Portale del Circolo del PD di San Marco in Lamis

Benvenuto visitatore. Ti ricordiamo che ci siamo spostati sul portale: www.pdsanmarco.it

lunedì 29 dicembre 2008

FESTA DEL TESSERAMENTO


Domani alle ore 18,00 ti aspettiamo presso il nostro circolo in via Garibaldi per festeggiare con noi la fine del 2008 e l'inizio del nuovo anno e per ritirare la tessera del PD per l'anno 2009.
Ci sarà un piano bar e un rinfresco. Non mancare!

mercoledì 24 dicembre 2008

Il Partito Democratico di San Marco in Lamis augura BUON NATALE a tutti i democratici e simpatizzanti sammarchesi.
Un augurio speciale di vivere qualche giorno più sereno a tutte quelle persone che vivono in difficoltà economiche o di salute. Bisogna avere grande speranza nel domani. Il PD vi è vicino.

Buon Natale a tutti!

venerdì 19 dicembre 2008

Il 30 dicembre la Festa del TESSERAMENTO


Carissimo democratico, carissima democratica,

il Partito Democratico di San Marco in Lamis ti porge gli auguri di Buon Natale e di un prospero anno nuovo.


Ti invita alla “Festa del TESSERAMENTO” che si terrà presso il nostro Circolo in via Garibaldi, n.° 24, martedì 30 dicembre 2008.

Sarà l’occasione per farci gli auguri di persona, stare insieme per consumare un piccolo rinfresco con panettone e spumante e intrattenerci con un po’ di musica da piano bar.

Sarà anche l’occasione, per quanti non l’avessero già fatto, di dare il proprio impegno e la propria adesione al partito attraverso il ritiro della tessera per il 2009.


Vi ringraziamo anticipatamente per la vostra presenza.


Il Segretario

Paolo Soccio


giovedì 18 dicembre 2008

1° Assemblea nazionale dei Giovani democratici


La 1° assemblea nazionale dei Giovani democratici, composta da 1000 delegati eletti congiuntamente al Segretario nazionale il 21 novembre, si riunirà sabato 20 dicembre alle ore 10.30 al Teatro Capranica di Roma.

mercoledì 17 dicembre 2008

Rinnovamento. Dalla sconfitta in Abruzzo la spinta a cambiare

immagine documento Il risultato del voto in Abruzzo "evidenzia in modo nettissimo un malessere dei cittadini e dell'elettorato verso la politica e le istituzioni" che "colpisce fortissimamente il Pd che è nato per rinnovare il rapporto tra politica e cittadini e quindi ha suscitato maggiore delusione. Il risultato ci richiede di premere sull'acceleratore dell'innovazione".
Goffredo Bettini
, coordinatore politico del Pd, sintetizza così la discussione avvenuta durante la riunione del coordinamento che si è svolta questa mattina alla Camera e che ha analizzato l'esito del voto in Abruzzo, dove ha vinto la destra.

"Il dato che colpisce di più - osserva Bettini – è l'astensionismo: ha votato il 30% in meno rispetto alle politiche e il 15% in meno rispetto alle ultime regionali”. Infatti molta gente ha deciso di non andare a votare, un astensionismo che colpisce tutti i partiti tranne Di Pietro, il Pdl ad esempio passa da 344mila voti a 190mila e il Pd da 277mila a 106mila, rispetto alle politiche. Siamo i più colpiti dal non voto "perché giustamente l'elettorato democratico è più esigente verso un partito che è nato per rinnovare la politica" nota Bettini.
"In Direzione questo dato ci spingerà a premere l'acceleratore su una fortissima innovazione che recuperi lo spirito e le speranza che abbiamo suscitato nella fase costituente".

Un voto che per lo stesso Veltroni "ci consegna un risultato particolarmente negativo che va guardato in faccia nella sua dimensione reale e non spiegato con un malefico sguardo politicista, che indica ragioni di malessere sociale e di critica verso un certo modo di fare politica".
Il segretario sente la necessità di "fare ancora di più il Pd, e la responsabilità di non aver reso evidente e chiaro ciò che il Pd può essere di nuovo, perchè quando il Pd è il Pd, i risultati sono venuti". Invece "ogni volta che il vecchio si aggrappa ai nostri piedi, noi paghiamo un prezzo".

