, anche se indubbiamente agevolata dalle spaccature e dalle contraddizioni interne al centrodestra”.

La prossima convocazione dell’Assemblea provinciale è fissata il 25 aprile (Auditorium dell’Amgas – ore 16.30) per l’elezione del segretario provinciale.
da www.pdfoggia.it

lunedì 18 febbraio 2008

Comunicato stampa del Capogruppo del PD di San Marco in Lamis Emanuele Leggieri

Nell’ultimo Consiglio Comunale è stata rinnovata la rappresentanza del Comune di San Marco in seno alla Comunità Montana del Gargano.
Sono stati eletti due rappresentanti della maggioranza, Antonio Bonfitto (PD) e Matteo Coco (SDI), e un rappresentante della minoranza, Giuseppe D’Elia (UDC).
Per l’occasione il Capogruppo del Partito Democratico, nonché assessore della stessa Comunità Montana, Emanuele Leggieri, oltre a fare il punto della situazione politico-amministrativa, ha evidenziato i provvedimenti che, pur nei limiti istituzionali e finanziari dell’Ente Montano, hanno riguardato il Comune di San Marco in Lamis nell’ultimo anno e mezzo di attività.
L’intervento più significativo riguarda lo stanziamento di 350.000,00 € per il completamento del Centro Sportivo e Giovanile di Via Achille Grandi. Uno stanziamento che si aggiunge a quello di 550.000,00 € del progetto iniziale, i cui lavori sono in corso di svolgimento.
L’Assessore Emanuele Leggieri ha ricordato anche lo stanziamento di 50.000,00 € per il rifacimento del tratto di strada compreso tra l’incrocio per il Convento di San Matteo e la contrada “cutinello-quattro pozzi”. Per tale intervento i lavori sono stati già appaltati e nelle prossime settimane saranno realizzati.
La Comunità Montana ha, inoltre, erogato un contributo di 35.000, 00 € che consentirà al Comune di San Marco di dotarsi di un moderno e attrezzato pulmino per il trasporto di persone disabili e anziane.
Nel settore forestale è stato utilizzato un residuo di 50.000,00 € per effettuare i lavori di sfoltimento e pulizia del bosco comunale.
Infine, è in fase di realizzazione il progetto “ Sistema Informativo del Gargano” che consentirà, anche al Comune di San Marco, l’accesso a internet con il sistema WIRELESS (senza fili).
L’assessore Leggieri, in merito alla situazione politica dell’Ente Montano, ha dichiarato che, in attesa dell’insediamento del nuovo Organo Rappresentativo, è necessaria e opportuna la collaborazione di tutte le forze politiche sulle cose da fare nei prossimi due mesi (bilancio, piano triennale dei lavori pubblici e degli interventi immateriali, ecc.), rinviando a dopo le votazioni del 13 e 14 aprile la definizione del nuovo quadro politico.

San Marco in Lamis, sabato 16 febbraio 2008

Gruppo Consiliare del Partito Democratico
di San Marco in Lamis

sabato 16 febbraio 2008

Assemblea Costituente: approvati lo Statuto, il Manifesto dei valori ed il Codice etico

Roma, ore 17.45 – L’Assemblea Costituente Nazionale ha approvato all’unanimità lo Statuto del Partito democratico, il Manifesto dei valori e il Codice etico.

Nel suo intervento davanti alla platea di 2806 delegati il Segretario nazionale ha detto: “Non sarò capolista in nessuna circoscrizione: mi candiderò come numero 2 in tre di queste”. Veltroni ha, inoltre, presentato oggi il programma del Pd, suddiviso in dodici punti: modernizzazione delle infrastrutture e qualità ambientale; crescita del Mezzogiorno; controllo della dinamica della spesa pubblica e aumento di produttività; riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti e autonomi; aumento dell’occupazione femminile e parità di genere nel mercato del lavoro; aumento delle case in affitto; sostegno al livello demografico con dote fiscale per ogni figlio a partire da 2.500 euro di detrazioni; modernizzazione della scuola e potenziamento della ricerca; lotta alla precarietà con standard minimi per tutti attraverso un’Agenzia nazionale; garanzia di sicurezza per i cittadini; riforma del sistema giudiziario e snellimento dei processi; innovazione tecnologica, attraverso la banda larga in tutta Italia, e garanzia per una Tv di qualità.
Ha inoltre annunciato:“E’ ora di cambiare, di voltare pagina, di liberare la società italiana” e perciò “meno veti, meno burocrazia, meno conservatorismi”.

