Portale del Circolo del PD di San Marco in Lamis

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venerdì 31 ottobre 2008

Il video della manifestazione del 25 ottobre del PD S.Marco

Pubblicato su YOUDEM.TV il video della manifestazione del 25 ottobre
targato Circolo di San Marco in Lamis.

Buona visione.

giovedì 30 ottobre 2008

La Sen. Mongiello sui provvedimenti del governo sulla scuola

il PD è contro queste scelte del Governo Berlusconi perchè indicano percorsi e un'idea di scuola totalmente contraddittori rispetto alla scuola che vogliamo e di cui oggi il Paese ha estremamente bisogno: una scuola pubblica, di qualità, inclusiva, radicata nel territorio, che valorizzi il merito e non lasci indietro nessuno

NO ai tagli di 7,8 miliardi di euro in 3 anni sull'istruzione
perchè determinano la destrutturazione di parti fondamentali della scuola pubblica, partendo, forse non casualmente, dai segmenti "pregiati" e fondamentali per creare le basi dell'istruzione e pari opportunità per i ragazzi (scuola dell'infanzia ed elementare); perchè si basano su
premesse infondate , prima fra tutti che "la spesa per la scuola è fuori controllo"

NO al taglio di 87.400 docenti e 44.500 ata
perchè costituisce un impoverimento insostenibile dell'offerta scolastica; perchè lascia senza lavoro oltre
44 mila persone ogni anno che, pur non di ruolo ( precari ), lavorano da anni o decenni nella scuola, sulla quale hanno fondato, spesso con molti sacrifici, la propria vita professionale e famigliare. Il Governo dovrebbe capire che essere precario non significa essere "assistito" o "fannullone": i precari della conoscenza garantiscono da anni qualità di insegnamento e fanno funzionare parti significative della scuola, dell'università e della ricerca. Se la Gelmini avesse proceduto col piano delle assunzioni approvato dal Governo Prodi (150 mila docenti e 30 mila ata in 3 anni) già oggi i precari sarebbero assai meno e col prossimo anno sarebbero quasi spariti, perchè completamente stabilizzati, e non invece licenziati come vogliono Berlusconi, Tremonti e Gelmini.

NO alla chiusura delle autonomie scolastiche con meno di 500 alunni e degli edifici scolastici con meno di 50 alunni
perchè significa lasciare migliaia di Comuni - soprattutto quelli piccoli e di montagna - senza scuola, con gravi costi sociali ed economici per le famiglie e per le amministrazioni locali; perchè così la scuola italiana perde il suo carattere di istituzione diffusa e profondamente radicata nei territori, luogo di identità e di futuro.

NO ad un insegnante unico nella scuola dell'infanzia e al ritorno all'anticipo per i bambini di due anni e mezzo
perchè significa che la scuola funziona solo al mattino, con grave danno per i bambini e per l'organizzazione della vita e del lavoro dei genitori; perchè viene esclusa qualsiasi compresenza di insegnanti, lasciando una classe di 28-30 bambini di 3/4 anni con un solo docente. La scelta dell'anticipo, che inserisce in una stessa classe bambini che hanno anche 18 mesi di differenza, dimostra l'assoluta noncuranza del Governo per il progetto didattico-educativo della scuola dell'infanzia.

NO al maestro unico e alla riduzione dell'orario settimanale a 24 ore
perchè è introdotto ignorando qualsiasi considerazione didattica e pedagogica, esclusivamente per fare cassa; perchè è un insensato ritorno all'indietro, a modalità didattiche e di apprendimento del tutto inadeguate rispetto all'oggi; perchè riduce drasticamente il tempo-scuola (meno 6 ore rispetto all'orario normale, meno 16 rispetto al tempo pieno), riportando le classi alla lezione frontale-cattedratica, mancando il tempo per modalità didattiche basate sul protagonismo dei bambini

NO alla riduzione del tempo scuola nell'infanzia, nelle elementari e nelle medie
perchè il tempo pieno e il tempo prolungato costituiscono modelli scolastici largamente positivi, da diffondere, anche innovandoli; perchè un tempo lungo nella scuola rispetta i diversi ritmi di apprendimento dei bambini e dà maggiori opportunità ai bambini che provengono da situazioni famigliari e sociali più deboli.

NO a ridurre di due anni il percorso di istruzione obbligatoria, ritornando all'obbligo a 14 anni
uno dei provvedimenti più significativi del Governo Prodi è stato l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni, portando l'Italia sullo stesso piano degli altri Paesi europei. Con la Finanziaria Tremonti è stata ripristinata la norma della Moratti di scegliere in terza media tra un percorso di istruzione e uno di formazione professionale regionale: un ritorno alla scelta precoce e al doppio canale.

NO alle "classi di inserimento" per i bambini stranieri
perchè, sotto false motivazioni (favorire l'apprendimento della lingua italiana), con la mozione approvata alla Camera dalla maggioranza, si costituiscono classi speciali, fortemente discriminatorie.

NO all'indebolimento dell'istruzione tecnica e professionale, con la riduzione delle ore di laboratorio e degli insegnanti tecnico-pratici
perchè sono percorsi di istruzione che uniscono positivamente il sapere e il saper fare, favorendo l'apprendimento attraverso il protagonismo dei ragazzi con esperienze di laboratorio e di alternanza scuola-lavoro; perchè sono percorsi di istruzione che creano figure professionali essenziali per le imprese e il mondo del lavoro.


il PD vuole e si impegna

PER l 'innovazione della scuola , perchè conosce i limiti, oltre alle straordinarie qualità, della scuola che c'è. Il PD propone norme e indirizzi per sostenere insegnanti e dirigenti nell'azione del cambiamento

PER realizzare una scuola più seria e rigorosa, che valorizzi maggiormente il merito e conduca tutti i ragazzi - tutti e non uno di meno - ai livelli di saperi e di competenze essenziali per affrontare la vita e il lavoro.
Per questo l'
obbligo di istruzione deve essere riportato a 16 anni e devono essere reintrodotti gli obiettivi di apprendimento nelle aree fondamentali (dei linguaggi, matematica, scientifico-tecnologica e storico-sociale) che i ragazzi devono conseguire dopo 10 anni di istruzione obbligatoria

