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giovedì 27 novembre 2008

Colomba Mongiello: posizione del PD sulla scuola

Scrive la senatrice foggiana del PD: «Straordinaria e bellissima è stata la manifestazione del 25 ottobre del PD: ad essa hanno partecipato tanti studenti, insegnanti, genitori; il mondo della scuola è stato ampiamente presente, seppur in modo non organizzato e identificabile. Qualche striscione e tante bandiere del PD.
Un altro grande momento è stato lo sciopero generale della scuola del 30 ottobre, con un'imponente manifestazione a Roma e con piazze piene nelle maggiori città italiane. E insieme tante iniziative nelle scuole, con autogestione, gruppi di studio; le notti bianche; manifestazioni e lezioni nelle piazze: un popolo di studenti, docenti, genitori che rifiuta i tagli della finanziaria d'estate, che difende l'istituzione scolastica pubblica, che contrasta le norme della Gelmini.
Mentre nel Paese si svolgevano questi grandi momenti di partecipazione popolare, a livello parlamentare:
- è stato definitivamente approvato il DL. 137 sul maestro unico, senza l'accoglimento di alcun emendamento al Senato;
- è stato approvato al Senato il DL. 154 , relativo alla finanza locale e contenente la norma sul dimensionamento scolastico;
- il piano Gelmini è in discussione alle Commissioni Cultura di Camera e Senato, per l'acquisizione dei pareri».

Ecco alcune note della senatrice su quanto accaduto negli ultimi giorni:

SCUOLA Approvato il DL 137. In Senato il Ministro Gelmini fa "scena muta".

Assoluta è la contrarietà del PD al decreto legge 137 ( legge di conversione n. 169 del 30 ottobre 2008 ): lo abbiamo detto in aula e in commissione al Senato, così come alla Camera; lo abbiamo espresso in tanti incontri, manifestazioni; a genitori, studenti, insegnanti, a partire dalla grande manifestazione del PD del 25 ottobre al Circo Massimo.
È stato un dibattito parlamentare serrato, serio, pieno di contenuti da parte del PD, che insieme ha usato tutte le possibilità del regolamento per dare spazio e voce all’opposizione e per allungare i tempi della discussione.
Tutto vano: unica risposta è stata un muro di silenzio da parte della Gelmini e del Governo. Nessuna garanzia sul tempo pieno è stata data in Parlamento, mentre in tante conferenze stampa il Presidente del Consiglio ne ha sbandierato l’aumento. Nessuna garanzia sul tempo scuola a 30 ore. Nessuna sulla copertura finanziaria che manca. Nessuna parola è stata detta sui tagli ai finanziamenti per la sicurezza antisismica delle scuole. Un silenzio cupo e determinato quello della Gelmini, di chi sta compiendo per conto del Ministro del Tesoro Tremonti tagli e scelte che devastano la scuola pubblica in modo più determinato e vasto di quanto non sia mai accaduto.

Ora referendum abrogativo
Siamo consapevoli che il referendum è uno strumento complesso e delicato di democrazia diretta: il PD sceglie di applicarlo su norme relative a scuola e università, in quanto giudica le scelte del Governo un attacco profondo e destrutturante nei confronti dell’istruzione pubblica nazionale, strumento essenziale per rendere effettivo il diritto costituzionale all’istruzione, il diritto al futuro dei giovani e chiave di volta per lo sviluppo sociale ed economico del Paese.
I quesiti referendari non potranno riguardare la materia finanziaria e fiscale, in quanto espressamente precluso dalla Costituzione. Sono al lavoro giuristi per individuare i quesiti referendari.

DL 154 - Ritirata la norma sul commissariamento delle Regioni per attuare la norma “taglia-scuole”
Il ritiro dell' art. 3 del DL 154/08 e la sua radicale modifica sono una importante vittoria delle Regioni e delle autonomie locali, del movimento di docenti, studenti e genitori a favore della scuola, del Partito Democratico. L'art. 3 prevedeva la chiusura dei plessi scolastici con meno di 50 alunni e la perdita dell'autonomia delle scuole con meno di 500 alunni: una scelta che avrebbe avuto effetti devastanti sulla rete scolastica e sull'idea stessa di scuola come istituzione capillarmente radicata nelle comunità. Una scelta che il Governo intendeva attuare attraverso il commissariamento delle Regioni, con gravissima violazione di una competenza consolidata delle Regioni stesse.
L' articolo sostitutivo è condivisibile ed è stato votato dal Partito Democratico: lascia inalterati i criteri e la competenza regionale nella definizione del dimensionamento per l'a.s. 2009/2010 e prevede l'intesa Stato-Regioni-autonomie locali (in Conferenza Unificata) per ridefinire i parametri eventualmente nuovi per gli anni scolastici 2010/11 e 20011/12. A seguito di questa modifica, ho presentato un emendamento per dimezzare i tagli sulla scuola previsti dalla finanziaria (L. 133/08) per il 2009/2010 (456 milioni di euro attualmente). Non accetteremo, infatti, che i mancati risparmi determinati dalla retromarcia del Governo, fortemente voluta dal PD, si scarichino su altre parti della scuola, ad esempio sull'istruzione professionale. Non intendiamo accettare questo gioco delle tre carte. Il Governo deve riconoscere la insostenibilità dei tagli contenuti nella finanziaria (L. 133/08) e conseguentemente ridurli.

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