I 12 PUNTI DEL PROGRAMMA DEL PD

Primo: modernizzare l’Italia.

Pensare ad un’Italia moderna significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale.

Il Paese ha bisogno di infrastrutture e servizi che oggi sono ostacolati più da incapacità di decisione che da carenza di risorse finanziarie.

Noi riformeremo la normativa di valutazione ambientale delle opere, con l'eliminazione dei tre passaggi attuali e la concentrazione in un’unica procedura di autorizzazione, da concludere in tre mesi. La priorità va data agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori indispensabili per liberalizzare e diversificare l'approvvigionamento di metano, ai termovalorizzatori e agli altri impianti per il trattamento dei rifiuti, alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica.

L’Alta Velocità è il più grande investimento infrastrutturale in corso nel nostro Paese: va completato e utilizzato appieno. Il completamento della TAV metterà a disposizione del trasporto regionale un aumento del 50 per cento delle tratte ferroviarie. Noi le useremo per ridurre il traffico attorno alle grandi città e per dare ai pendolari un servizio finalmente decente.

Secondo: crescita del Mezzogiorno, crescita dell’Italia.

La priorità in materia è quella di portare entro il 2013 la rete delle infrastrutture, a cominciare dal sistema dei trasporti – strade, ferrovie, porti, aeroporti e autostrade del mare – su un livello quantitativo e qualitativo confrontabile con l’Europa sviluppata. E lo stesso vale per servizi essenziali come quelli idrici e ambientali.

La Sicilia ha bisogno di una rete infrastrutturale che le consenta di diventare davvero, con le altre regioni del nostro Mezzogiorno, la naturale piattaforma logistica per gli scambi di servizi, di beni, di persone, di culture in un’area cruciale del mondo.

Terzo: controllo della spesa pubblica.

Proprio l’esperienza di questi due anni ci consente di dire credibilmente ai cittadini italiani che nella prossima legislatura, il banco di prova decisivo per il Governo del Partito Democratico è quello di riqualificare e ridurre la spesa pubblica. Senza ridurre, anzi facendo gradualmente crescere in rapporto al PIL, la spesa sociale aumentandone la produttività e rendendola finalmente quel fattore di sviluppo e di uguaglianza che oggi ancora non è.

Mezzo punto di PIL di spesa corrente primaria in meno nel primo anno, un punto nel secondo e un punto nel terzo: il conseguimento di questo risultato è condizione irrinunciabile per onorare l'altro impegno che assumiamo con i contribuenti italiani, famiglie e imprese: restituire loro, con riduzioni di aliquota e detrazioni, ogni Euro di gettito aggiuntivo, derivante dalla lotta all'evasione fiscale. Obbiettivo del Partito Democratico è quello di semplificare il nostro barocco sistema amministrativo, ridurre le sovrapposizioni fra uffici, livelli istituzionali, organismi ed enti pubblici, accorpare in un’unica sede provinciale tutti gli uffici periferici dello Stato.

Cominceremo da subito abolendo le Province nei grandi Comuni metropolitani, ai quali andranno dati poteri reali in settori importanti come la mobilità. Utilizzeremo in modo produttivo il grande patrimonio demaniale, con l’accordo di Stato e Comuni, in modo da abbattere contestualmente di qualche punto il debito pubblico, che potrà così scendere più rapidamente al di sotto della soglia del 100 per cento sul PIL. Libereremo così risorse per almeno un punto di PIL all’anno.

Quarto: Pagare meno, pagare tutti.

Oggi è possibile ridurre davvero le tasse ai contribuenti leali, che sono tanti, lavoratori dipendenti e autonomi, e che pagano davvero troppo. Il risanamento della finanza pubblica realizzato negli ultimi due anni, combinato con questo credibile e concreto programma di riduzione e riqualificazione della spesa e con la prosecuzione della lotta all’evasione, permette per il futuro, anche per quello immediato, di programmare una riduzione del carico fiscale.

Un obiettivo che si traduce, subito, in un incremento della detrazione IRPEF a favore dei lavoratori dipendenti. E dunque in un aumento di salari e stipendi.

Quinto: investire sul lavoro delle donne.

Il modello sociale italiano è oggi afflitto da tre gravi patologie: bassi tassi di occupazione femminile, bassa natalità e alti tassi di povertà minorile. Per questo noi vogliamo trasformare l’enorme capitale umano femminile inattivo in un “asso” da giocare nella partita dello sviluppo, della competitività, del benessere sociale.

Vogliamo rovesciare il circolo vizioso in un circolo virtuoso. Più donne occupate significa infatti più crescita, più nascite (come dimostra l’esperienza degli altri paesi europei), famiglie più sicure economicamente e più dinamiche e meno minori in povertà.

