Manifestazione a Bari per l'ospedale Umberto I

Il Sindaco e una delegazione di sammarchesi ricevuti dall'Assessore Fiore

Questa mattina, mentre nell’aula del Consiglio regionale della Puglia si discuteva del Bilancio di Previsione 2011, in una sala attigua si è svolto l’incontro tra le delegazioni di San Marco in Lamis, guidata dal sindaco Michelangelo Lombardi, di Monte Sant’Angelo, col Sindaco Andrea Ciliberti, e di Torremaggiore, con l’Assessore alla Salute della Regione Puglia, Tommaso Fiore, favorito dal Presidente della Commissione consiliare Salute, Dino Marino.

Mentre dentro si svolgeva la riunione, all’esterno del “Palazzo”, in via Capruzzi, i rappresentanti delle città coinvolte, composte da consiglieri e assessori comunali, rappresentanti dei partiti, operatori sanitari, ecc., manifestavano e protestavano contro il Piano di Riordino Sanitario per la proposta di chiusura dei rispettivi ospedali.

Durante l’incontro, a cui hanno partecipato anche l’On. Angelo Cera, l’assessore Elena Gentile, i Consiglieri regionali Giannicola De Leonardis e Orazio Schiavone, il Sindaco Lombardi ha illustrato le ragioni che lo porta a difendere l’ospedale della sua città ed ha ribadito che lo stesso Regolamento di Riordino è incoerente rispetto all’Ospedale “Umberto I” in quanto prevede la disattivazione degli ospedali con meno di 70 posti letto e con meno di tre reparti per acuti: tutti criteri che l’ospedale di San Marco rispetta pienamente.

L’assessore Fiore ha spiegato le motivazioni poste alla base del piano di riordino e delle necessità anche finanziarie sottostanti l’accordo sul Piano di Rientro sottoscritto tra il Governo nazionale e la Regione Puglia. Tuttavia si è dichiarato disponibile ad una rivisitazione del Piano di Riordino per le zone montane.

Sia l’Assessore che il Presidente Dino Marino hanno ribadito che la proposta sarà esaminata dalla Commissione Sanità e che potrà essere modificata. Il presidente Marino ha garantito che a stretto giro inviterà per le audizioni degli amministratori locali davanti alla Commissione con la possibilità di recepire tutte quelle proposte che, a somme invariate di posti letti da tagliare, possano servire a migliorare il Piano.