Comune il filo rosso dei loro interventi: “A Strasburgo e a Bruxelles non si va per passeggiare o guadagnare visibilità: non servono veline o candidati di facciata, ma donne e uomini decisi ad impegnarsi per tutelare e valorizzare i talenti e le ricchezze della nostra terra”.
Dai due eurodeputati – rispettivamente capogruppo della delegazione italiana del PSE (Pittella) e componente la Commissione Agricoltura (Lavarra) – una dura critica nei confronti della “sottovalutazione dell’importanza crescente della legislazione europea – ha affermato Lavarra – che in alcune materie decisive, come l’ambiente, lascerà agli stati nazionali spazi di manovra marginali”. Dunque, “votare Berlusconi o i suoi ministri non ha senso e non ha utilità – ha aggiunto Pittella – come non ha senso e utilità votare per Antonio Di Pietro o Niky Vendola, singolarmente in sintonia con il presidente del Consiglio. Chi vota loro elegge qualcun altro, perché si candidano pur sapendo che dovranno dimettersi il giorno dopo aver eventualmente ottenuto l’incarico di europarlamentare”. Al contrario, “il lavoro quotidiano di interlocuzione con le strutture tecniche e i gruppi politici dell’europarlamento”, ha sottolineato Enzo Lavarra, ha consentito agli eurodeputati eletti nella circoscrizione Sud di essere protagonisti nell’attività di strutturazione del pacchetto di misure a tutela e sostegno delle piccole e medie imprese colpite dalla crisi internazionale che hanno problemi con il credito e non hanno accesso agli ammortizzatori sociali. In questo come in altri casi – “uno per tutti, l’odiosa vicenda dell’identificazione dei bimbi rom attraverso le impronte digitali”, ha ricordato Gianni Pittella - la dimensione europea ha favorito la correzione di “evidenti distorsioni della legislazione nazionale”, o “ha garantito alle regioni del Sud le risorse destinate allo sviluppo che il Governo nazionale ha utilizzato, ad esempio, per pagare le multe ai produttori di latte disonesti”. “L’attenzione ai programmi ed alla loro attuazione distinguerà, anche in Capitanata, la campagna elettorale del Partito Democratico da quella che il centrodestra allestirà puntando sulla visibilità di ministri e personaggi di varia estrazione pronti ad eclissarsi l’8 giugno – commenta Aldo Ragni, responsabile provinciale Organizzazione, che ha seguito il tour con i due europarlamentari –. Come si dice, noi e i nostri rappresentanti a Strasburgo siamo pronti a metterci la faccia per ciò che è stato fatto in questi 5 anni e cosa si vorrà fare nei prossimi, convinti che i fatti e le proposte concrete avranno maggiore forza degli spot virtuali”.
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