Sesto: aumentare il numero di case in affitto.

La scarsa disponibilità di case in affitto blocca la mobilità, specie dei giovani e delle giovani coppie. Il terzo delle famiglie che non possiede abitazioni è esposto al rischio di aumenti dei costi degli affitti e alle difficoltà di poter acquistare una casa senza venderne un'altra.

Tra le misure che proporremo per aumentare l’offerta di case in affitto, un grande progetto di social housing realizzato da fondi immobiliari di tipo etico a controllo pubblico, con ruolo centrale della Cassa Depositi e Prestiti, che può mobilitare risorse per 50 miliardi di euro, senza intervento di spesa pubblica, per la costruzione e gestione di 700 mila unità abitative da mettere sul mercato a canoni compresi fra i 300 e i 500 euro.

E una coraggiosa riforma del regime fiscale degli affitti: tassare il reddito da affitto ad aliquota fissa, ferma restando l’opzione per la condizione di miglior favore; e consentire la detraibilità di una quota fissa dell’affitto pagato fino a 250 euro mensili.

Settimo: incremento demografico.

Grande obiettivo programmatico del Partito Democratico è quello di invertire l’attuale trend demografico, aiutando in modo significativo le famiglie con figli, mediante l’istituzione della Dote fiscale per il figlio, proposta dalla Conferenza governativa di Firenze sulla famiglia.

La Dote sostituisce gli attuali Assegni per il nucleo familiare e le detrazioni Irpef per figli a carico, assicura trattamenti significativamente superiori a quelli attuali, si rivolge anche ai lavoratori autonomi.

L'asilo nido deve diventare un servizio universale, disponibile per chiunque ne abbia bisogno. Il nostro obiettivo, in collaborazione con le Regioni e gli enti locali, è quello di raddoppiare il numero dei posti entro cinque anni, in modo da assicurare il servizio ad almeno il 20 per cento dei bambini da 0 a 3 anni.

E’ anche con questi strumenti che si sostiene la famiglia, che la si aiuta a svolgere la sua importante funzione sociale.

Dobbiamo fare della nostra una società a misura di bambino, riservando all’infanzia i tempi e gli spazi di cui ha bisogno.

Ottavo: Scuola, Università e Ricerca.

Abbiamo bisogno di “campus” scolastici e universitari. Abbiamo bisogno che per i ragazzi i luoghi di formazione non siano come una fabbrica o un ufficio, ma dei centri di vita e di formazione permanente.

Cento “campus”, universitari e scolastici, dovranno essere pronti per il 2010. Questi saranno a tutti gli effetti delle centrali di sapere per le comunità locali, dei luoghi di formazione e di “internazionalizzazione” per i nostri ragazzi.

Tutti gli studenti delle scuole italiane saranno periodicamente sottoposti a test oggettivi, che serviranno alle famiglie per valutare la qualità dell’apprendimento dei ragazzi e della scuola che frequentano.

Importante sarà l’investimento destinato alla professionalità dei docenti. Ciò significa ad esempio prevedere per gli insegnanti periodi sabbatici di aggiornamento intensivo, così come avviene per i professori universitari.

Quanto alla ricerca, dobbiamo spingere le imprese a investire più risorse, concentrando solo sugli investimenti in ricerca e sviluppo i contributi a fondo perduto.

Nono: lotta alla precarietà, miglior qualità del lavoro e più sicurezza, un diritto fondamentale della persona umana.

In questo senso si tratta di difendere e promuovere standard minimi di civiltà. Ma anche di far avanzare un’idea alta della competizione e della produttività.

Per questo bisogna creare un'unica Agenzia Nazionale per la sicurezza sul lavoro, grazie alla quale potrà essere realizzato un sistema di forti premi per le imprese che investono in sicurezza, agendo sul livello della contribuzione; bisogna, inoltre, avviare la sperimentazione di un compenso minimo legale, concertato tra le parti sociali e il governo, per i collaboratori economicamente dipendenti, con l'obiettivo di raggiungere 1.000 euro mensili.

Troppi giovani sono ora “intrappolati” troppo a lungo, spesso per anni, in rapporti di lavoro precari.

Noi contrasteremo questa situazione, facendo costare di più i lavori atipici e favorendo un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito. Un percorso che preveda un allungamento del periodo di prova e una incentivazione e modulazione del contratto di apprendistato come strumento principale di formazione e di ingresso dei giovani nel lavoro.

Decimo: garantire la Sicurezza.