La chiave di volta per il superamento del calo di consensi sta nell'innovazione, sulla quale ora più che mai Veltroni vuole accelerare.
In quale direzione? "Dobbiamo far sentire che noi siamo il partito del lavoro, il partito che combatte il rischio di impoverimento innovando, che quando innova lo fa per dare più giustizia sociale".

Insomma i risultati delle regionali in Abruzzo, dove le elezioni anticipate provocate dall'arresto del presidente della regione Ottaviano Del Turco vedono prevalere la destra in una competizione in cui quasi un abruzzese su due è rimasto a casa, devono spingere il Pd sulla strada del cambiamento. E d'altronde lo stesso Veltroni ne ha parlato a poche ore dalla chiusura delle urne: "C'è malessere, stanchezza e critica, anche nei nostri confronti. Dobbiamo fare di più sulla strada della moralizzazione della vita pubblica e sulla questione etica. Bisogna intervenire con grande determinazione. Meglio pagare un prezzo elettorale subito ma garantire un futuro al riformismo e al Pd senza comprometterlo".

Intanto all'interno del partito ci si interroga sull'opportunità di rivedere il sistema delle alleanze. A far riflettere infatti è la differenza tra il sostegno ottenuto del candidato alla presidenza per il centrosinistra, rispetto ai voti ottenuti dalla coalizione. Come sottolineato da Giuseppe Fioroni, la "distanza tra la coalizione di centrodestra e quella di centrosinistra è solo del 3%. Il rammarico è che con l'Udc avremmo vinto".

Convegno del PD sull'olio d'oliva

Sabato 20 dicembre alle ore 16,00, presso l'Hotel Excelsior di Bari, si terrà un convegno organizzato dal PD Puglia sul tema: Olio d'oliva extravergine: economia, salute, paesaggio.
Relazionerà l'europarlamentare
On. Enzo Lavarra, ci sarà la partecipazione di Enzo Russo, interverranno: la Senatrice Colomba Mongiello, del Sen. Alberto Maritati, dell'On. Giusi Servodio, il Pres. della CIA Puglia Antonio Barile, il Pres. Lega Coop. Puglia Carmelo Rollo, il Pres. della Coldiretti Puglia Pietro Salcuni. Concluderà il Segretario regionale del PD Michele Emiliano.

martedì 16 dicembre 2008

Raccolta differenziata: pronto a partire il "porta a porta" a San Marco in Lamis


di Antonio Del Vecchio

SAN MARCO IN LAMIS. La raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani è pronta a partire anche a San Marco in Lamis. Il progetto esecutivo, messo a punto nei minimi particolari dalla Geotec, è stato illustrato qualche sera fa nel corso di una tavola rotonda svoltasi nell’accogliente e moderno Auditorium della Biblioteca Comunale, promossa dall’Amministrazione Comunale, capeggiata dal sindaco Michelangelo Lombardi.

