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lunedì 1 ottobre 2007

Prodi incontra i candidati alla segreteria nazionale del PD


Con il vertice di questa mattina tra Romano Prodi e i cinque candidati alla leadership del Partito democratico Walter Veltroni, Enrico Letta, Mario Adinolfi, Rosy Bindi e Piergiorgio Gawronski entra nel vivo l'operazione primarie, in programma per il prossimo 14 ottobre. Nei 475 collegi sono state presentate più di 2.000 liste per l'elezione dell'assemblea costituente nazionale del Pd e altrettante per quelle regionali, per una media di 5 liste a collegio. I candidati alle due assemblee saranno circa 35mila, la metà dei quali donne, come equamente divisi tra i due sessi sono i capilista. I seggi saranno circa 12mila, almeno uno in ogni Comune d'Italia, con il coinvolgimento di oltre 70.000 volontari. Nelle città più grandi saranno allestite centinaia di sezioni, a Roma se ne prevedono 300. Verranno collocate nelle sedi di Ds e Margherita, di associazioni, di circoli culturali e ricreativi, in gazebo. Come in une vera elezione, si vota dalle 7 alle 20 di domenica 14 ottobre. Potranno votare coloro che hanno compiuto 16 anni e sono cittadini italiani, cittadini europei residenti in Italia, cittadini di altri Paesi con permesso di soggiorno in Italia. Occorrerà presentare documento di identità e tessera elettorale e versare 1 euro. Studenti universitari e fuori sede possono votare nella città dove studiano o lavorano, iscrivendosi all'ufficio tecnico amministrativo provinciale entro il 10 ottobre. Il voto non costituirà iscrizione al partito. Votano anche gli italiani all'estero, che possono votare anche online. Per sapere dove votare si potrà telefonare al numero verde 800231506 oppure collegarsi all'apposita sezione sul sito www.partitodemocratico.it. Regole severe per garantire l'onestà dei candidati alle primarie del Pd. Tra i punti qualificanti delle regole indicate dal 'Comitato 14 ottobre' per partecipare all'assemblea costituente c'e' quella che riguarda i requisiti per garantire la legalità della corsa alla leadership nazionale e regionale. In sintesi, si legge in un comunicato «Non si possono candidare persone condannate anche in via non definitiva o anche semplicemente rinviate a giudizio per una lunga serie di reati legati alla criminalità organizzata, secondo le severissime disposizioni previste dalla Commissione Antimafia».

«Il governo ha bisogno di un grande Partito democratico. Un partito che veramente rinnovi la società italiana, che non sia diretto dall'alto da forze economiche o mediatiche, ma che si esprima in un elevatissimo numero di partecipanti alle votazioni del 14 ottobre». Con queste parole il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha aperto l'incontro di questa mattina con i candidati alle primarie per la segreteria del Partito democratico nella sede di piazza Santi Apostoli. Un vertice con il quale entra nel vivo l'operazione primarie, in programma per il prossimo 14 ottobre e per il quale «sarebbe un risultato straordinario» se alle primarie partecipassero un milione di elettori. «Mi aspetto una risposta popolare molto forte, una espressione di voto larga, grande, perchè quando si dice un milione, sembra che sia poco ma un milione di persone è un'enormità, è una cifra straordinaria e sono convinto che la supereremo. In confronto a quanto avviene negli altri Paesi e nel centrodestra italiano non si è mai visto nulla di simile». Con la nascita del Pd, tutta la coalizione dell'Unione, anche i partiti più piccoli, non potrà che avvantaggiarsi dalla presenza di un Partito democratico forte. «Credo – spiega Prodi - che sia tutta la coalizione a giovarsi di un punto di riferimento proprio perchè la coalizione stessa ha bisogna di un Pd forte e responsabile». Una condizione per la quale «ne sono profondamente convinto, non solo perchè è l'unica condizione per vincere le elezioni, che già sarebbe sufficiente, ma è anche la condizione per trovare più facilmente una sintesi». Quanto alle primarie del 14 ottobre per l'elezione del segretario del Pd saranno «una gara tra concorrenti e non tra nemici - le cose sono molto tranquille - aggiunge - stamattina abbiamo fatto una riunione su cosa sarà questa gara: una gara tra concorrenti e non tra nemici, le cui regole sono regole comuni e l'obiettivo è comune». Un impegno che trova concorde anche Veltroni che dice: «stiamo per dare vita ad una grande giornata della democrazia». Intervenendo alla riunione il sindaco di Roma avrebbe anche sottolineato l'esigenza di abbandonare i toni polemici per concentrarsi sulla competizione positiva e sulla costruzione di un fatto straordinario come le primarie e di un nuovo e forte soggetto politico come il Pd. Ancora non è stata decisa invece la sede in cui tenere la prima assemblea del Pd, che si svolgerà il 27 ottobre. E' lo stesso presidente del Consiglio a chiarire che a tal proposito «non abbiamo ancora deciso, perchè dipende da problemi logistici, stiamo pensando a Roma o Milano, ma anche altre città».

da www.dsonline.it

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