Far sentire sicuri i cittadini, aumentando la presenza di agenti per strada e anche utilizzando nuove tecnologie è uno dei principali obiettivi programmatici del Partito Democratico.

Per questo, trasferiremo ai comuni funzioni amministrative e vareremo un piano di mobilità interna alla Pubblica Amministrazione di personale civile oggi sottoutilizzato, per impiegarlo nelle attività amministrative di supporto alle attività di polizia. La sicurezza dipende anche dalla certezza della pena. Troppo frequenti sono i casi di condannati per reati di particolare allarme sociale che vengono ammessi a rilevanti benefici di legge senza avere mai scontato un giorno di carcere.

Il “pacchetto sicurezza” approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 ottobre scorso aveva ampliato il numero dei reati particolarmente odiosi, fra questi la rapina, il furto in appartamento, lo scippo, l’incendio boschivo e la violenza sessuale aggravata. E in tutti questi casi prevedeva l’obbligo della custodia cautelare in carcere, il giudizio immediato, l’applicazione d’ufficio della custodia cautelare in carcere già con la sentenza di primo grado e l’immediata esecuzione della sentenza di condanna definitiva senza meccanismi di sospensioni. Su questa linea noi proseguiremo.

Undicesimo: giustizia e legalità

Di innovazione ha bisogno un’altra sfera decisiva nella vita di un Paese e di ogni suo cittadino: quella della giustizia, della legalità. Il Partito Democratico, sia attraverso il codice etico, sia attraverso norme statutarie relative ai comportamenti di suoi iscritti eletti nelle istituzioni, stabilisce indicazioni rigorose in particolare sulla qualità delle nomine di cui i suoi rappresentanti dispongono.

Proporremo, inoltre, norme innovative per la trasparenza delle nomine di competenza della politica. Per ognuna di esse, dovranno essere predeterminati e resi pubblici criteri di scelta fondati sulle competenze; attivate procedure di sollecitazione pubblica delle candidature; infine, pubblicato lo stato e gli esiti delle procedure di selezione. Noi proporremo anche di introdurre nel nostro ordinamento il principio della non candidabilità al Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi come quelli connessi alla mafia e alla camorra, alle varie forme di criminalità organizzata, o per corruzione o concussione. Il nostro undicesimo grande obiettivo programmatico comprende anche il motivo principale dell’emergenza giustizia: i tempi del processo, sia penale che civile.

Noi porteremo a compimento le riforme avviate negli scorsi anni, come la razionalizzazione e l’accelerazione del processo civile e di quello penale. Ma adotteremo anche provvedimenti amministrativi che possono essere presi immediatamente, per accrescere l’efficienza del sistema giudiziario italiano.

C’è poi il nodo delle intercettazioni telefoniche, informatiche e telematiche. E’ uno strumento essenziale al fine di contrastare la criminalità organizzata e assicurare alla giustizia chi compie i delitti di maggiore allarme sociale, quali la pedofilia e la corruzione. Si tratta di conciliare queste finalità con i diritti fondamentali, come quello all’informazione e quelli alla riservatezza e alla tutela della persona.

Dodicesimo: banda larga in tutti Italia e TV di qualità.

L’effettiva possibilità di accesso alla rete a banda larga deve diventare un diritto riconosciuto a tutti i cittadini e a tutte le imprese, su tutto il territorio nazionale, esattamente come avviene per il servizio idrico o per l’energia elettrica. Noi realizzeremo, a partire dalle grandi città, reti senza fili a banda larga per creare un ambiente disponibile alla gestione di nuovi servizi collettivi.

Più libertà significa superamento del duopolio, oggi reso possibile dall'aumento di canali garantito dalla TV digitale. Per andare oltre il duopolio occorre correggere gli eccessi di concentrazione delle risorse economiche, accrescendo così il grado di pluralismo e di libertà del sistema. La libertà di informazione è un cardine della democrazia, come ci ha insegnato un grande giornalista, che resta nel cuore di tutti gli italiani, Enzo Biagi.

Più concorrenza significa ricondurre il regime di assegnazione delle frequenze ai principi della normativa europea e della giurisprudenza della Corte costituzionale. Più qualità: noi proponiamo di istituire un fondo, finanziato da una aliquota sui ricavi pubblicitari, che finanzi le produzioni di qualità. Dire qualità e dire Italia è la stessa cosa. Più autonomia della televisione dalla politica significa, subito, nuove regole per il governo della RAI. La nostra idea è quella di una Fondazione titolare delle azioni, che nomina un amministratore unico del servizio pubblico responsabile della gestione.