A coordinare e a condurre il dibattito, in veste di moderatore, è stato Angelo Del Vecchio, giornalista e direttore della nota testata “Garganopress”, a cui è spettato il compito anche dell’introduzione del tema. A suo dire, con l’avvio di questo progetto, la cittadina interessata si mette all’avanguardia e diventa un esempio-faro per le comunità vicine, invogliando le stesse a fare altrettanto nel più breve tempo possibile, considerati i vantaggi che si potranno toccare con mano tra breve sia sul piano ambientale che su quello dell’igiene pubblica, a parte l’utile economico, riveniente dal riciclaggio degli scarti, che domani potrebbe essere reinvestito per il miglioramento di questo e di altri servizi primari, con eventuale abbattimento della pressione fiscale. Quindi, Del Vecchio ha letto un comunicato dei cosiddetti “Grilli” (i seguaci di Beppe Grillo) sammarchesi. Nel documento, a firma del portavoce Luigi La Riccia, si legge, tra l’altro:”…tutti i cittadini sono chiamati a collaborare, mettendo il loro grande senso civico e di responsabilità verso un problema che rischia di diventare sempre più un handicap sia del paese, e sia delle amministrazioni che governeranno in futuro, le quali un domani avranno dei costi economici che saranno insopportabili… Il rifiuto inteso come spazzatura deve diventare un bene, con lo scopo finale di ridurre i costi della Tarsu ai cittadini". Dopo di che ha preso la parola il sindaco Lombardi, che si è compiaciuto vivamente con i tecnici progettisti, che in breve tempo, sono riusciti a mettere appunto un piano esecutivo rispondente appieno alle esigenze della cittadinanza. Si è detto certo che una volta superati i contraccolpi della “novità”, diventeranno loro stessi i maggiori sostenitori dell’iniziativa, anche perché godranno di vivere in una città sempre più pulita e al passo dei tempi, senza più vedere agli angoli delle strade il triste spettacolo di cassonetti stracolmi ed immondizia sparsa qui e là per colpa di utenti indisciplinati e di cani randagi. Il “fai da te” in casa, inoltre, farà crescere lo spirito di responsabilità e di solidarietà in ogni singolo componente della famiglia. Per di più gli anziani e i soggetti portatori di handicap saranno serviti in casa, evitando loro il difficile e quotidiano trasporto del fardello fino al cassonetto più vicino.
Dal canto suo, Domenico Ventura, presidente della Geotec, dopo aver effettuato una serie di rilievi di carattere tecnico, ha annunciato tra l’altro che in pochi mesi si riuscirà a coprire un fabbisogno “differenziato” pari al 30% e che nel giro di qualche anno si perverrà a buon 70%, una percentuale che si attesterebbe sui livelli nazionali ed europei. Michele Grecolini, in veste di progettista della suddetta Azienda, ha tenuto una esauriente relazione tecnico – scientifico, precisando nei minimi dettagli ogni aspetto del progetto, a cominciare dall’analisi approfondita del territorio e della produzione degli scarti sia organico-alimentari e di quelli secchi. In tal senso, la produzione sammarchese, come d’altronde, tutta quella dei piccoli centri del Meridione è relativamente bassa, per motivi di radicati costumi e tradizioni, ma soprattutto per l’esiguità dei consumi o della fortunata – sfortunata presenza di grandi centri commerciali. Anna Maria Bonocore si è occupata del rapporto tra gestore e utenza, sottolineando il fattore imprescindibile di comunicazione – formazione, da assolversi con un buon approccio psicologico di cortesia e di servizio per gli altri. Come pure, ha rilevato la grande importanza di trasmetterne il messaggio - apprendimento sin dalla fascia più bassa del sistema scolastico. Infine, ha parlato a lungo del problema Napoleone Cera, 87 anni, sindaco di lungo corso ed amministratore provinciale, il quale con accenti commossi e testimonianze, talvolta pittoresche, ha ricordato, suscitando applausi condivisi, ad una ad una tutte le fasi del lungo percorso storico compiuto dalla città in oltre mezzo secolo, per il suo riscatto dalle cattive condizioni igienico-sanitarie. In primis, il cosiddetto Canalone, il torrente Jana, che attraversa in senso longitudinale Est-Ovest, l’intero centro abitato, che oggi si presenta interrato e custodito, ma che in un tempo si presentava come fogna a cielo aperto, dove tutti potevano gettare i loro rifiuti liquidi e solidi e successivamente con l’avvento degli impianti idrico-sanitari, era oggetto di allacciamenti abusivi, calcolati in circa 650 allacci. Ma di tutto questo si scriverà a parte per meglio far comprendere l’esperienza di questo grande e nobile Politico ed Amministratore del bene comune. Si fa notare, infine, che all’interno dell’Auditorium era in mostra una sequela di piccoli cassonetti, ognuno individuato con uno specifico colore, per rendere bene il messaggio della praticità e semplicità della raccolta differenziata.

SU GARGANOPRESSTIVVU' L'INTERO EVENTO IN VIDEO



Fonte Garganopress.net

“Trenitalia continua a penalizzare la Puglia e la Capitanata” Bordo annuncia un’interrogazione per il taglio dei treni Foggia-Manfredonia

Trenitalia ha cancellato due corse del treno che collega Foggia a Manfredonia, perseguendo nella sua politica di penalizzazione della Puglia e, in particolare, della Capitanata”.
Lo afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, annunciando la presentazione di un’interrogazione per sollecitare il Ministero delle Infrastrutture a “ripristinare le corse soppresse, nonché a prestare maggiore attenzione nei confronti delle decisioni adottate unilateralmente da Trenitalia”.
Il taglio delle corse Foggia-Manfredonia è l’ultimo degli interventi inseriti in una pseudo razionalizzazione del servizio, realizzata ai danni dei cittadini”, ribadisce Bordo, facendo riferimento alla sostituzione degli Eurostar con gli Eurostarcity, al pasticcio degli abbonamenti per i treni locali e a lunga percorrenza, agli interventi sull’orario che hanno determinato “la soppressione di tutti i treni a lunga percorrenza che collegano la Puglia ai grandi centri del Nord o alla capitale nella fascia oraria che va dalle 15.15 alle 18.45”. E mentre la Regione Puglia “è praticamente costretta ad intervenire finanziariamente, aumentando il contributo a Trenitalia, per evitare maggiori danni agli utenti – aggiunge il deputato del PD – non riusciamo ancora ad avere notizie certe sugli investimenti programmati per l’alta capacità sulla linea Bari-Napoli”.
Il Governo non può consentire che il risanamento di un’azienda privata e monopolista avvenga a spese dei cittadini – conclude Michele Bordo – ed ha il dovere di richiamare i vertici di Trenitalia a svolgere fino in fondo e prioritariamente la loro missione sociale”.