PER aumentare i posti negli asili nido , per avvicinarsi all'obiettivo europeo del 30% rispetto ai bambini 0-3 anni

PERdiffondere l'esperienza delle "sezioni primavera" per i bambini dai 2 ai 3 anni, in alternativa all'anticipo e per diffondere l'offerta educativa anche in quelle realtà dove non c'è il nido

PER generalizzare la scuola dell'infanzia a tempo pieno, con due insegnanti

PER diffondere il tempo pieno alla scuola elementare e il tempo prolungato nella scuola media

PER applicare le nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo (scuola dell'infanzia, elementare e media) e per i due anni dell'istruzione superiore obbligatoria

PER potenziare il diritto allo studio (borse di studio, libri di testo anche nella scuola superiore dell'obbligo)

PER valorizzare la cultura tecnica e scientifica con adeguate modifiche dei piani di studio della scuola superiore

PER rafforzare l' istruzione tecnica e professionale , anche con l'ampliamento dei laboratori e delle esperienze di stages e di alternanza scuola-lavoro

PER portare tutti i ragazzi - tutti e non uno di meno - ad una qualifica professionale e almeno l'85% a un diploma di scuola superiore . Ciò significa ridurre decisamente la dispersione scolastica che ancora oggi è intorno al 22%

PER garantire l' apprendimento per tutto l'arco della vita , come diritto di ogni cittadino

PER supportare con strumenti culturali, tecnici e con risorse adeguate il carattere inclusivo della scuola, qualificando i processi di integrazione degli alunni stranieri e dei disabili

PER realizzare una scuola più sicura e di qualità sia negli edifici e nelle strutture, sia nella stabilizzazione degli insegnanti e del personale tecnico precario, con finanziamenti adeguati e con l'attuazione del piano delle 180 mila assunzioni

PER valorizzare la professionalità dei docenti , con un piano straordinario di aggiornamento

PER valorizzare le autonomie scolastiche e la loro relazione con le autonomie locali, l'associazionismo, il volontariato, il mondo del lavoro, della cultura e dello sport

PER innovare gli organi di governo delle autonomie scolastiche, superando gli attuali organi collegiali, per favorire il radicamento delle autonomie scolastiche nel territorio, la partecipazione degli studenti e l'attuazione del "patto educativo" tra scuola, studenti e famiglie

PER attivare un sistema di valutazione , gestito da una "autorità esterna", relativo al funzionamento delle autonomie scolastiche e ai risultati di apprendimento, in termini di crescita relativa, conseguiti dai ragazzi; la valutazione deve, inoltre, riguardare docenti e dirigenti scolastici

Sì al miglior utilizzo delle risorse. No ai tagli indiscriminati

Il PD ritiene essenziale che ogni risorsa per l'istruzione venga utilizzata al meglio, perchè i bisogni e le necessità di qualificazione sono tanti e le risorse ad essi destinate non sono adeguate. Occorre investire di più sugli edifici, sulle attrezzature, sui laboratori; occorrono investimenti per la formazione e la valutazione dei docenti; occorre aumentare la spesa per ridurre la dispersione scolastica e per sostenere il diritto allo studio. Il PD è favorevole ad interventi di razionalizzazione della spesa, a condizione che i risparmi rimangano nei territori e nelle scuole che li hanno realizzati. Tutto ciò è possibile e già normato dalla Legge Finanziaria 2008, che prevede l'attivazione di piani di sperimentazione in varie province.
La scuola ha già ridotto la propria spesa (dal 3,9% del PIL nel 1990 al 2,8% nel 2007), ora deve migliorarla e finalizzarla in modo più puntuale.
E' l'esatto contrario di ciò che sta facendo il Governo con i drastici tagli orizzontali - indiscriminati - che penalizzano le realtà migliori. E' assai grave che il Governo abbia rifiutato di applicare una sperimentazione volta a rendere più efficiente ed efficace la spesa per la scuola. E' assai grave che il Governo non voglia collaborare - ma solo commissariare - con le Regioni e le autonomie locali che sono decisive nel qualificare l'offerta scolastica.
Tutto ciò dimostra che l'obiettivo del Governo non è migliorare la scuola, ma impoverirla e destrutturarla con tagli insostenibili.


Colomba Mongiello

mercoledì 29 ottobre 2008

Lettera di ringraziamento ai circoli di Walter Veltroni

Roma, 27 ottobre 2008
Carissime, carissimi,
sabato 25 ottobre, è stata per tutti noi e per l’Italia intera una grande, straordinaria giornata.
Una giornata che abbiamo vissuto con la serenità e la passione di condividere una sfida e un progetto: quello del Partito Democratico al servizio del futuro, delle persone e del Paese.
Il successo della manifestazione è stato possibile innanzitutto grazie a voi e all’impegno che ogni circolo del Pd ha messo in campo per organizzare e favorire una partecipazione così grande.
Per questo, voglio ringraziare ciascuno di voi e quanti nel circolo hanno contribuito a questo risultato, con la fatica e la passione del lavoro sul territorio.
Voglio condividere con voi la consapevolezza e la responsabilità che il 25 ottobre ci ha consegnato, per svolgere con maggiore impegno il nostro ruolo di grande forza dell’opposizione democratica ad un governo che l’Italia non merita. E per costruire e radicare un grande partito riformista che fa dell’opposizione – un’opposizione di popolo – il modo di incidere oggi sulla realtà del Paese per essere domani nuova maggioranza e nuovo governo per l’Italia.
Un grazie a tutti

Walter Veltroni

martedì 28 ottobre 2008

Il servizio di Rai 1 sulla manifestazione del 25 ottobre

Qui potete vedere il servizio di RAi 1 sulla manifestazione di sabato scorso in cui si vede il segretario Paolo Soccio e il democratico Michele Cristino vicino a Rosy Bindi