Queste sono alcune delle nostre idee per cambiare il Paese. Questo è il cammino di innovazione che attende l’Italia.

venerdì 15 febbraio 2008

Il PD avanza la candidatura di Paolo Campo per la Provincia di Foggia e propone di ampliare la rappresentanza parlamentare della Capitanata

L’Esecutivo del Partito Democratico della Capitanata ha approvato, all’unanimità, la candidatura del coordinatore provinciale, Paolo Campo, a presidente della Provincia di Foggia. La decisione è maturata nel corso della riunione svoltasi nel pomeriggio di ieri, e ora sarà sottoposta all’esame dell’Assemblea provinciale del partito (convocata lunedì 18 febbraio, alle 16.30, presso l’Auditorium della Biblioteca provinciale di Foggia) e della coalizione di centrosinistra (che dovrebbe riunirsi nel pomeriggio di martedì).
Contestualmente, l’Esecutivo provinciale ha dato pieno mandato a Campo di avviare il confronto con la segreteria regionale del partito per l’allargamento della rappresentanza della Capitanata a Montecitorio e Palazzo Madama, con l’obiettivo di aggiungere un terzo parlamentare ai due uscenti da confermare (il deputato Michele Bordo e la senatrice Colomba Mongiello).
Il Partito Democratico, in ragione della sua vocazione maggioritaria e con l’obiettivo di rafforzare il profilo riformista della proposta di governo per la Capitanata, ha deciso di assumere questa responsabilità – ha affermato Paolo Campo nel corso della conferenza stampa svolta in mattinata – che deve intendersi come un contributo offerto, innanzitutto, alla discussione del partito stesso, perché non escludo a priori l’ipotesi che in Assemblea possano emergere altre indicazioni su cui confrontarsi. A maggior ragione, quindi, non è e non sarà un’imposizione ai partiti con cui intendiamo proseguire l’esperienza di governo alla Provincia”.
L’incontro con i giornalisti ha consentito anche di fare chiarezza sui rapporti con l’attuale presidente, Carmine Stallone: “Nei suoi confronti ribadisco la mia e la gratitudine del PD per la vittoria elettorale del 2003 e la stabilità amministrativa che ha positivamente contraddistinto la Giunta provinciale – ha precisato Campo – Così come riconosco il buon lavoro svolto in questi anni; ma è necessario comprendere che in questi 5 anni sono radicalmente cambiate le visioni programmatiche e le modalità di governo. Anche per contrastare l’antipolitica, i partiti devono assumere, con chiarezza e coraggio, la responsabilità di incarnare la proposta politica che costruiscono: non si può più delegare ad altri la rappresentanza sfuggendo al confronto diretto e immediato con gli elettori. Carmine Stallone, dunque, è una risorsa politica da valorizzare, ma non con la candidatura al Senato nella lista del PD; anche perché la sua valorizzazione non è questione che riguarda esclusivamente il nostro partito, cui non ha inteso e non intende aderire”.
La riunione dell’Assemblea provinciale lunedì prossimo fornirà anche l’occasione per un primo bilancio sulla discussione, in corso a livello regionale, attorno alle candidature alla Camera e al Senato. Escluso il ricorso alle primarie – “per obiettiva mancanza di tempo”, ha rimarcato Campo – si opterà per “un’ampia consultazione dei fondatori del PD, a maggior ragione se, come auspico, riusciremo a convincere Michele Emiliano e l’intero partito pugliese a riflettere su uno schema più articolato di rappresentanza di genere e dei territori, che potrebbe garantire alla provincia di Foggia una delegazione parlamentare più numerosa”.
Se l’Assemblea provinciale del PD e i partiti della coalizione dovessero decidere per la mia candidatura a presidente della Provincia di Foggia – ha concluso Paolo Campo – è bene si sappia fin da ora che il 15 aprile rimetterò alla stessa Assemblea il mandato da segretario provinciale che, mi auguro, mi verrà conferito il prossimo 25 aprile”.
da www.pdfoggia.it

Stasera Assemblea pubblica di presentazione del Segretario del Circolo territoriale di San Marco in Lamis

Stasera alle ore 19,00 presso il C.A.P. in via Pozzo Grande si terrà una assemblea del Partito Democratico aperta a tutti per la presentazione ufficiale del Segretario locale, eletto il 2 febbraio scorso, Paolo Soccio e dell'Esecutivo scelto dallo stesso.
Inoltre in serata (ore 21.00) il nostro segretario sarà ospite della trasmissione curata da Michele La Porta per la TV locale Tele ACLI.
Si pregano tutti i membri del Coordinamento, gli elettori, i fondatori del PD di non mancare.