giovedì 11 dicembre 2008

I 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Liberi e uguali

immagine documento Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Con queste parole esordisce la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, uno dei documenti più importanti delle Nazioni Unite.

Era il 10 dicembre 1948 quando l’Assemblea Generale delle Onu, sull’onda del rigetto di quell’evento catastrofico che porta il nome di Seconda Guerra Mondiale, aveva proclamato uno dei più importanti codici che l’umanità sia mai stata capace di “dedicarsi”: il primo documento a sancire universalmente i diritti che spettano all'essere umano.
La Dichiarazione Universale era il primo passo di quella nuova era che, dalle ceneri di un conflitto atroce e scellerato, aveva appena iniziato il suo corso. Un’era che vedeva la costruzione di una nuova prospettiva, una nuova coscienza collettiva e universale, una nuova percezione del mondo, dove l’uomo e la sua condizione occupavano il centro della prospettiva.

Da allora sono passati
60 anni, ma ancora molto resta da fare. La Dichiarzione Universale, sebbene rappresenti la base di molte delle conquiste civili della seconda metà del XX secolo, ha ancora bisogno di espandere la sua eco oltre l’indifferenza e l’arroganza di chi, nel mondo, impedisce ancora che molte libertà fondamentali menzionate nella carta firmata nel ’48 trovi la degna espressione e la giusta tutela.
In occasione dell'anniversario della sottoscrizione della Dichiarazione, già il 26 novembre scorso, il Partito Democratico aveva organizzato un’iniziativa dal titolo: “Libertà, dignità, solidarietà. Gli impegni dell’Italia. Le proposte del Partito Democratico” in cui veniva presentato un pacchetto di sette proposte di legge destinate a tutelare, in Italia come nel resto del pianeta, la libertà e la dignità di milioni di persone che ogni giorno sono costrette a combattere contro l’odio, la discriminazione, l’indifferenza e l’ingiustizia.

Le sette iniziative di legge riguardano: 1) l'introduzione nel nostro codice penale del reato di tortura; 2) La corte penale internazionale (nel senso di un adeguamento del nostro ordinamento alle prescrizioni della Corte); 3) L'istituzione di una commissione nazionale indipendente per la promozione e la tutela dei diritti umani (organismo previsto da una risoluzione dell'Onu a cui l'Italia non ha dato seguito); 4) Messa al bando delle munizioni a grappolo (piu' note come le cluster bomb che rilasciano sul terreno sottomunizioni esplosive); 5) Ratifica ed esecuzione del V protocollo relativo ai residuati bellici esplosivi; 6) Ratifica della convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani; 7) Diritto d'asilo (proposta volta a risolvere la mancanza nel nostro ordinamento di una legge organica sul diritto d'asilo).

Per noi che viviamo in società democratiche e siamo abituati a essere cittadini liberi, - scrive Piero Fassino sul suo blog - il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo può sembrare una formalità. Ma non è così se solo pensiamo a quante sono le nazioni – dalla Birmania al Darfur, dal Tibet a molti paesi islamici in cui ancora ogni giorno vengono negati fondamentali e irrinunciabili diritti umani e civili”.
occorre – continua il ministro degli Esteri del governo ombra del PD - un impegno quotidiano – di Governi, forze politiche, opinioni pubbliche, società civile – che non accetti, né giustifichi sotto nessun cielo e in nessuna terra la violazione di diritti che appartengono alla persona e alla sua vita”.
''
E' necessario pensare alle emergenze provocate dalle guerre – aggiunge il Vice Presidente del Senato, Vannino Chitiche devastano intere regioni nel mondo, e infrangono il diritto alla libertà e alla sicurezza individuali. E a quanti esseri umani vedono cancellata la loro libertà di pensiero, coscienza e fede, di opinione, di espressione e di associazione”.

