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mercoledì 8 ottobre 2008

L'intervento del segratario Paolo Soccio all'assemblea del 6 ottobre sul tesseramento

Siamo qui riuniti, cari democratici, per dare il via ufficiale alla nostra campagna di tesseramento locale.
Fra una settimana il PD compirà già un anno.
Un anno fa eravamo impegnati a preparare le primarie e guardavamo speranzosi, chi con fiducia, chi con qualche perplessità, alla nascita del partito nuovo. Un anno in cui tutti noi abbiamo riposto nel partito nuovo mille speranze, un anno in cui siamo stati chiamati ad uno sforzo immane, essendo il PD un "neonato", per ottenere il massimo risultato alle elezioni politiche e provinciali. Elezioni che ci hanno impegnato, in parte anche entusiasmato, ma i cui risultati alla fine ci hanno lasciati in parte delusi e frustrati. Ma un grande partito deve naturalmente vivere le sue fasi positive e quelle difficili, deve saper cavalcare le vittorie e superare le sconfitte, sempre con la capacità di guardare avanti e non guardasi alle spalle con rimpianti o con i vari “se …” come forse abbiamo fatto negli ultimi tempi.
E’ stato un anno in cui non sempre è stata chiara la linea direttrice dei nostri vertici. Anche sulla forma del partito si è a lungo discusso se fosse più opportuno un partito “liquido” fatto di elettori e simpatizzanti o un partito “solido” fatto dagli iscritti e dai militanti. Anche la fase di “fondazione” con gli attestati, di "costruzione" del partito con le elezioni dei gruppi dirigenti è ormai alle spalle. Perdonatemi la parafrasi d’azegliana: il partito democratico ormai è fatto, ora bisogna fare i democratici. E l’identità di democratico, se permettete, passa anche per il tesseramento.
Che significato ha quindi la tessera del PD?
Oltre naturalmente l'aspetto economico dell'autofinanziamento (che direi comunque importantissimo), ritengo che il significato di possedere la tessera del PD sia, in maniera del tutto naturale, una questione legata, da un certo punto di vista, alla sfera dell'emotività. La politica in quanto tale, oltre ad essere un impegno razionale e concreto, è passione che unisce più persone entro i confini di uno stesso spazio di valori condivisi. Questo sentimento possiamo definirlo “senso d'appartenenza”.
Se viene letta in quest'ottica, la tessera diventa pertanto un sorta di carta d'identità politica, a prescindere poi dal fatto che una persona partecipi o meno alla vita del partito.

Per coloro invece che, come noi, decidono di dedicare una parte più o meno cospicua del proprio tempo al partito scelto, frequentandone i luoghi o ricoprendo anche dei ruoli al suo interno, la tessera rappresenta il segno tangibile che il proprio impegno, nel nostro caso per il PD, non finisce con l'espressione di un voto nella cabina elettorale, ma continua nei circoli, in federazione, nei forum, nelle riunioni, nelle assemblee e in tutti quegli spazi nei quali, come attivisti di partito, agiamo per confrontarci, progettare, lavorare, e crescere politicamente.

Essere un iscritto, possedere la tessera del PD (che ricordo è biennale, cioè poi il nuovo tesseramento si farà per il 2010), significa avere con sé questa carta d’identità politica. E’ sì solo un pezzo di plastica, eppure questo rettangolino (credo volutamente quest’anno molto scarno col solo simbolo e gli anni di validità) stabilisce simbolicamente quel senso di appartenenza ad una comunità di uomini e donne che credono in certi valori che sono certamente, tra i tanti, la democrazia, la solidarietà sociale, i diritti umani uguali per tutti, il senso del dovere e del lavoro, una idea di sviluppo economico sostenibile.

Qualcuno potrebbe chiedere: quali sono i vantaggi di essere un iscritto al PD con tanto di tessera?
Beh, lascio rispondere il nostro Regolamento e lo Statuto nazionale:
I diritti degli iscritti sono quelli di:
- partecipare all’elezione diretta dei segretari e delle Assemblee ai livelli territoriali inferiori a quello regionale;
- essere consultati sulla scelta delle candidature del PD a qualsiasi carica elettiva;
- votare nei referendum riservati agli iscritti;
- partecipare alla formazione della proposta politica e alla sua attuazione;
- avanzare la propria candidatura per gli organismi dirigenti ai diversi livelli;
- sottoscrivere proposte di candidatura a ricoprire incarichi istituzionali;
- essere informati ai fini di una partecipazione consapevole alla vita interna del partito;
I doveri degli iscritti al PD sono:
- partecipare attivamente alla vita democratica del partito;
- contribuire al finanziamento del partito versando con regolarità la quota annuale d’iscrizione o il contributo percentuale se si ricoprono incarichi istituzionali;
- favorire l’ampliamento delle adesioni al partito e della partecipazione ai momenti e alle attività aperti a tutti gli elettori;
- rispettare lo Statuto, le cui violazioni possono dar luogo alle sanzioni previste.

Essere degli iscritti ci chiama perciò ad avere maggiori responsabilità, e come dicevo prima, la nostra attività politica non inizia e si conclude nel seggio elettorale, ma essa diventa attività permanente e crescita continua della nostra personalità ed identità politica.

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