SERVIZIO RAI 1


Oltre 1.500 foggiani al Circo Massimo - Dalla Capitanata partiti 27 pullman

Sono stati oltre 1.500 i Democratici di Capitanata che sabato 25 ottobre sono partiti alla volta di Roma per partecipare alla manifestazione nazionale del Partito democratico ‘Salva l’Italia’.La gran parte ha viaggiato sui 27 pullman messi a disposizione di iscritti e simpatizzanti dai Circoli territoriali, che hanno compiuto uno sforzo organizzativo con pochi precedenti. Quattro i pullman partiti da Manfredonia, due quelli da Foggia, da San Severo e da Cerignola.
L'obiettivo indicato a livello nazionale, ‘Un pullman per ogni circolo’, si può dire raggiunto – commenta Aldo Ragni, reponsabile provinciale Organizzazione – da quasi tutti i Comuni della Capitanata in cui il Partito Democratico ha una sede attiva e operativa siamo riusciti a far partire un autobus alla volta della capitale: dai Comuni più grandi (Torremaggiore, Ortanova, San Marco in Lamis, Vieste) a quelli più piccoli (Casalvecchio, Zapponeta, Stornarella)”.
Il Partito Democratico ha dimostrato di essere vivo e vitale anche in provincia di Foggia – afferma il segretario provinciale, Paolo Campodi avere voglia di partecipare attivamente alla costruzione di nuove e innovative politiche per consentire al Paese e al nostro territorio di emergergere dalla crisi e superare i problemi che i governi della destra, a livello nazionale e locale, continuano a sottovalutare e a non affrontare con misure strutturali capaci di tutelare i soggetti deboli”.


da www.pdcapitanata.it

lunedì 27 ottobre 2008

Il discorso di Veltroni al Circo massimo



Quella di oggi, diciamocelo con orgoglio, è la prima grande manifestazione di massa del riformismo italiano, finalmente unito. E lo è perché il Partito Democratico è il più grande partito riformista che la storia d’Italia abbia mai conosciuto.
Un italiano su tre si riconosce, crede nel disegno di un riformismo moderno. E’ un fatto inedito nella lunga vicenda nazionale. E oggi, in questo luogo splendido e immenso, siamo qui, in tanti, perché vogliamo bene all’Italia, perché amiamo il nostro Paese.
Con lo stesso amore, il 14 ottobre di un anno fa, il Partito Democratico nasceva da un grande evento di popolo.
L’Italia è un Paese migliore della destra che lo governa in questo momento. Migliore della destra che nel tempo recente lo ha già governato, anche se qualcuno troppo spesso finge di dimenticarlo, per sette lunghi e improduttivi anni.
L’Italia è un grande Paese democratico, è un Paese che ama la democrazia.
Perché l’Italia non dimentica, non potrà mai dimenticare quanti hanno sofferto, quanti hanno dato la vita per la sua libertà.
Lunedì scorso ci ha lasciati un grande amico, un padre della Repubblica, un maestro di vita per tutti noi. Aveva venticinque anni, Vittorio Foa, quando fu condannato e messo in galera: perché era antifascista, perché pensava diversamente da chi era al potere.
E per chi crede che fino ad un certo punto ci sia stato un fascismo in fondo non troppo cattivo, va ricordato che era il 1935. Non era ancora arrivata la vergogna delle leggi razziali. Ma il regime aveva già fatto in tempo a sopprimere la libertà di stampa e quella di associazione, a chiudere partiti e sindacati, a calpestare il Parlamento e a incarcerare, mandare in esilio o uccidere chi non si piegava alla dittatura: Don Minzoni, Giacomo Matteotti, Piero Gobetti. E due anni dopo la stessa sorte sarebbe stara di Carlo e Nello Rosselli e di Antonio Gramsci.
L’Italia, signor Presidente del Consiglio, è un Paese antifascista.

Continua a leggere il discorso integrale

domenica 26 ottobre 2008

Il PD di S. Marco in L. a Roma alla manifestazione del 25 ottobre

E' stata un'esperienza incredibile e indimenticabile quella di ieri. Non avevo mai viste così tante persone e colori, così tante bandiere e striscioni, udito così tante voci e inni, e percepito tante emozioni e speranze.
Eravamo tutti lì, venuti da ogni parte d'Italia, ognuno compiendo un piccolo sacrificio e portando con sè un bagaglio di speranze e un desiderio di aria nuova, aria di libertà.
Ho visto una marea di volti, di occhi brillanti, di sorrisi amici che fluiva davanti ai miei occhi.
Un nuovo senso di appartenenza è entrato nei nostri animi. Un popolo in cammino, unito e deciso, per difendere la libertà, il diritto al lavoro e all'istruzione, per difendere l'onestà e la giustizia, le istituzioni parlamentari e il dettato costituzionale.
Un popolo in cammino per condannare il razzismo, la xenofobia, l'intolleranza religiosa e culturale che la destra sta fomentando; per condannare le divisioni tra nord e sud che verranno ampliate dal federalismo fiscale; per condannare l'aiuto alle banche e alle aziende fallite invece di dare risposte alla gente che ha bisogno di lavoro, o a quella che il lavoro ce l'ha, ma non arriva a fine mese.
Onestamente, non mi aspettavo così tanta partecipazione: sembrava che ognuno di noi fosse meravigliato della presenza dell'altro, di quell'altro che vestito dei colori del PD e dell'Italia, il verde, il bianco, il rosso, sentiva le nostre stesse emozioni ed era lì con le nostre stesse motivazioni. Ieri mattina credevo che saremmo stati qualche centinaio di migliaia di democratici e che forse non avremmo colmato l'enorme Circo masssimo. Non avevo pensato che tante migliaia di persone addirittura ne restasero fuori perchè quando vi siamo giunti era già stracolmo. Non so se eravamo un milione o due o più, so che ho seguito la fiumana di democratici che da piazzale della Repubblica si spostava verso il Colosseo e poi il Circo massimo, mentre l'altra fiumana risaliva lì da Piazzale dei partigiani, ho corso a lungo in avanti, non sono riuscito a vedere la testa del corteo. Eravamo davvero tanti.
Ho abbracciato Rosy Bindi, ho stretto al mano alla Melandri, sono stato ad un metro da Walter che mi ha dato un saluto, immortalato dalla mia videocamera, ma ho visto anche tanti giovani, tante donne, tanti fratelli di origini non italiane con i colori del PD.
E' stata una grande manifestazione ed insieme una immensa festa democratica.
Noi sammarchesi avevamo ritirato in mattinata presso la sede nazionale del partito due striscioni che poi abbiamo portato lungo il corteo, uno in particolare recitava una frase di
Leopoldo Elia: "Noi abbiamo il dovere morale di mantenere in vita tutte le libertà conquistate per i nostri figli e i nostri nipoti, di conservarle, valorizzarle e difenderle".
Se vogliamo è stato questo il senso più profondo della manifestazione, questo il dovere che tutti noi ci siamo assunti in pieno.