In occasione dell’anniversario della Dichiarazione, Youdem.tv, la social tv del Partito Democratico, manderà in onda, in prima visione assoluta, alle
ore 21.30 di oggi il film-documentario ‘Come un uomo sulla terra’, di Riccardo Biadene, Andrea Segre e Dagmawi Yimer.
Il Documentario è il vincitore dell’ultima edizione del ‘Salina DocFest’, Festival internazionale del documentario ‘narrativo’.
Il film è imperniato sullo sguardo e il racconto di Dagmawy Yimer, trent’anni, originario di Addis Abeba, che come migliaia di migranti ogni anno, lascia la propria terra per raggiungere la costa libica e quindi imbarcarsi per l’Europa.
‘Come un uomo sulla terra’ racconta il dramma di questo viaggio e la sconvolgente realtà del centro di detenzione per immigrati clandestini di Kufra, in Libia, denunciato come luogo di detenzione disumana e di tortura.
Un film-documentario di enorme impatto emotivo e stringente attualità che verrà introdotto da un’intervista dello scrittore Claudio Camarca a Andrea Segre, regista e autore del Documentario, Dagmawy Yimer, protagonista della vicenda narrata, e Giovanni Maria Bellu, Vice-Direttore de L’Unità.

da www.partitodemocratico.it

“Il Governo non può abbandonare i Comuni terremotati” Bordo presenta un ordine del giorno ed un emendamento alla Finanziaria


Un emendamento alla Finanziaria 2009 per garantire lo stanziamento di 260 milioni, destinati al completamento della ricostruzione di quanto distrutto in Puglia e Molise dal terremoto del 2002, accompagnato da un ordine del giorno per impegnare il Governo a rinviare di un anno il versamento, da parte di cittadini e imprese di 3 Comuni foggiani, dei tributi sospesi.
Entrambi gli atti portano la firma dell’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, e sono stati depositati questa mattina, in coincidenza con il sit in, in piazza Montecitorio, dei sindaci dei comuni colpiti dal sisma. “Come già ho avuto modo di sottolineare in un’interrogazione ancora inevasa – commenta Michele Bordo – i programmi di ricostruzione sono, di fatto, già bloccati a causa del mancato trasferimento delle somme stanziate dal Governo Prodi con la Finanziaria 2008 e, evidentemente, destinati ad altro dall’attuale Esecutivo. Ad aggravare la situazione si sono aggiunti due elementi: l’annullamento senza preavviso della sospensione dei termini per il pagamento degli oneri tributari, dovuti allo Stato ed agli altri Enti statali a partire dal 30 giugno 2008 e non più dal 1° gennaio 2009; il mancato stanziamento di risorse finanziarie per la prosecuzione della ricostruzione”.
Come richiesto dai sindaci di Casalnuovo Monterotaro, Castelenuovo della Daunia e Pietramontecorvino, con il pieno sostegno del Commissario e del Sub Commissario per la ricostruzione, l’ordine del giorno presentato da Bordo sollecita il governo a “emanare un’ordinanza finalizzata alla regolamentazione organica ed alla definitiva ed inequivocabile individuazione dei beneficiari di tre Decreti emanati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nelle settimane successive al sisma – afferma il deputato del PD - Nelle more, si chiede di bloccare, fino al 31 dicembre 2009, le attività di riscossione future e quelle già avviate, anche con azioni esecutive, in danno di piccole e piccolissime imprese il cui destino sarebbe segnato; nonché di elaborare un sistema di rateizzazione dei tributi dovuti, tale da non pregiudicare le attività economiche”.
Quanto al fondo per la ricostruzione, si chiede di inserire nella Finanziaria 2009 lo stanziamento di 260 milioni – 100 milioni per il 2009 e 80 milioni per ciascuno degli anni 2010 e 2011 – da ripartire tra i Comuni terremotati di Puglia e Molise, riservando a questi ultimi il 60% del fondo. “Un analogo emendamento è già stato bocciato al Senato, dunque non nutro grandi speranze che venga accolto – riprende Michele Bordo – Per tale ragione, torno a sollecitare il Governo, innanzitutto nella persona del ministro per gli Affari Regionali, on. Raffaele Fitto, ad elaborare ed approvare rapidamente un decreto legge ad hoc che offra agli interventi di ricostruzione una cornice normativa e finanziaria chiara ed efficace. Altrimenti – conclude Michele Bordo – il Governo si assumerà la responsabilità di abbandonare a se stesse comunità già duramente provate da quel tragico evento”.