Assemblea Costituente sabato 16 a Roma

Sabato 16 febbraio, si riuniranno a Roma, i 2806 delegati dell’Assemblea Costituente del Partito Democratico.
L'iniziativa si svolgerà alla
nuova Fiera di Roma,(ingresso Porta Est, Via Eiffel, località Ponte Galeria) presso il padiglione 4.
I lavori avranno inizio alle ore
11.00, con la relazione del Segretario nazionale Walter Veltroni e proseguiranno con il dibattito per l'intera giornata, al termine saranno approvati i documenti fondativi del PD elaborati dai tre gruppi di lavoro presieduti da Alfredo Reichlin (commissione Valori), Salvatore Vassallo (Statuto) e Sergio Mattarella (Codice Etico).

COME ARRIVARE:
In Autobus:
Linea Atac inea 808 per Fiera Roma
Da Fiumicino linea Cotral W0001
In auto:
Dal GRA (Grande Raccordo Anulare) uscita 30 in direzione Fiumicino e poi seguire le indicazioni segnaletiche per Fiera Roma. 5000 posti auto
In treno:
Dalle Stazioni Tuscolana, Tiburtina, Ostiense collegate alle Linee A e B
della Metropoli-tana prendere il Treno Fr 1 direzione Fiumicino e scendere alla Fermata Fiera Roma.Tariffa 1 euro.
In aereo:
Dall'aeroporto di Roma Fiumicino i collegamenti sono garantiti con la Fiera Roma dal treno Fr 1 fermata Fiera di Roma, dai taxi e dagli autobus Cotral

Liste: più spazio a donne e società civile - Accordo Pd-Italia dei Valori

Forte rinnovamento nelle composizione delle liste del Partito Democratico per le prossime elezioni politiche di aprile, a partire da un maggiore spazio alle donne e da un’apertura quanto più ampia possibile ai rappresentanti della società civile.
La brevità della campagna elettorale ha fatto si che si scartasse l’ipotesi di organizzare delle primarie ad hoc per la scelta dei candidati che correranno per Camera e Senato. “E' impossibile – ha infatti spiegato il vicesegretario del Pd Dario Franceschini – fare le primarie come volevamo per una questione di tempi, modalità e condizioni. Aspettiamo l'assemblea costituente di sabato che dovrà votare lo statuto e, se saranno confermate le norme contenute nella Carta, sarà il Coordinamento nazionale del partito mercoledì 20 febbraio a decidere criteri, deroghe e quant’altro necessario per la selezione delle candidature”.
Un meccanismo – continua Franceschini - che sarà profondamente diverso da quello di tutti gli altri partiti che faranno le liste chiusi in una stanza”. Un meccanismo, attraverso il quale “tutti i circoli, tutti i livelli provinciali, saranno mobilitati nella selezione delle candidature".
I criteri con cui sceglieremo le candidature – anticipa il coordinatore della fase costituente Goffredo Bettini - sono il rinnovamento, il riequilibrio della rappresentanza di genere e il coinvolgimento di espressioni rappresentative di pezzi della società italiana”.
Non mancherà neanche con queste modalità la partecipazione: “Le liste – prosegue Bettini - le faremo ascoltando tutti gli iscritti e le varie sensibilità del partito. Senza bilancini di corrente, ma guardando al merito. E questo lavoro deve fondarsi sul coinvolgimento dei segretari regionali eletti direttamente, molti dei quali sono giovani e per me debbono rappresentare il futuro del partito”.
Intanto ormai è ufficiale, le liste del Pd saranno apparentate a quelle dell'Italia dei Valori. Il partito di Antonio Di Pietro parteciperà alle prossime elezioni politiche con il proprio simbolo in una coalizione con il Partito democratico. Ad annunciarlo è stato lo stesso leader dell’Idv, al termine dell’incontro avuto con il segretario del Pd e candidato premier Walter Veltroni.
Con Veltroni – spiega Di Pietro dopo il vertice al loft di piazza Sant’Anastasia – abbiamo fatto un accordo non solo elettorale, ma programmatico, politico e progettuale. Programmatico perché alcuni punti salienti del nostro programma, come la non candidabilità dei condannati, saranno patrimonio comune di queste liste”.
Un impegno, quello dell’Italia de Valori, “per una legislatura che noi vogliamo sia di governo, alternativa al paventato ritorno di Berlusconi”. Ma che, al tempo stesso, “non sia contro qualcuno, ma per qualcosa”. Finalizzata cioè, ad un progetto che metta insieme “solidarietà, libertà, legalità e difesa delle fasce sociali più deboli e dei giovani”. Dopo che l'Idv avrà preso parte alle prossime elezioni politiche con il proprio simbolo, in coalizione con il Pd, e dopo che si darà vita, sempre insieme al Pd, ad un unico gruppo parlamentare, “comincerà un percorso – ha concluso Di Pietro – che porterà in futuro alla possibilità di una nostra confluenza in un unico partito”.
da www.partitodemocratico.it

