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venerdì 20 luglio 2007

Intervista al segretario regionale DS Michele Mazzarano

16 luglio 2007. Incontriamo il Segretario regionale dei DS, Michele Mazzarano, presso la Federazione di Foggia.

D: Segretario, ci stiamo avvicinando alle primarie del 14 ottobre e quindi alla costituzione del Partito Democratico.Perché innanzitutto esso si presenta non come un "nuovo partito" ma come un "partito nuovo"?

R: Perché la democrazia italiana ha bisogno di un partito nuovo e differente dagli altri, capace di unire le culture e le forze politiche del riformismo: quelle che si ispirano ai valori del socialismo, quelle liberaldemocratiche, quelle di matrice laica, quelle del cattolicesimo democratico, quelle ecologiste, in un’unica, nuova , forza politica.
L'intento del costituendo partito è riunire i riformisti de L'Unione, in continuità con le esperienze de L'Ulivo. Il Partito Democratico può e deve distinguersi gia prima della sua nascita. Deve essere un partito diverso, che, con le primarie del 14 ottobre, nasce in maniera diversa.
I Democratici di Sinistra devono riuscire ad unire esperienze consolidate e forze nuove. Noi siamo pronti per accettare la sfida del cambiamento che il PD ci pone. Con l'aiuto di tutti dunque non faremo un nuovo partito, ce ne sono già troppi...ma un partito nuovo.

D: Qualche italiano lontano dalla politica potrebbe chiederci: perchè un partito nuovo? Ce n'era veramente bisogno? Invece molti degli elettori del centro-sinistra, e non solo, ritengono che l'avvento del Partito Democratico sia ormai un fatto necessario ed ineludibile, tant'è che negli ultimi mesi si è accelerato notevolmente il processo che ne porterà alla nascita.
Le chiedo: perchè proprio in questo momento storico?

R: Credo sia giusto porsi questi interrogativi, ma se mi chiede se c’è realmente bisogno di un partito nuovo non posso che rispondere sì, c’è un enorme bisogno, così come risulta utile una accelerazione alla sua costituzione. Accelerazione tanto più necessaria in quanto è divenuta evidente la necessità di superare i limiti del nostro bipolarismo.
L'idea del partito democratico non è di oggi; ha radici nel dibattito confuso di questi anni, tra spinte di movimenti elitari e resistenze di partiti solo restaurati.
Negli ultimi dieci anni, tutti i partiti storici hanno intrapreso un complesso percorso di rinnovamento, hanno suscitato aspettative e consapevolezze maggiori nei cittadini che oggi richiedono scelte politiche più incisive e responsabili.
Un nuovo partito deve anzitutto rispondere alle domande che vengono dalla società italiana e alle sfide che si pongono nel contesto europeo e internazionale.
Il sistema dei partiti di massa che ha fatto la Repubblica
e la Costituzione, che ha accompagnato il Paese nella sua straordinaria crescita economica, sociale e civile, ha iniziato a mostrare già da tempio tutti suoi limiti.
Dunque un partito nuovo che deve anzitutto rispondere a domande vere e profonde di una società dalle esigenze assai diverse rispetto al passato ma di sicuro non meno impegnative. Nella società italiana di oggi vi sono infatti milioni di operatori economici, di lavoratori dipendenti e autonomi, milioni di ragazzi e ragazze che studiano e si formano alle sfide del mondo contemporaneo.
Vi è una nuova consapevolezza delle donne nella
partecipazione alla vita sociale e pubblica. Vi sono anziani che, forse per la prima volta, vivono una lunga vita di pensione in condizioni di maggior salute e serenità.
Tutto ciò configura una esigenza di maturazione della nostra democrazia che non può avvenire senza il contributo significativo di proposte politiche e di partiti nuovi che assumano la responsabilità di trasformare le istanze popolari in proposte riformatrici e azioni politiche incisive.

D: Il PD pare si configurerà come una confederazione, ovvero ogni partito democratico regionale avrà delle peculiarità, delle specificità, eventualmente esigenze ed obiettivi anche differenti rispetto agli altri.
Quali opportunità e quali prospettive politiche e di sviluppo.

La vicenda pugliese è sintomo e conferma di un grande fermento politico, che va osservato con molta attenzione. Il centrosinistra sta guidando bene la Regione, le Province e i comuni in cui governa. Ma per un rapporto più proficuo tra i vari livelli istituzionali manca una spina dorsale che unifichi politicamente le esperienze di governo, questa spina dorsale non può che essere il Partito Democratico.
In questo senso l'esperienza di governo a Bari è tra le più significative e produttive del centrosinistra.
L'esperienza politica della "lista Emiliano" oggettivamente s'incontra con il Partito democratico

D: E' stato pubblicato il regolamento per la preparazione e l'eslpetamento delle elezioni primarie. Una delle grosse novità è certamente il fatto che i candidati all'assemblea nazionale e a quelle regionali dovranno essere divisi in maniera eguale tra i due sessi. Ritiene ciò una eccessiva forzatura del regolamento, una semplice riproposizione la questione delle "quote rosa", o una grande opportunità per le donne?

R: Ritengo questa una grande opportunità per le donne.
Assegnare alle donne il 50 per cento dei posti di capolista nelle liste rappresenta un importante svolta nello scenario politico italiano.
La presenza delle donne è necessaria, indispensabile a qualsiasi processo di rinnovamento e di sviluppo della società. Solo nel confronto di idee, di talenti, di competenze e di ruoli si cresce. Il Pd è, e deve essere questo.
Il sistema di regole per l’Assemblea costituente non deve essere materia astrusa e difficile da comprendere. Può essere considerato un esperimento, un esperimento da offrire alla riforma dei meccanismi elettorali, di cui tanto si discute.
Il sistema di regole per l’Assemblea costituente non deve essere materia astrusa e difficile da comprendere. Può essere considerato un esperimento, un esperimento da offrire alla riforma dei meccanismi elettorali, di cui tanto si discute. E per essere un esperimento, deve trovare la strada per portare donne e uomini, “alla pari”, nel partito nuovo che costruiamo.

D: Concludiamo con una specie di gioco: se dovesse definire il Partito Democratico con 10 aggettivi, sarebbe un partito...

R: Se dovessi usare un acronimo … direi
D democratico
E europeo
M moderno
O operoso
C concreto
R riformista
A attento
Z zelante
I indispensabile
A ambizioso

D: Grazie Segretario per la disponibilità e buon lavoro!

Intervista di Paolo Soccio



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