Paolo Soccio

Foto manifestazione 25 ottobre

















sabato 25 ottobre 2008

Tutte le bugie del premier sulla scuola

Dossier del PD

In riferimento al dossier distribuito nella conferenza stampa di questa mattina sulle presunte bugie della sinistra sulla scuola, il Pd replica con
questo contro dossier, punto su punto:


TEMPO PIENO
Nel Piano programmatico inviato al Parlamento scompare il “tempo pieno” e compare la dizione “estensione delle ore di lezione fino a un massimo di 10 ore settimanali comprensive della mensa”: si pensa dunque a un “doposcuola” di tipo ricreativo che è una cosa ben diversa dal tempo pieno didattico. Comunque sia, l’eventuale “aumento” si potrà realizzare solo se si imporranno a tutte le famiglie le classi con 24 ore settimanali con il maestro unico (quindi niente più scelta fra 24, 27 o 30 ore settimanali e tempo pieno).
Tuttavia anche in questo caso, Berlusconi non mantiene le promesse: ha più volte dichiarato, l’ultima il 16 ottobre, che le mamme possono stare tranquille perché aumenterà il tempo pieno “del 60%”. Se così fosse avrebbe dovuto istituire 17.400 (il 60%) a 40 ore o 14.000 (il 50% in più) e certo non le 3.950 in 5 anni annunciate oggi. ( le classi a tempo pieno sono attualmente 34.270).

NUMERO DEGLI ALUNNI
Dice Berlusconi che gli alunni saranno in media 18 per classe, al massimo 26.
Nell’unica bozza di Regolamento che circola si dicono cose diverse: si aumentano i parametri minimi e massimi: 30 per le scuole medie superiori e 29 per le scuole medie inferiori, con un incremento fino al 10%. Questo significa
arrivare anche a 33 alunni per classe.

MAESTRO UNICO
Il decreto legge parla di “maestro unico” e non basta certo una battuta detta in conferenza stampa dal premier per trasformarlo in “maestro prevalente”.

LINGUA INGLESE
Il maestro unico dovrà insegnare anche l’inglese perché nel Piano programmatico (a pagina 19) viene previsto il taglio di 11.200 posti (4.000 già dal prossimo anno) di insegnanti specializzati di inglese. E viene previsto forse che con un corso di sole 150 ore il maestro unico dovrà
specializzarsi anche nella lingua inglese.

RAZIONALIZZAZIONE DEL PERSONALE
Qui si tocca il massimo della spudoratezza giocando con le parole e con la condizione di vita delle persone: falsi gli 87.000 licenziamenti dice Berlusconi. Sono purtroppo veri i licenziamenti di 87.000 insegnanti che lavorano da anni, ogni anno, con incarichi annuali nella scuola. (Essendo
“precari” non vengono “licenziati”: vengono soppressi definitivamente i loro stipendi e i loro posti di lavoro). A questi 87.000 si aggiunge la mancata assunzione dei 75.000 precari già previsti nel piano del governo Prodi con
copertura finanziaria).
Il presidente del Consiglio e il ministro non sanno neanche quanti dipendenti hanno: oggi hanno affermato che nella scuola ci sono 1.350.000 dipendenti “e sono troppi”. Dai dati della Ragioneria generale dello Stato si ricava che i
dipendenti nell’anno 2006 erano 1.143.164, scesi nel 2007 a 1.133.000. (dati consultabili sul sito della Ragioneria)
Non è vero neanche, come detto oggi, che in Italia il Rapporto docente/alunni è 1 ogni 9: nella pubblicazione “la scuola in cifre” dello stesso ministero dell’Istruzione nella tabella 1.3.3 pag 23 (pubblicata a settembre 2008) il
rapporto è 1 ogni 11,1.

SCUOLE DI MONTAGNA
Berlusconi dice che “nessuna scuola sarà chiusa”: falso.
Dal Piano programmatico viene esplicitamente detto che chiuderanno le scuole sotto i 50 alunni. Sono 1083 i Comuni interessati così ripartiti: 181 con scuole fino a 15 alunni; 184 fino a 20 alunni; 718 fino a 50 alunni.
A queste vanno poi aggiunte circa 3000 scuole a rischio chiusura perché sotto i 50 alunni come le 130 scuole elementari e medie presso gli istituti ospedalieri; 7 annesse a istituti d’arte, 7 annesse a convitto, 4 a
Conservatori, 3 per ciechi, 2 per sordomuti. In più ci sono le secondarie di secondo grado: 522 (di queste 346 sono serali e 55 carcerarie).

SPESA PER IL PERSONALE
Il presidente del Consiglio e il ministro continuano a dire che il 97% della spesa pubblica della scuola serve a pagare gli stipendi di chi ci lavora.
Vengono smentiti non dal Pd ma dall’Ocse nella pubblicazione “Education at a Glance, 2007”. Infatti, i dati della spesa corrente per il personale, raffrontati con quelli di altri Paesi, risultano questi:

Italia 80,7
Francia 80,7
Germania 85,1
Gran Bretagna 69,7
Media Ocse: 80,1

Di conseguenza l’Italia risulta allineata alla media Ocse ed ha una spesa per gli stipendi inferiore a quella della Germania.

venerdì 24 ottobre 2008

Partenza per la Manifestazione di Roma alle 6.00

Il pullman del PD di San Marco in Lamis per la Manifestazione di sabato 25 ottobre a Roma, partirà da piazza Europa alle ore 6.00 in punto. Si pregano perciò i manifestanti di essere puntuali all'appuntamento.