Veltroni: stop precarietà

primopiano
Walter Veltroni, ospite della trasmissione "Porta a porta", ha analizzato la situazione politica nazionale a due mesi dal voto, anticipando alcuni dei punti programmatici del Partito democratico.
Salario minimo di 1000, 1100 euro. E stop alla precarietà
Proporremo un compenso minimo legale che, per esempio per un contratto atipico, non potrà essere meno di 1000, 1110 euro. Vogliamo dire alle imprese che nessuno, qualsiasi contratto abbia, può avere meno di questa cifra. Daremo incentivi fiscali alle imprese stesse per contratti a lungo termine. E’ un obiettivo che lo Stato si deve impegnare a realizzare perché la precarietà giovanile è il dramma principale del nostro Paese. I nostri figli studiano e poi cominciano una traversata nel deserto e a volte a 35-38 anni sono costretti a stare ancora a casa con i genitori”.
Aiuti alle famiglie, 2500 euro per ogni nuovo nato
Pensiamo a degli interventi a sostegno dei figli. Un Paese ha speranza nel futuro se c'è incremento demografico. Sono dell'idea che si possa pensare ad un sostegno, magari attraverso detrazioni fiscali, di 2.500 euro l'anno per ogni nuovo nato, fino al raggiungimento di una certa età. E inoltre un piano massiccio di asili nido e di incentivi a sostegno dell'occupazione femminile. Dobbiamo tenere presente che in Italia le tasse si pagano troppo e per questo io ribadisco l’impegno a pagare meno e pagare tutti”.
Redistribuzione dei redditi, ma non punitiva
Serve un intervento straordinario sui salari, oggi nell’emergenza e poi in modo strutturale nel tempo. Ci vuole una redistribuzione più equilibrata dei redditi perché c’è un 20% della popolazione che ha sei volte il reddito del 20%. Una redistribuzione non in logica punitiva, ma mirata a riavvicinare la testa e la coda di una colonna che si sta sempre più allungando”.
Serve un patto di solidarietà tra lavoro e impresa
E’ necessario stringere un patto di solidarietà tra due realtà strettamente legate nel loro destino. Gli imprenditori come i lavoratori sono il nerbo della società e ci vuole uno strumento fiscale a favore di salari e produttività”.
Sabato all’Assemblea costituente 10-15 punti di programma
L’altra volta i programmi o non c’erano o erano di 280 pagine. Io presenterò 10-15 punti programmatici all'assemblea costituente. La differenza rispetto alle passate elezioni è che ora siamo liberi, liberi di dire che Paese vorremmo. Presenteremo un programma e non dovremo mediare e trovare ogni volta la parolina giusta”.
Pd realizza parte della riforma elettorale…
"
Grazie alla decisione unilaterale, all'atto di coraggio che abbiamo fatto, abbiamo già in parte realizzato una riforma elettorale. Anche nel centrodestra si sta riducendo il numero delle liste”.

mercoledì 13 febbraio 2008

Assemblea pubblica venerdì 15 febbraio

Tutti i simpatizzanti ed aderenti al Partito Democratico sono invitati presso il Centro Polivalente Anziani, ingresso via Pozzo Grande, venerdì 15 febbraio 2008 alle ore 18,30 per una manifestazione pubblica di presentazione ufficiale e di insediamento del Segretario di Circolo Paolo Soccio, del Presidente Antonio Turco, dei componenti dell’Esecutivo e del Coordinamento.
Saranno presenti all’incontro il Vice-Segretario regionale del PD pugliese Michele Mazzarano e il Coordinatore provinciale Paolo Campo.
Si discuterà di tematiche relative alle imminenti elezioni politiche nazionali, delle primarie per la scelta dei candidati al Parlamento e dei progetti che il PD di San Marco ha in mente per dare un nuovo corso politico e una svolta rinnovatrice per la nostra città.

