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giovedì 11 dicembre 2008

I 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Liberi e uguali

immagine documento Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Con queste parole esordisce la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, uno dei documenti più importanti delle Nazioni Unite.

Era il 10 dicembre 1948 quando l’Assemblea Generale delle Onu, sull’onda del rigetto di quell’evento catastrofico che porta il nome di Seconda Guerra Mondiale, aveva proclamato uno dei più importanti codici che l’umanità sia mai stata capace di “dedicarsi”: il primo documento a sancire universalmente i diritti che spettano all'essere umano.
La Dichiarazione Universale era il primo passo di quella nuova era che, dalle ceneri di un conflitto atroce e scellerato, aveva appena iniziato il suo corso. Un’era che vedeva la costruzione di una nuova prospettiva, una nuova coscienza collettiva e universale, una nuova percezione del mondo, dove l’uomo e la sua condizione occupavano il centro della prospettiva.

Da allora sono passati
60 anni, ma ancora molto resta da fare. La Dichiarzione Universale, sebbene rappresenti la base di molte delle conquiste civili della seconda metà del XX secolo, ha ancora bisogno di espandere la sua eco oltre l’indifferenza e l’arroganza di chi, nel mondo, impedisce ancora che molte libertà fondamentali menzionate nella carta firmata nel ’48 trovi la degna espressione e la giusta tutela.
In occasione dell'anniversario della sottoscrizione della Dichiarazione, già il 26 novembre scorso, il Partito Democratico aveva organizzato un’iniziativa dal titolo: “Libertà, dignità, solidarietà. Gli impegni dell’Italia. Le proposte del Partito Democratico” in cui veniva presentato un pacchetto di sette proposte di legge destinate a tutelare, in Italia come nel resto del pianeta, la libertà e la dignità di milioni di persone che ogni giorno sono costrette a combattere contro l’odio, la discriminazione, l’indifferenza e l’ingiustizia.

Le sette iniziative di legge riguardano: 1) l'introduzione nel nostro codice penale del reato di tortura; 2) La corte penale internazionale (nel senso di un adeguamento del nostro ordinamento alle prescrizioni della Corte); 3) L'istituzione di una commissione nazionale indipendente per la promozione e la tutela dei diritti umani (organismo previsto da una risoluzione dell'Onu a cui l'Italia non ha dato seguito); 4) Messa al bando delle munizioni a grappolo (piu' note come le cluster bomb che rilasciano sul terreno sottomunizioni esplosive); 5) Ratifica ed esecuzione del V protocollo relativo ai residuati bellici esplosivi; 6) Ratifica della convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani; 7) Diritto d'asilo (proposta volta a risolvere la mancanza nel nostro ordinamento di una legge organica sul diritto d'asilo).

Per noi che viviamo in società democratiche e siamo abituati a essere cittadini liberi, - scrive Piero Fassino sul suo blog - il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo può sembrare una formalità. Ma non è così se solo pensiamo a quante sono le nazioni – dalla Birmania al Darfur, dal Tibet a molti paesi islamici in cui ancora ogni giorno vengono negati fondamentali e irrinunciabili diritti umani e civili”.
occorre – continua il ministro degli Esteri del governo ombra del PD - un impegno quotidiano – di Governi, forze politiche, opinioni pubbliche, società civile – che non accetti, né giustifichi sotto nessun cielo e in nessuna terra la violazione di diritti che appartengono alla persona e alla sua vita”.
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E' necessario pensare alle emergenze provocate dalle guerre – aggiunge il Vice Presidente del Senato, Vannino Chitiche devastano intere regioni nel mondo, e infrangono il diritto alla libertà e alla sicurezza individuali. E a quanti esseri umani vedono cancellata la loro libertà di pensiero, coscienza e fede, di opinione, di espressione e di associazione”.

In occasione dell’anniversario della Dichiarazione, Youdem.tv, la social tv del Partito Democratico, manderà in onda, in prima visione assoluta, alle
ore 21.30 di oggi il film-documentario ‘Come un uomo sulla terra’, di Riccardo Biadene, Andrea Segre e Dagmawi Yimer.
Il Documentario è il vincitore dell’ultima edizione del ‘Salina DocFest’, Festival internazionale del documentario ‘narrativo’.
Il film è imperniato sullo sguardo e il racconto di Dagmawy Yimer, trent’anni, originario di Addis Abeba, che come migliaia di migranti ogni anno, lascia la propria terra per raggiungere la costa libica e quindi imbarcarsi per l’Europa.
‘Come un uomo sulla terra’ racconta il dramma di questo viaggio e la sconvolgente realtà del centro di detenzione per immigrati clandestini di Kufra, in Libia, denunciato come luogo di detenzione disumana e di tortura.
Un film-documentario di enorme impatto emotivo e stringente attualità che verrà introdotto da un’intervista dello scrittore Claudio Camarca a Andrea Segre, regista e autore del Documentario, Dagmawy Yimer, protagonista della vicenda narrata, e Giovanni Maria Bellu, Vice-Direttore de L’Unità.

da www.partitodemocratico.it

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