Ecco l'appello del segretario locale:

"Carissimi democratici,
sabato 25 ottobre sarà una giornata di libera e pacifica espressione democratica che ci vedrà diretti protagonisti.
I nostri valori e le nostre idee, insieme con le nostre critiche e le nostre proposte, con i nostri simboli e le nostre bandiere, verranno portati sulle nostre gambe e nei nostri cuori per le strade di Roma, amplificate dalle nostre voci.
La democrazia è un valore che nessuno può permettersi di sminuire, di oscurare, o peggio, di minacciare. Grazie al Partito Democratico la libertà di pensiero, di stampa e d'opinione, la democrazia nella sua essenza più piena e vera, l'uguaglianza nei diritti, il lavoro, la Costituzione, verranno sempre promossi e difesi.
Il populismo autoritario di questo scellerato governo ha già stancato gli italiani, e con i suoi "provvedimenti d'urgenza" non meditati, né concertati, né condivisi, con una inadeguata finanziaria approvata in 6 minuti, con le sue scelte assistenziali e pseudo-stataliste (e personalistiche), sta portando velocemente il nostro paese verso il sottosviluppo sociale, politico ed economico.
Facciamoglielo sapere! Manifestiamo sabato 25 il nostro dissenso!"

Il Segretario

L'intervento al Senato sulla scuola di Comba Mongiello

SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XVI LEGISLATURA ------

76a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO

GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2008

(Antimeridiana)

_________________

Presidenza del vice presidente NANIA


PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Mongiello. Ne ha facoltà.

MONGIELLO (PD). Signor Presidente, colleghi, signori del Governo, signora Ministro, nel decreto in questione mi aspettavo di leggere finalmente l'aumento di stipendio tanto sbandierato nelle prime interviste e che aveva, sì questo, creato molte aspettative negli operatori della scuola ma di cui, ahimè, non vi è traccia, così come il problema delle immissioni in ruolo, preventivate dalla stessa Ministro nella sua prima dichiarazione in Commissione cultura, che pensavo inserite nell'articolo 5-bis, dove si aprono le maglie per rimettere in graduatoria permanente gli ultimi "sissini", ma non si spende una sola parola per definire la situazione del reclutamento che riguarda oltre 200.000 docenti presenti nelle stesse graduatorie. Mi dispiace che sia andato via il collega Sibilia - sono d'accordo col suo intervento - che ha presentato la situazione di queste graduatorie.

E pensare che tutto il Parlamento fu concorde nel risolvere definitivamente la situazione di questo precariato storico, stabilire l'immissione in ruolo in tre tranches così da ripensare, una volta eliminata questa graduatoria con le assunzioni, e ridefinire una nuova forma di reclutamento che servisse anche al ringiovanimento della nostra scuola e della nostra classe docente che, ahimè, supera abbondantemente l'età dei quarant'anni quando viene immessa in ruolo.

Certo non è colpa loro se hanno dovuto affrontare diverse prove concorsuali: lo voglio dire a chi ha proposto le graduatorie dimezzate, di cui si parla in questi giorni (in attesa, di 30 o 60 giorni). Non si entra in graduatoria senza aver affrontato prove concorsuali: lo dico alla ministra Gelmini, che forse non lo sa, e lo dico al ministro Brunetta, che forse non lo sa. Non si entra in ruolo nella scuola ope legis: bisogna aver superato un concorso o una prova abilitante o essere iscritti alla SSIS e aver superato la prova finale dopo i due anni.

Ecco perché dico basta con queste confusioni. Tra le altre cose, hanno aspettato anche troppo tempo: chi in quest'Aula spesso ha avuto a che fare con articoli di stampa, attraverso «Italia Oggi», ha parlato ai precari, alla loro sofferenza nel precariato, alla loro immissione in ruolo; e, ahimè, questa volta, stando anche in un ruolo diverso, nel suo intervento il sen. Valditara di ieri purtroppo non ha neanche citato quella categoria che tentava di rappresentare.

A me dispiace molto - anzi, ne sono indignata - per questa vergognosa campagna di stampa messa ad arte contro i supplenti ed i precari: stiamo parlando di persone che insegnano da oltre vent'anni, sistematicamente da settembre a giugno, e prestano regolarmente servizio ai nostri figli, aiutandoli a diplomarsi.

Voglio ricordarlo anche perché, tra l'altro, è stata messa in piedi, ad arte, una campagna stampa verso le insegnanti incinte, come se la maternità in questo Paese fosse una colpa. E allora vi invito con molta sincerità a badare al fatto che è molto attento questo Governo alle donne e alle famiglie!!

In primo luogo, ha eliminato il credito d'imposta per le assunzioni al Sud; in secondo luogo, la detassazione degli straordinari ha premiato solo le categorie forti del mercato del lavoro (e non certamente le donne); in terzo luogo, manda a casa il personale facente parte del precariato del pubblico impiego e della scuola (due terzi del quale è costituito da donne). E poi dice: bene, visto che state tutte a casa, adesso non serve il tempo pieno, perché vi potete occupare dei vostri figli!!

Ma questo non è il modello educativo che abbiamo voluto scegliere per la nostra società! È un altro modello, il nostro, ed è diverso dal vostro: in questo rivendico la diversità, se mi è consentito.

Badate, qui non si parla di riforma della scuola, perché la circolare sul grembiulino l'avete spacciata per riforma, ma è tutt'altro: è una circolare, come quelle sul voto di condotta e sui libri di testo. Chi non si occupa di scuola, forse non sa che quelle sono semplici circolari che ogni anno il Ministero, attraverso i suoi funzionari, non attraverso il suo Ministro, dirama per le disposizioni dell'avvio dell'anno scolastico. Questo andava detto al Ministro e, forse, ai suoi collaboratori.

Guardate, mi dispiace intervenire ora che non c'è anche il Ministro (Tremonti) al quale volevo rivolgermi, poichè in questo caso quello di riferimento non è il Ministro della Pubblica Istruzione, visto che non stiamo parlando di riforma della scuola, ma dei tagli della finanziaria, che sono tutt'altro.

Voglio invece parlare della riforma della scuola, e intendo anche chiedervi chi dirà alle famiglie che diminuisce il tempo reale nonostante le rassicurazioni di ieri del primo Ministro? A proposito, mi ha colpito molto questo Primo Ministro che interviene ogni volta che i suoi Ministri, quelli di ultima ora, sono in difficoltà, come facevano i presidi che accompagnavano le giovani insegnanti il primo giorno di scuola, raccomandando loro di non mettere 2 come voto e di non minacciare gli studenti, perché questo è autoritarismo. Non si è autorevoli soltanto con le semplici minacce, ma lo si è in modo diverso, con la conoscenza degli argomenti, con la preparazione e con il rispetto dei propri alunni.