Primarie Pd, Franceschini: “Non vere e proprie primarie, ma liste decise dai circoli e dai vari livelli del partito”

Il Pd è un partito assolutamente aperto e così sarà anche per la formazione delle liste di Camera e Senato”. Sono le parole di Dario Franceschini al termine della riunione tra la segreteria nazionale e i segretari regionali. Il Partito Democratico sembra aver optato per una sorta di primarie. “Non c’è tempo per fare delle vere e proprie primarie, come faremo sempre in futuro”, ha spiegato il vice segretario, “ma i nostri candidati non verranno decisi nel chiuso di una stanza, come faranno gli altri partiti. Nella riunione di oggi con i segretari regionali abbiamo concordato di definire la prossima settimana, dopo che sabato l’Assemblea costituente avrà approvato lo Statuto, un meccanismo che consenta a tutti i circoli e i livelli provinciali di essere coinvolti nella scelta delle candidature”.
Il regolamento di quella che sarà comunque una “ampia consultazione” sarà deciso mercoledì prossimo durante il coordinamento nazionale del Pd. Sarà in quella sede che il partito “stabilirà anche i criteri di selezione delle candidature e le deroghe” rispetto al limite massimo di tre legislature per i candidati fissato dallo Statuto del Pd.
La data utile resta quella dell’1 e 2 marzo. Le liste dovranno essere consegnate entro il 9 marzo.
Per quanto riguarda le modalità della consultazione, si è fatta strada l’ipotesi portata avanti da Michele Emiliano. Il segretario del Pd pugliese, vista tramontare l’idea di vere e proprie primarie aperte a tutti, ha proposto delle primarie con votazione da parte degli iscritti ai circoli, dei delegati eletti nelle Assemblee regionali e di quelli eletti all’Assemblea costituente.
da www.micheleemiliano.it

lunedì 11 febbraio 2008

Walter Veltroni sarà a Foggia a fine mese - Il 25 febbraio l’elezione del segretario provinciale

Il segretario nazionale del Partito Democratico, Walter Veltroni, sarà in Capitanata, presumibilmente a Foggia, nell’ultima settimana di febbraio. Lo ha annunciato il coordinatore provinciale, Paolo Campo, nel corso della riunione dell’Esecutivo provinciale, convocata per fare il punto sulle attività di radicamento territoriale.
La formazione dei circoli, infatti, si esaurirà il prossimo fine settimana con le assemblee comunali nel capoluogo e in alcuni tra i centri più popolosi della Capitanata (Cerignola, Lucera e San Severo). Preannunciate le presenze di Nicola Latorre (a Foggia il 16 e a Cerignola la mattina del 17) e Gero Grassi (a Cerignola il pomeriggio del 17). E’, invece, slittata a nuova data la manifestazione del PD viestano, in programma questo pomeriggio, che sarebbe stata presieduta dal segretario regionale, Michele Emiliano, a causa della convocazione della Direzione regionale del partito.
Sempre questa mattina è stato ratificato l’ingresso nell’Esecutivo provinciale di Vincenzo Rizzi, responsabile provinciale della Lega Italiana Protezione Uccelli, annunciato da Campo nell’ultima Assemblea provinciale.
Fissata, infine, la data per l’elezione del segretario provinciale del PD foggiano. L’Assemblea elettiva, composta dagli eletti alle primarie del 14 ottobre 2007 e dai delegati eletti dai circoli territoriali, si riunirà nel pomeriggio di lunedì 25 febbraio (ancora non è stata definita la sede della riunione).
“Quella data segnerà la fine della fase di radicamento del Partito Democratico in Capitanata – commenta il coordinatore provinciale, Paolo Campocondotta e portata a termine nei tempi programmati seppure in un contesto di relazioni politiche complesso, com’è naturale sia quando si sta costruendo un soggetto politico nuovo”.Contrariamente alle previsioni della vigilia, l’Esecutivo non ha affrontato il tema delle elezioni provinciali. “Le incertezze sullo svolgimento stesso delle elezioni – afferma Campo – ha consigliato di rinviare la discussione all’esito della riunione del Consiglio dei Ministri, in programma giovedì, che dovrebbe assumere una decisione sul punto. Personalmente, ritengo che il buon senso e la responsabilità di ciascuno potrebbe facilitare la risoluzione del problema, evitando bizantinismi giuridici e forzature politiche; ma, al punto in cui siamo, è opportuno evitare di procedere ulteriormente in una direzione che, giovedì, potrebbe risultare impraticabile. Mi appello, quindi, al buon senso di tutti i rappresentanti del PD di Capitanata affinché si evitino fughe in avanti e commenti che finirebbero con il creare solo confusione tra gli elettori e nei rapporti con i partner della coalizione”.
da www.pdfoggia.it

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