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giovedì 28 febbraio 2008


ROMA. "La mozione che abbiamo sottoscritto come senatrici democratiche e presentato oggi in Senato, per chiedere una piena attuazione della legge 194 nel rispetto della libertà e responsabilità della donna, è la nostra risposta a discussioni e polemiche, spesso strumentali, che continuano ad ignorare le ragioni profonde del diritto alla maternità", lo ha dichiarato la senatrice Colomba Mongiello.

"Sono passati trent´anni dall´introduzione della legge 194 del 1978 - ha sottolineato la senatrice Mongiello - una legge che ha permesso di limitare fortemente l´aborto clandestino, facendo registrare un parziale contenimento di una piaga, quale quella dell´aborto, da ritenersi sempre un dramma sociale e individuale, tanto che e´ auspicabile l´obiettivo della sua completa scomparsa. Dal 1982 a oggi, secondo i dati del ministero della Salute, si "e´ verificato un decremento delle interruzioni volontarie pari al 44% (dai circa 235 mila casi del 1982 ai circa 130 mila del 2006). La mozione chiede, tra i 15 impegni che sottopone al governo (al nuovo esecutivo dunque), una applicazione piena della legge, nel rispetto della libertà e della responsabilità della donna, specialmente per dare applicazione alla parte normativa relativa alla prevenzione. Occorre dare sostegno alle maternità difficili, promuovere l´aumento dell´o ccupazione femminile, fornire piu´ servizi per le mamme e i bimbi, accentuare la diffusione e l´estensione dei congedi parentali. Ma anche educazione sessuale, alla maternita´ e paternita´ responsabili, e contraccezione. Si chiede - ha concluso la senatrice del PD - di potenziare i consultori, di dedicare particolare cura alle donne immigrate (queste sono il 30% del totale delle donne che ricorrono all´aborto), di garantire la presenza di medici non obiettori in ogni struttura., al fine di assicurare la possibilità di intervento entro i termini e nelle forme previsti dalla legge, a tutela della salute e della dignità della donna. Poi c´e´ la questione dell´aborto terapeutico: non si possono ignorare i progressi della scienza relativi ai prematuri, e alla cura delle patologie e delle malformazioni del feto".
da www.garganopress.net

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