Signor Presidente, mi avvio a concludere chiedendovi anche chi dirà ai sindaci che, oltre ai tagli che hanno già sostenuto, dovranno anche provvedere a mandare a scuola, ovviamente a proprie spese, gli alunni in altro Comune? E, tra le altre cose, voglio aggiungere, riguardo a questo, che ieri l'ultimo decreto dei Ministri non ha prorogato gli sfratti. Quindi, in aggiunta, riversiamo anche sui sindaci dei nostri Paesi, piccoli o grandi che siano, tutta una marea di responsabilità, con un taglio di fondi che nella finanziaria che abbiamo già votato, hanno dovuto subire.

La mia opinione è di parlare un'altra scuola di cui qui non si è parlato ma di cui abbiamo cercato di parlare anche in Commissione. Il Presidente ha avuto anche modo di apprezzare il nostro spirito costruttivo come Partito Democratico, perché vogliamo veramente parlare di scuola, perché di problemi ce ne sono tanti, ma vogliamo parlarne anche nelle sedi giuste, in quelle opportune, in questo Parlamento.

Vogliamo parlare dei diversi segmenti della nostra scuola, di quella scuola che è in grado di garantire un'istruzione di qualità, che include, che accoglie; la stessa scuola del disagio e dell'integrazione che noi conosciamo, a cui abbiamo affidato i nostri figli e per la quale saremmo anche disposti a spendere, ovviamente, le risorse migliori dei nostri bilanci.

Peccato che questo Governo con i suoi Ministri, con il suo Primo ministro, pensino che esse siano uno spreco: in questo io ravvedo la nostra diversità. (Applausi dai Gruppi PD e IdV).

Camera dei Deputati - Mozione su studenti stranieri e scuola dell'obbligo Intervento in Aula di Piero Fassino

lunedì 20 ottobre 2008

LA REGIONE INCONTRA LA CAPITANATA: la decima tappa del tour di Dino Marino


La seconda tappa di domanica 19 ottobre è stata San Marco in Lamis.
Un comune molto attento alle problematiche regionali, alle questioni riguardanti la sanità, soprattutto per la sua vicinanza a San Giovanni Rotondo.
Nella cornice della sua graziosa piazzetta, in una tipica domenica di paese, si sono radunati davanti al camper numerosi cittadini.
San Marco in Lamis ha potuto constatare quanti e quali danni ha provocato il cosiddetto “Piano sanitario” della precedente giunta guidata da Raffaele Fitto. Ricordate? Circa cinque anni fa, senza precedenti nella storia di questa regione, ha tagliato ospedali e servizi senza chiedere il permesso a nessuno. In questo calderone entrò anche il Presidio di San Marco, nonostante la presenza nella maggioranza del governo regionale di allora del noto consigliere sanmarchese, Angelo Cera.
Grandissima fu la reazione di dissenso della popolazione.
Una “razionalizzazione” si diceva, ma in realtà il tutto si è rivelato una specie di assalto alla diligenza, in taluni casi una vera e propria amputazione di servizi con tanto di “accetta” istituzionale. Fortunatamente molti furono a ribellarsi, punendo la supponenza di quella gestione della sanità pubblica.
Ora, il governo di centro – sinistra ha aperto nuovi canali di finanziamento, cercando da un lato di tagliare gli sprechi dei funzionari delle ASL e contestualmente
potenziare le strutture sanitarie con nuove tecnologie e nuove professionalità. Tutto questo senza chiudere un solo reparto, un solo ospedale. Ho ricordato i 65milioni dati a Foggia, i 5 milioni dati a San Severo e i 4,8 milioni dati all’Umberto I di San Marco.
Sono davvero grato ai cittadini di San Marco, ed in particolare al Sindaco Lombardi che ha onorato il mio intervento con la sua presenza.

Dino Marino

da www.dinomarino.ilcannocchiale.it

Assemblea del PD sul tema : "Un bilancio dell'amministrazione comunale alla metà del suo percorso"

Stasera alle ore 19.00, presso il Circolo del Partito Democratico di San Marco in Lamis in via G. Garibaldi 24, si terrà un'assemblea pubblica per permettere ai cittadini di avere un contatto diretto e dialettico con i nostri amministratori. Si avrà l’occasione di discutere ed essere informati sulle cose fatte, quelle in corso d’opera e quelle in progetto, di chiedere chiarimenti, di fare anche delle critiche e delle proposte.
Saranno presenti: il
sindaco Michelangelo Lombardi, il vice-sindaco Pinuccio Villani, l'assessore ai servizi sociali e al bilancio Vincenzo Villani, il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Emanuele Leggieri.
La cittadinanza è invitata a partecipare.

Proposte del PD anti crisi

La crisi si vede, non è passata neanche dal punto di vista della tempesta finanziaria. È di dimensioni imponenti e dopo le massicce iniezioni di milairdi di euro e di dollari imperversa sui mercati”, così Walter Veltroni presenta le undici proposte del governo ombra del PD per integrare il piano del governo per fronteggiare la crisi finanziaria. Se il governo è stato attento alle banche il PD propone interventi sull'economia reale a favore dei ceti più deboli e per sostenere le piccole e medie imprese.
"Senza fare allarmismi ma anche senza sottovalutarne la portata vogliamo affrontare questa crisi con grande senso di responsabilità" ha detto Walter Veltroni durante la conferenza stampa nella sede del partito criticando l'atteggiamento del presidente del Consiglio per le "frasi dette e poi smentite" riguardo alla portata della crisi. “Il presidente del Consiglio ha sostenuto il 13 ottobre alle 16 che la crisi non avrebbe coinvolto l'economia reale salvo poi dire, il 15 ottobre alle 17, che invece i riflessi ci saranno. Noi non ci abitueremo mai a questo modo di fare. Anche perché se si ferma il sistema delle piccole e medie imprese si ferma l’economia”. Per questo il Pd è "disponibile" a sostenere il piano del governo "ma serve altro, un sostegno alle piccole e medie imprese che soffrono una condizione particolarmente difficile e hanno bisogno subito di un'iniezione di fiducia e sicurezza da parte dello Stato, un intervento a sostegno della domanda interna, salari, stipendi e pensioni e per la cassa integrazione". Insomma "il governo deve mettere in campo una manovra anticiclica - insiste Veltroni - perchè non basta garantire le banche. Si tratta della proposta di un'opposizione seria e responsabile che avanza soluzioni positive”. E fa il paragone con gli Stati Uniti, dove i democratici hanno sostenuto il piano Paulson modificandolo. “Ci troviamo in una situazione drammatica - sottolinea il leader del Pd - che richiederebbe un clima, un fair play, un senso della drammaticità che mi pare sfugga a chi ha pro tempore la responsabilità del governo".