venerdì 5 dicembre 2008

Nuova sede del PD regionale a Bari

Domenica 14 dicembre, alle ore 11.00, verrà inaugurata la nuova Sede Regionale in Via RE DAVID, 17 in BARI.
La sede si trova nei pressi della Estramurale Capruzzi, sul retro della Stazione Centrale , (dall'Estramurale la sede è al lato del Ponte XX Settembre, meglio conosciuto come Ponte di Corso Cavour).
Sarà presente all'inaugurazione, oltre al Segretario regionale Michele Emiliano, l'On. Massimo D'Alema.

giovedì 4 dicembre 2008

L'On. Michele Bordo sulla Authority alimentare

Lettera dell'On. Bordo ad Ernesto Tardivo Caporedattore Gazzetta di Capitanata

Caro Direttore,
vorrei approfittare della Sua consueta disponibilità per offrire anche il mio contributo alla discussione, riaperta in questi giorni, sull’istituzione a Foggia dell’Agenzia nazionale per la Sicurezza Alimentare.
Come è noto, insieme ai colleghi parlamentari, sia di destra che di sinistra, ho condiviso, su questo tema, la battaglia per il riconoscimento della legittimità delle istanze foggiane e, poi, la soddisfazione per avere ottenuto l’attenzione meritata.
E’ un fatto che il Governo di centrosinistra abbia riconosciuto la valenza, anche simbolica, di assegnare a Foggia la sede dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare: un’aspirazione del territorio, condivisa dall’intera Puglia e dalle altre regioni del Sud. E’ cosa nota che per attivarla serva solo un Decreto attuativo del Presidente del Consiglio dei Ministri, che sarebbe già stato varato dal Presidente Prodi se non ci fosse stato lo scioglimento anticipato delle Camere e le conseguenti elezioni politiche. Oggi, insomma, l’Authority sarebbe già operativa se il Governo di centrosinistra non fosse caduto.
Al contrario, il Governo Berlusconi, soprattutto per l’esplicita contrarietà della Lega Nord, non sembra intenzionato ad approvare il decreto che permetterebbe all’Agenzia di funzionare. La ragione è semplice. La Lega ha in testa un preciso disegno politico: impedire al Mezzogiorno di crescere.
Il taglio di 10 miliardi di euro, per i prossimi anni, ai fondi per le aree svantaggiate; la decisione di non finanziare i Consorzi di Difesa e le polizze assicurative agricole, che peserà soprattutto sui produttori foggiani; la scelta di prorogare di soli tre mesi il regime contributivo agevolato, proprio nel bel mezzo di una epocale crisi finanziaria, che significa condannare al fallimento il 50% delle piccolissime e piccole aziende agricole, in gran parte concentrare al Sud; la non adozione, infine, di alcun provvedimento contro la crisi dell’olivicoltura e quella della vitivinicoltura, che significa determinare l’espulsione dal mercato di migliaia di produttori e la destrutturazione di tantissime filiere agroalimentari locali, dimostrano che il governo di centrodestra non ha in testa alcuna politica per il Mezzogiorno d’Italia e sottovaluta gli effetti drammatici, per il Sud, delle scelte che compie.
In questo quadro di misure contro il Mezzogiorno, è evidente che la scelta del Governo Prodi, di indicare Foggia quale sede dell’Authority, corre il rischio di essere cancellata. Anzi, per parlare francamente, non vorrei che questa fosse la scelta già maturata dal Governo. Non mi spiego diversamente, infatti, la decisione assunta fino ad oggi di non adottare il decreto attuativo, che è un atto dovuto in esecuzione della legge che individua Foggia come sede dell’Agenzia.
Il problema, allora, è di carattere politico: il centrodestra non ha alcuna volontà di confermare quanto già deciso dal Governo di centrosinistra. Di fronte a tutto questo la Capitanata non può rimanere ferma. Deve reagire.
Mi permetto, pertanto, di rivolgere un appello all’Amministrazione provinciale di Foggia perché convochi al più presto una riunione con tutti i soggetti istituzionali della Capitanata (parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, associazioni di categoria, sindacati) per concordare le iniziative necessarie per impedire che si consumi l’ennesimo scippo nei confronti della nostra provincia.
Cordiali saluti.

On. Michele Bordo

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