Portale del Circolo del PD di San Marco in Lamis

Benvenuto visitatore. Ti ricordiamo che ci siamo spostati sul portale: www.pdsanmarco.it

sabato 3 maggio 2008

Veltroni a Berlusconi: metà Italia non è con te

Roberto Monteforte - L'Unità

È molto determinato il segretario del Pd, Walter Veltroni e rilancia il suo progetto, intervenendo quasi a sorpresa al 23° Congresso delle Acli in corso a Roma. Accoglienza calorosa per il leader del Pd che sceglie il podio delle Acli per rafforzare il filo del dialogo con la società civile e con l’associazionismo cattolico, indicando il terreno comune dei valori, delle libertà, della solidarietà sociale per contrastare chiusure ed egoismi, conflitti e diseguaglianze, resi più drammatici dalla globalizzazione. Si rivolge anche alla politica Veltroni.
A chi ha vinto le elezioni, ma anche a chi è all’opposizione e al popolo del Pd. Al suo gruppo dirigente che si interroga sulle ragioni di una sconfitta. Mette in guardia da letture semplificate: «C'è solo una cosa peggiore degli insuccessi elettorali - afferma - le spiegazioni degli insuccessi elettorali, quasi sempre frettolose, fatte di insopportabili luoghi comuni». Invita a leggere bene ciò che è accaduto, soprattutto a partire dalla sconfitta del Labour in Inghilterra.
«Vogliamo continuare - ha detto - a praticare la strada di una forte innovazione. Dal risultato elettorale, da quello che succede in Europa, io traggo la convinzione assoluta della necessità che l'idea di fondo del Partito democratico, costruire una grande forza del centrosinistra, che si posizioni non come una prosecuzione della storia della sinistra in una delle sue ennesime trasformazioni, rappresenti la possibilità di dare quella risposta innovativa di cui la società italiana ha bisogno».
Lo sottolinea. «Abbiamo una grande forza, come dimostra il voto inglese, una forza consistente e superiore a quella di molti altri partiti europei. Penso che il voto inglese faccia capire meglio perché noi abbiamo sottolineato il valore di un 33,7% raggiunto per la prima volta nella storia di questo Paese da un partito riformista». È da qui che bisogna partire. Ora l’obiettivo è di radicare il Pd nel territorio, per costruire «un partito aperto, che trasforma se stesso con un maggiore radicamento nella società». È una risposta attesa dal popolo delle Acli.
Quindi arriva l’altro punto di discontinuità. «Il Pd deve prendere le sue decisioni non facendo riferimento alle sedi e ai luoghi tradizionali, ma valorizzando di più coloro che hanno scelto di aderire al Partito democratico con le primarie, gli eletti, i sindaci, presidenti di Province, presidente di Regione, coloro che lavorano all'interno delle Istituzioni, coloro che sono dentro le associazioni e dentro i movimenti». Parole che suonano come la decisione di superare la pratica del «caminetto», delle decisioni prese dai maggiorenti del partito.
Veltroni non archivia neanche la sua proposta di congresso anticipato, ipotesi definita «inesistente» dal senatore Franco Marini che intervenendo in mattinata aveva ribadito il pieno appoggio al segretario e alla sua linea: «Nel Pd non ci sono coltelli alla mano, non c’è alcuna divisione e Veltroni ha la fiducia di tutti». «Sul congresso ne discuteremo con i segretari regionali» è la risposta del segretario convinto della necessità «di una grande discussione a partire da quel profilo di innovazione programmatica e politica sul quale il Pd deve andare avanti». Che non è molto diverso dall’idea di tenere un’assemblea di organizzazione lanciata proprio da Marini.
Che la situazione sia tutt’altro che semplice lo ricorda al prossimo premier, Berlusconi. «Chi avesse interpretato il risultato del voto come una specie di onda che tutto deve travolgere ed unificare sbaglierebbe» ha sottolineato Veltroni: «Perché si deve ricordare che al Senato il 47% degli italiani non ha votato per coloro che governeranno. Dimenticarsi di questo significa non valutare che questo Paese è diviso a metà». «Nulla è dato per sempre - sottolinea - né la posizione di chi ha vinto, né la posizione di chi ha perso, la società moderna è anche dal punto di vista politico-elettorale molto mobile».
Veltroni lancia un segnale alle altre forze di opposizione, in particolare all’Udc di Casini che nel suo intervento all’assise, aveva assicurato un’opposizione «pragmatica e repubblicana» al governo Berlusconi, «attenta ai contenuti e pronta a sostenere e incalzare l’esecutivo su provvedimenti utili». «Con queste diverse opposizioni dovremo avere un rapporto corretto e aumentare le occasioni di incontro» è il messaggio di Veltroni che ricorda come le vicepresidenze possano essere assegnate all’Udc e al Pd alla Camera (circolano i nomi di Buttiglione e Bindi) e una all’Idv al Senato.
A Casini che lascia intendere disponibilità al Cavaliere Veltroni ricorda come su principi come l'autonomia della magistratura e la libertà di informazione gli sarà difficile trovare intese.

Nessun commento:

Etichette


Partito Democratico di S. Marco in Lamis (FG) - Via Garibaldi