E Pierluigi Bersani, ministro ombra dell’economia attacca pesantemente i messaggi tranquillizzanti del premier e del ministro Tremonti: “Chiedersi se la crisi finanziaria incida sull’economia reale era un esercizio inutile, come chiedersi se l’alfabeto si fermasse alla lettera B. Invece diamo voce a chi non ce l’ha: famiglie, lavoratori, piccole imprese”. E sulla Finanziaria annuncia di voler mettere “i puntini sulle i. La nuova finanziaria triennale con l’abolizione dell’ICI per tutti, la Robin tax e la detassazione degli straordinari è una manovra ciclica, da economia in espansione. Serviva con banche in crescita e imprese che danno lavoro. Ma Robin sta già restituendo la tax!”

11 i provvedimenti che il PD presenterà come emendamenti in Parlamento (qui il testo completo
).

Per la trasparenza ed il controllo democratico:

1. Previsione di parere obbligatorio vincolante a maggioranza qualificata da parte delle Commissioni Finanze di Camera e Senato per tutti i provvedimenti attuativi delle disposizioni contenute nei decreti legge 155/08 e 157/08;
2. Istituzione di un comitato ad hoc per l’attuazione delle misure previste nei decreti 155/08 e 157/08. Il comitato, presieduto dal Ministro dell’Economia, è composto dal Governatore della Banca d’Italia, dal Presidente della Consob, e due componenti aventi requisiti di elevata professionalità ed assenza di conflitti di interesse, nominati dai presidenti di Camera e Senato;

Per le famiglie:

3. A partire da Dicembre 2008, in corrispondenza del pagamento della 13-esima mensilità, riduzione delle imposte sui redditi da lavoro e da pensione per un importo medio di 400 euro all’anno attraverso l'aumento delle detrazioni. L’intervento, da prevedere nel Disegno di Legge Finanziaria, implica una rimodulazione del percorso di raggiungimento del pareggio del bilancio delle pubbliche amministrazioni;

4. In considerazione della decisione della BCE di offrire rifinanziamento illimitato al 3,75% alle banche dell’area Euro, sostituzione dell'Euribor (oltre il 5% la media al 15/10/08) con il tasso applicato dalla BCE al rifinanziamento delle banche quale tasso di riferimento per il calcolo delle rate dei mutui a tasso variabile contratti per l'acquisto dell'abitazione di residenza;

5. Accesso dei piccoli risparmiatori possessori di obbligazioni o polizze index linked inesigibili alle tutele previste per i risparmiatori Parmalat, Cirio, ecc.;

Per le micro, piccole e medie imprese:

6. Concessione ai Confidi dell'artigianato, del commercio e dell'industria della garanzia dello Stato per i crediti in essere e per i crediti concessi, fino al 30/06/09, alle micro, piccole e medie imprese. Istituzione ed avvio, entro il 30/06/09 di un fondo interbancario di garanzia dei crediti concessi alle micro, piccole e medie imprese. In tale quadro, sollecitare le banche a sospendere le richieste di rientro alle micro, piccole e medie imprese. In assenza di escussione delle garanzie, l’intervento non determina riflessi sui saldi di finanza pubblica;

7. Accelerazione dei pagamenti dovuti dalle pubbliche amministrazioni alle micro, piccole e medie imprese, fissando un limite inderogabile di 60 giorni;

8. Previsione di una soglia di credito alle micro, piccole e medie imprese (ad esempio, per il 2008, almeno la media dell'ammontare concesso nel biennio 2006-07) per l'accesso delle banche agli interventi previsti nei DL 155/08 e 157/08;

Per i lavoratori a rischio di disoccupazione:

9. Estensione in via straordinaria e temporanea, previa valutazione del Ministero del Welfare, dell’accesso agli ammortizzatori sociali ai lavoratori colpiti dalla crisi e sprovvisti di copertura assicurativa;

Per lo sviluppo:

10. Ripristino della piena operatività del credito d'imposta per gli investimenti delle imprese nel Mezzogiorno;

11. Ripristino, attraverso il ricorso temporaneo ad un anticipo da parte di Cassa Depositi e Prestiti (ex art. 78, c. 8 del DL 112/08), delle risorse per gli investimenti tagliate dai recenti interventi di finanza pubblica;

12. Sostenere un piano straordinario di investimenti in infrastrutture di interesse europeo (per l’energia, per la mobilità) da finanziare attraverso l’emissione di Eurobonds come proposto da Delors negli anni '90.

SALVA L’ ITALIA IL 25 OTTOBRE MANIFESTAZIONE A ROMA

25 ottobre - Puglia

Da S.Marco in Lamis alle 6,00 del mattino partirà un pullman per Roma

Con noi al Circo Massimo (l'invito di Veltroni)

