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martedì 24 giugno 2008

Il Senato approva il decreto sicurezza

PD: “Con il premier si salvano anche gli stupratori e gli sfruttatori “

Il Senato ha detto si al decreto sulla sicurezza, contenente anche la famigerata norma salva premier, e che blocca per un anno i processi meno gravi con meno di 10 anni di reclusione commessi entro il 30 giugno 2002. Il PD ha votato contro, ha soprattutto ribadito il proprio no assoluto alle leggi ad personam fortissimamente volute dal Governo Berlusconi per tutelare i propri interessi e che rischiano di compromettere seriamente la sicurezza e la stabilità dei cittadini italiani.
Siamo contrari all'aggravante e alla norma che sospende i processi. Ritiratela da questo decreto” ha tuonato in aula Anna Finocchiaro, capogruppo dei senatori PD, nel suo lungo intervento. “Voteremo no a questo provvedimento – ha ripetuto la senatrice PD - perché questo testo ha in sé due norme che consideriamo sbagliate, pericolose, violative della Costituzione e dell'ordinamento comunitario”. Anna Finocchiaro si riferisce in particolare “all’aggravante d’autore”, ossia la norma secondo la quale un qualsiasi tipo di reato viene aggravato se commesso da un immigrato irregolare e naturalmente a quella relativa alla sospensione dei processi, la salva premier appunto.
L’aggravante d’autore, come spiega la Finocchiaro, è “ irragionevole e discriminatoria, incoerente rispetto alla Costituzione, alla Convenzione europea dei diritti umani. Non si tratta di un'opposizione ideologica, ma, come è chiaro, della necessità di avere una norma che sia efficace e, al contempo, rispettosa del quadro di riferimento costituzionale e comunitario”.
E’ ancora più esplicita la presidente dei senatori PD per la salva premier: una “disposizione che viola il principio del diritto di difesa, quello di pari trattamento, quello della ragionevole durata del processo”. E come ben rileva colpirà innanzitutto gli “imputati innocenti, le parti civili, specie quelle più deboli economicamente, lascerà senza giustizia migliaia di parti offese, congestionerà i tribunali e le cancellerie, non determinerà affatto un'accelerazione dei processi per i fatti più gravi e recenti, comporterà un alto numero di prescrizioni, poiché è noto che la sospensione di un processo non è come il sonno della Bella Addormentata”.

La Finocchiaro ha chiesto ancora una volta alla maggioranza di ritirare questa norma, facendo leva anche sui numerosi moniti lanciati in questi giorni dall’Associazione Nazionale dei Magistrati dopo l’allarmante verità che con la “salva premier “saranno sospesi oltre 100 mila processi, e fra questi si contano quelli per stupro, le lesioni contro le donne e i bambini, i maltrattamenti in famiglia e la prostituzione minorile.

E proprio per dire no a queste pericolose sospensioni una delegazione formata da rappresentanti femminili del Partito Democratico e da numerose Associazioni contro la violenza sulle donne ha organizzato una sit in davanti al Senato in segno di protesta mentre in aula al Senato cominciavano le dichiarazioni di voto. Presenti ovviamente Anna Finocchiaro, Vittoria Franco, ministro delle pari Opportunità del Governo ombra del PD e di tutte le senatrici del PD.
Davanti a palazzo Madama la Finocchiaro ha manifestato il proprio "sconcerto di fronte agli atteggiamenti contraddittori della maggioranza che, in Commissione e in Aula, ha sostenuto essere poco organici gli interventi sull'argomento della violenza perché un tema così importante merita ben altro”, alludendo al ddl che il Ministro Carfagna ha presentato al Consiglio dei Ministri.
Si domanda la capogruppo dei senatori PD se “è forse più organica la sospensione dei processi che, guarda caso, coinvolge il Presidente del Consiglio?” La Finocchiaro, durante il sit in, ha ribadito la necessità che la materia della violenza contro le donne sia affrontata in un complessivo atto legislativo, domandandosi come mai la Ministra Carfagna invece non abbia chiaramente detto di voler “fare un lavoro serio e organico'” e abbia permesso invece che permanesse questa grave ambiguità anche su provvedimenti così gravi?

Noi vogliamo che le donne e le famiglie italiane sappiano che insieme a Belusconi si salvano anche gli stupratori e gli sfruttatori “- ha sottolineato Vittoria Franco, ministro ombra delle Pari Opportunità. Ma la senatrice del PD rileva anche è “altamente probabile che molti dei processi per gli stupri commessi prima del 30 giugno 2002 finiscano con un nulla di fatto” e che fra i reati per cui è prevista la precedenza assoluta nella celebrazione dei processi non rientra la violenza sessuale non di gruppo. A questo si aggiunge la cancellazione dei 20 milioni del piano antiviolenza istituito dal governo Prodi e abrogato dal governo Berlusconi”.
"Ora – come ha annunciato la Finocchiaro - il provvedimento passerà alla Camera e anche lì,siamo certe, troverà la forte opposizione delle nostre parlamentari”. Ma dal PD ripetono che continueranno a “battersi, dentro e fuori dal Parlamento, perché la norma sulla sospensione dei processi venga cancellata".

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