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lunedì 14 giugno 2010

Una manovra sbagliata e ingiusta

Il giudizio del Pd sulla manovra finanziaria del Governo è fortemente negativo.
Gli altri Paesi devono fare manovre per compensare salvataggi bancari e sostegni alla crescita economica. Il Governo Berlusconi-Tremonti deve intervenire per correggere errori e scelte elettorali: lo sforamento degli obiettivi di spesa per acquisti di beni e servizi delle amministrazioni centrali di 5 miliardi e un allargamento dell'evasione di almeno 7 miliardi.
La manovra è frutto di una impostazione sbagliata di politica economica che continua a separare risanamento e crescita. Colpisce la ripresa e l'occupazione.
La manovra è profondamente iniqua. È fatta di tagli indiscriminati, insufficienti per gli sprechi, insostenibili per i diritti. È senza riforme strutturali. È fortemente centralista proprio mentre si parla in maniera propagandistica di federalismo.
I tagli a Regioni, Province e Comuni colpiranno studenti, lavoratori, piccole imprese e pensionati, mentre chi ha redditi milionari e grandi patrimoni, come il signor Silvio Berlusconi, non contribuisce neanche con un euro.
La retromarcia sulla lotta all'evasione è parziale e contraddittoria. Dopo aver cancellato le misure introdotte dal Governo Prodi, si ripristina la tracciabilità, ma si continua a proteggere
dagli accertamenti i 200.000 grandi evasori condonati con lo “scudo fiscale” e si apre la strada all'ennesimo condono edilizio.

Le proposte del Partito Democratico per la crescita il lavoro e l'equità
Per sostenere la crescita, il lavoro, l'equità e risanare i conti pubblici il Pd intende concentrare le sue proposte su quattro obiettivi:
1. Avvio della riforma fiscale per spostare il carico dai redditi da lavoro e impresa ai redditi da capitale e per promuovere il lavoro femminile e dei giovani, per aumentare il potere
d'acquisto delle famiglie, per incentivare l'innovazione delle imprese, per ridurre l'Irap, per promuovere l'economia verde.


2. Reintegrazione delle risorse e correzione degli interventi sulla scuola pubblica.

3. Allentamento del Patto di Stabilità interno per Comuni Province e Regioni per far ripartire gli investimenti nelle infrastrutture, nell'economia verde e aprire migliaia di piccoli cantieri che porteranno nuovi posti di lavoro.

4. Riavvio delle liberalizzazioni nel settore dell'energia, della distribuzione, dei servizi bancari, dei servizi professionali, del trasporto pubblico, delle società pubbliche.
A copertura delle riforme per la crescita e l'equità il Pd indica il rafforzamento della lotta all'evasione coinvolgendo anche i capitali scudati, la tassazione dei redditi da capitale, una profonda riorganizzazione della pubblica amministrazione centrale, interventi incisivi nella riorganizzazione delle autonomie territoriali ed il taglio dei costi della politica.

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