Cara amica/caro amico,
ti scrivo per chiederti di essere con noi, il prossimo 25 ottobre, partecipando alla grande manifestazione nazionale che il Partito Democratico ha indetto per quel giorno a Roma.
Sarà la tappa conclusiva del cammino iniziato questa estate con la raccolta di milioni di firme per "salvare l'Italia" dal declino politico, economico e morale al quale il governo della destra sta contribuendo in modo determinante con le sue scelte, con le sue decisioni.
Si tratta di scelte e decisioni che hanno avuto fin qui un solo fondamentale scopo, quello di tutelare e garantire gli interessi personali del Presidente del Consiglio, e almeno due gravissimi risultati: aver riportato il nostro Paese al tempo dei conflitti istituzionali, delle leggi ad personam e della confusione tra interessi privati e cosa pubblica; aver ribaltato la giusta gerarchia delle priorità, lasciando all'ultimo posto i veri problemi degli italiani, alle prese con un generale e diffuso impoverimento, con salari e stipendi che hanno perso potere d'acquisto, con pensioni che non bastano più per arrivare a fine mese, con risparmi che rischiano di perdere il loro valore. Tutto questo mentre le risorse per le forze dell'ordine vengono ridotte e il diritto alla sicurezza dei cittadini, al di là delle frasi roboanti e demagogiche, è meno garantito di prima, e mentre la scuola, vera chiave per il futuro dei nostri figli e per la competitività del Paese, viene considerata solo come un costo da tagliare.
Per questo il Partito Democratico ha voluto una grande manifestazione: perché siamo preoccupati per l'Italia, e perché vogliamo dare voce a milioni di italiani che non ne possono più delle politiche del governo e che aspettano altre risposte, risposte vere e concrete, alle loro domande e ai loro bisogni.
Io sono convinto che la giornata del 25 ottobre sarà un altro dei momenti "costitutivi", un altro dei momenti che delineeranno l'identità del nostro partito, come è avvenuto lungo tutta la campagna elettorale e come è stato, ovviamente, in primo luogo con la straordinaria e indimenticabile partecipazione alle primarie dello scorso 14 ottobre, quando anche grazie a te, alla tua passione civile, alla tua voglia di esserci, è nato in un modo che non ha precedenti nella storia e nel mondo il Partito Democratico.
È per tutto questo, per il bene dell'Italia e per dare slancio al nostro cammino di innovazione, per far essere il Partito Democratico ciò che è scritto come una promessa nel suo atto di nascita, che io ti chiedo di essere a Roma, insieme a noi, il prossimo 25 ottobre.
Walter Veltroni

Per informazioni rivolgersi presso la sede del Circolo del PD di S. Marco in Lamis

giovedì 16 ottobre 2008

Il PD sammarchese in Piazza


Domenica 19 ottobre i rappresentanti del PD sammarchese saranno in Piazza Madonne delle Grazie, dalle ore 11,30 alle 13,30, per distribuire dei volantini sulla scuola e sul caro-vita e raccogliere le firme per la petizione "Salva l'Italia".
Il Circolo del PD sta inoltre raccogliendo le adesioni per la manifestazione nazionale del 25 ottobre che si terrà a Roma (a cui San Marco parteciperà con un pullman di democratici), dove verranno consegnate al governo le firme raccolte.

Contestualmente al volantinaggio e alla raccolta firme, sarà presente in piazza il camper del consigliere regionale Dino Marino (Presidente della Commissione sanità per la Regione Puglia), che, anzichè lunedì 21, come era stato precedentemente programmato, sarà a S. Marco proprio domenica 19 alle ore 12,30.
Tutti i democratici e i sammarchesi tutti sono invitati a non mancare.

Nonni in festa

Anziani sammarchesi protagonisti di un fitto calendario di iniziative di animazione e conviviali organizzato dall’assessorato comunale ai Servizi sociali.
Il programma ha preso il via lo scorso 2 ottobre, in coincidenza con la
Festa dei Nonni, quando i circa 300 soci del Centro Anziani di San Marco in Lamis si sono ritrovati per trascorre una serena e divertente serata con tanto di musica e danze.
Il prossimo appuntamento è fissato
sabato 18 ottobre, quando all’incirca 200 anziani si ritroveranno per una gita sociale a Napoli.
E’ stato possibile realizzare questa iniziativa grazie alla collaborazione della Regione Puglia e dell’assessorato al Turismo del Comune di Napoli – afferma l’assessore comunale ai Servizi sociali, Vicenzo Villani, che guiderà il folto gruppo sammarchese – il cui prezioso apporto e supporto consentirà di trascorrere una rilassante e istruttiva visita nella capitale culturale del Mezzogiorno d’Italia”.
L’intenso programma di iniziative proseguirà fino alle festività natalizie e si concluderà con la Sagra delle Screpedd”, dolce tipico natalizio di San Marco in Lamis.

mercoledì 15 ottobre 2008

Il PD aderisce alla manifestazione dei sindacati per la legalità “In piazza per chiedere azioni concrete contro criminalità e razzismo”

Saremo in piazza con i lavoratori e i cittadini ed al fianco delle vittime innocenti ed incolpevoli dell’aggressione criminale alla parte sana della città”. Il segretario provinciale del Partito Democratico, Paolo Campo, annuncia l’adesione alla manifestazione organizzata da Cgil-Cisl-Uil per promuovere legalità, sicurezza, sviluppo e lavorol in Capitanata.
Lavoratori e cittadinanza attiva rivendicano e assumono un ruolo di primo piano in questa battaglia di civiltà – continua Campo – che il PD è pronto a sostenere in ogni sede politica e istituzionale; fornendo il proprio contributo di idee e l’impegno dei propri dirigenti e rappresentanti”. Ne è un esempio la proposta, avanzata dal gruppo consiliare del PD a Palazzo Dogana, per l’attuazione di interventi in favore della legalità e la sicurezza.
Cogliamo questa occasione – afferma Antonio Prencipe, capogruppo PD in Consiglio provinciale – per lanciare un appello al presidente dell’Assise, affinché garantisca la linearità e, possibilmente, la celerità del suo iter procedurale, consentendo ai consiglieri di svolgere e assumere un nuovo e maggiore protagonismo rispetto ad un tema così delicato e urgente”.
Si deve anche all’impegno ed alla capacità di elaborazione legislativa dei parlamentari foggiani se nell’ordinamento dello Stato sono state inserite norme più severe in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro – aggiunge Valentina Lucianetti, responsabile Giustizia – Ed è allo stesso impegno che facciamo appello per ottenere risultati tangibili, a partire dall’incremento di uomini in divisa e magistrati, e delle risorse a loro disposizione, necessario a rafforzare il presidio del territorio ed a rendere più celere l’azione della giustizia”.
Ci auguriamo che la manifestazione di sabato segni un positivo punto di svolta nella relazione tra cittadinanza attiva e istituzioni locali su questo tema – conclude Paolo Campo – fondato su una diffusa assunzione di responsabilità e una maggiore condivisione dei percorsi e degli obiettivi di governo”.

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