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sabato 27 ottobre 2007

A Milano nasce il Partito democratico

da www.dsonline.it

26 ottobre 2007 Il momento tanto atteso è finalmente arrivato. Oggi al padiglione 16 del nuovo Polo fieristico di Milano si riunirà per la prima volta l’Assemblea costituente del Partito democratico, eletta lo scorso 14 ottobre, quando 3 milioni e mezzo di cittadini italiani invasero i seggi predisposti in tutta la penisola dal Comitato promotore per la Primarie.

Se quello di due settimane fa può essere considerato il momento della grande partecipazione popolare, quello di oggi è il vero e proprio atto di nascita del nuovo partito. Domani si riuniscono i 2850 eletti alla Costituente, si proclama segretario Walter Veltroni, forte del voto di tre cittadini su quattro che hanno votato alle primarie.

Oggi a Milano saranno molti i punti all’ordine del giorno, molte le decisioni che verranno prese. Davanti alla scenografia predisposta nel padiglione 16 della nuova fiera di del capoluogo lombardo, si siederà l’assemblea al completo. Sarà Romano Prodi ad aprire i lavori. A seguire il tanto atteso intervento del segratario Walter Veltroni. Poi altri interventi, brevi per non tradire il proposito di svolgere una riunione snella e non pedante. Di sicuro prenderanno parola anche Rosy Bindi ed Enrico Letta.

Altra cosa certa sarà la nomina delle tre commissioni di lavoro che dovranno redigere la bozza del codice etico del nuovo partito, la bozza dello statuto e della carta dei principi. Ogni commissione sarà composta da un centinaio di delegati, e rispetteranno il principio di parità tra uomini e donne.

A proposito della forma partito, hanno detto la loro due tra le maggiori personalità del partito, Dario Franceschini e Pierluigi Bersani. Secondo loro il Pd sarà un partito dal “doppio binario”: da una parte i militanti, dall’altra la società civile che ha partecipato alle primarie del 14 ottobre e che in futuro parteciperà alle decisioni del Pd anche attraverso nuove formule. “I tesserati - spiega Bersani - saranno i militanti della politica, poi alcune decisioni si prenderanno, magari per statuto, anche attraverso le primarie”.

“Una volta - è il ragionamento di Franceschini - il partito era una fede, se il marito votava in un modo e la moglie in un altro, voleva dire che c’era qualche problema nel matrimonio. Oggi le cose sono cambiate e c’è una straordinaria mobilità nell’elettorato”. Per cui il nuovo soggetto politico, secondo Franceschini, “non si può fondare solo sulla militanza permanente”. “Se chiediamo ai tre milioni e mezzo di persone che hanno partecipato alle primarie di iscriversi al Pd, forse lo fa un decimo”, sottolinea il capogruppo dell’Ulivo alla Camera. Quindi, “serve un doppio binario, per cui è chiaro che da un lato non va disperso il patrimonio dei militanti, ma dall’altro lato serve un metodo collettivo di costruzione del consenso”.

Per questo, prosegue Franceschini, “se si tratta di prendere una decisione su un argomento come un inceneritore, dovranno essere sentiti anche i cittadini con qualche formula di partecipazione che vada di pari passo con la scelta dell’assessore o del dirigente locale”. Secondo Bersani, il partito dovrà avere una “vocazione popolare” anche se poi “dopo una formazione collettiva delle decisioni sarà la classe dirigente a indicare la linea”.

Il Partito democratico nasce comunque come una grande innovazione della politica italiana e lo si vedrà domani a Milano dalla platea che comporrà l'assemblea costituente. Lo dice Piero Fassino, sottolineando "il primo fatto inedito" cioè un'assemblea costituente composta "per metà da uomini e per metà da donne, è un'immagine nuova e importante, è la prima volta dal '45 ad oggi che le donne rappresentano il 50% di un'assemblea costituente". La seconda novità, rileva l'ex leader dei Ds, è che "i due terzi dell'assemblea sono persone che non hanno mai partecipato alla fondazione di un partito. Questa platea segna già una grande innovazione". Quanto all'organizzazione dei lavori Fassino spiega che domani si costituiranno "tre gruppi di lavoro" uno sullo statuto, uno sul codice etico, uno sul manifesto. Infine riguardo alla forma partito, dice: "Vogliamo che sia un partito radicato ma molto aperto che sviluppa l'esperienza dell'Ulivo ma che la superi".

L’attesa è molta, molta la curiosità di sentire le relazioni soprattutto di Romano Prodi e del neosegretario Veltroni. Nel frattempo c’è chi comincia a portarsi avanti e lanciare il proprio messaggio con il dovuto anticipo. E’ il caso del ministro Paolo Gentiloni, che approfitta dello spazio sul suo blog. “In una riunione così solenne e affollata non ci sarà spazio per intervenire e quindi uso questo post – scrive il ministro Paolo Gentiloni nel suo blog - per mandare due sms a Veltroni e a tutti noi. Primo sms: prendiamoci il rischio di fare le cose di cui abbiamo a lungo parlato. Non so se capiterà altre volte di poter accorciare la distanza tra quello che facciamo e quello che sarebbe giusto fare. Secondo sms: non dimentichiamo quei 3,5 milioni di italiani che dieci giorni fa sono andati a votare per le primarie. Non ci hanno firmato una delega in bianco e pretendono risultati”.

Su quest’ultimo punto ha insistito molto anche il ministro Giovanna Melandri, che vede nella giornata di domani l’inizio “di una nuova avventura e una nuova storia per la politica italiana. I tre milioni e mezzo di cittadini che hanno partecipato alla nascita del nuovo Partito democratico ci incoraggiano e ci investono di una grande responsabilità: costruire un partito che restituisca senso e dignità alla politica, oggi troppo spesso ridotta alla difesa di rendite, privilegi e egoismi corporativi. Occorre ora inventare forme nuove e moderne di partecipazione. Il Pd nasce anche per questo”.

Intanto anche all’estero il Pd comincia a muovere i primi passi. A Madrid, per esempio, si è svolto ieri il primo incontro del Comitato promotore del Partito democratico. Si sono definite le linee guida dell’attività da svolgersi nei prossimi mesi. A breve si terrà un incontro pubblico mentre numerose sono state le proposte di iniziative e attività sia sociali che culturali da far partire nei prossimi mesi non appena si conosceranno le forme e le regole per la costituzione degli organi locali del nuovo partito all’estero.

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