
Altissima l’affluenza al voto delle primarie del Partito democratico. Quando i conteggi sono ancora in corso si parla di 3.400.000 votanti. Lo scrutinio dei voti conferma le proiezioni di ieri. Su 7518 mila seggi scrutinati, pari al 67,10% Walter Veltroni si attesta al 76,01% dei voti. Seguono Rosy Bindi col 13,83, Enrico Letta con il 9,99 e poi Mario Adinolfi con lo 0.11%, chiude la graduatoria Piergiorgio Gawronsky con lo 0,06%. I dati vengono snocciolati dai tre coordinatori del comitato promotore “14 ottobre”, Migliavacca, Barbi, Soro, durante la conferenza stampa che oggi pomeriggio si è tenuta a santi apostoli. «Eravamo stati un pò troppo ottimisti - ha ammesso Barbi - a ritenere che già oggi potessimo concludere le operazioni», che d'altra parte sono condotte tutte da volontari, come ha sottolineato Antonello Soro. Riguardo le polemiche sul voto alzate dal centro destra Barbi risponde risoluto: «Noi abbiamo affidato le rilevazioni ad un istituto ma ci sono altri due istituti indipendenti, quelli guidati da Pagnoncelli e da Diamanti, che stanno conducendo lo stesso lavoro a scopo di ricerca: chi mette in discussione i dati mette in discussione l'onestà professionale di Pagnoncelli e Diamanti. Noi riteniamo - ha aggiunto - di avere un'organizzazione fatta di persone oneste. Stiamo raccogliendo i dati e non temiamo contestazioni di alcun tipo». Ma i tre coordinatori annunciano anche la data e il luogo della Assemblea costituente del Pd. «Ci siamo consultati con Romano Prodi e insieme abbiamo deciso che la prima seduta dell'assemblea costituente del Partito democratico sarà convocata per il 27 ottobre a Milano», dice Maurizio Migliavacca che spiega il perché la scelta è ricaduta sul capoluogo lombardo: «per dare segno di grande attenzione» per il nord. «Poi - ha spiegato ancora - abbiamo convenuto che il percorso dell'assemblea costituente vedrà altre riunioni. Per realizzarle verranno scelti luoghi sempre diversi, arrivando così a rappresentare un percorso ideale nelle diverse aree del Paese». A Walter Veltroni toccherà il compito di proporre la composizione degli organi del Partito democratico. Mario Barbi spiega che «gli organi» del Pd «li decide l'assemblea costituente», ma «credo che tocchi al neosegretario proporli», quindi «è plausibile che una volta insediata l'assemblea e proclamato il segretario, questi prenda la parola e dica qualcosa a livello di proposta politica e operativa». E sui dati straordinari della giornata di ieri è intervenuto ancora oggi il segretario dei Ds Fassino, che si è impegnato a battersi "perché lo statuto del pd preveda che ogni volta che proponiamo un candidato per qualche incarico elettivo sia scelto con il metodo delle primarie". Fassino ha sottolineato come, con il 14 ottobre, più di tre milioni di cittadini "consegnano un messaggio di unità e di cambiamento della politica e del suo modo di essere. Il taglio che il pd dovrà dare alla sua politica - ha spiegato il segretario - dovrà tenere insieme queste due indicazioni che ci vengono dal popolo del centrosinistra". L'ambizione del Pd secondo Fassino è quella di rappresentare un teerzo del Paese. A chi ha sollevato critiche rispetto alle liste bloccate Fassino ha risposto che il sistema ha garantito, nel caso delle primarie del Pd, la presenza del 50 per cento di donne elette all'Assemblea costituente. Dalla giornata di ieri e dal Partito democratico arriva una spinta alla semplificazione di tutto il sitema politico: "E' perché nasce il Pd che Berlusconi e Fini hanno ripreso in mano il progetto di un partito conservatore grande, è perché nasce il Pd che alla nostra sinistra Rifondazione, Pcdi e Verdi hanno deciso di verificare la possibilità di accelerare la costruzione della cosiddetta 'cosa rossa', è perché nasce il Pd che Casini ritiene di poter avere uno spazio per rilanciare il suo progetto centrista".
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